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Relazione sulla sicurezza – Sicherheitsbericht 2013

I

Il 9.9.2014 è stato pubblicato, dal ministero degli Interni austriaco, il Sicherheitsabericht 2013 con il relativo allegato, adempiendo in tal modo a quanto previsto dal § 93 SPG (Sicherheitspolizeigesetz).

Questa relazione contiene, oltre ad una statistica sull’attività delle autorità preposte alla sicurezza interna, anche statistiche concernenti la criminalità e le condanne pronunziate dall’autorità giudiziaria. In modo particolare si è tenuto conto di 5 specie di reati ritenuti rilevanti per il “Sicherheitsempfinden” dei cittadini; trattasi dei furti di autovetture, dei furti in abitazioni perpetrati con effrazione, dei delitti commessi con violenza, della Wirtschafts ‒ und Cyberkriminalität.

Di notevole utilità, ai fini della redazione del Sicherheitsbericht, si è rivelata la polizeiliche Krimialitätsstatistik (PKS), nella quale vengono registrate elettronicamente ‒ sin dal 2001 ‒ tutti i reati denunciati. Non compresi nel Sicherheitsbericht sono i Verwaltungsstrafverfahren (i pro-cedimenti per violazioni amministrative).

II

Vediamo ora i dati statistici relativi alla criminalità in Austria nel 2013 nonché la Krimialitätsentwicklung a decorrere dal 2004.

Per quanto concerne la Gesamtkriminalität (la criminalità complessiva), le statistiche dimostrano una diminuzione sensibile della stessa dal 2004 al 2013 compreso. Nel 2004, le denunce per reati erano state 643.648; 546.396 invece nel 2013. Ora è ben vero che dalla diminuzione delle denunce non può dedursi ‒ sic et simpliciter ‒ anche la diminuzione dei reati commessi, potendo la “Anzeige-freudigkeit” dipendere da motivi vari (p.es. dalla sfiducia dei cittadini nell’operato degli organi di polizia a causa, p.es., della corruzione o del clientelismo); tuttavia dalla diminuzione dei reati denunciati nell’entità di ca. 100.000 unità dal 2004 al 2013, si può ragionevolmente inferire che i reati perpetrati siano effettivamente diminuiti. Purtroppo a decorrere dal 2010 (in quest’anno i reati denunciati erano “scesi” da 643.648 del 2004 e 535.745), si è registrato un leggero aumento nel senso che le Anzeigen strafbarer Handlungen sono aumentate da 535.745 a 540.007 (2011) e al 548.027 (2012) per poi ridursi, lievemente, al 546.396 (2013).

Per quanto riguarda le differenze regionali, va rilevato che percentuali più elevate di riduzione delle denunce di reato ‒ nel decennio 2004-2013 – si sono riscontrate in Carinzia (-5,3), seguita dal Vorarlberg (-4,7%) e dal territorio metropolitano di Vienna. Nel Burgenland, nel suddetto periodo, si è avuta la diminuzione meno rilevante di reati denunciati (-1,0%). Il fatto che la diminuzione  più consistente di reati denunziati sia stata  registrata (oltre che nel Vorarlberg) anche a Vienna, depone in favore degli organi di polizia ivi operanti, dato che, in genere, la criminalità più elevata si riscontra proprio nelle grandi città.

III

Passiamo ora alle “Häufigkeitszahlen” (numero di reati commessi rapportato a 100.000 abitanti). In proposito sono disponibili soltanto i dati statistici a decorrere dal 2009. Complessivamente, in Austria, questo indice è passato, dal 2009, da 7.096,4 al 6.406,1 (nel 2010), al 6.438,0 (nel 2011), al 6.507,9 (nel 2012) e al 6.484,4 (nel 2013). I Länder con la più elevata diminuzione delle Häufig‒keitszahlen, nel periodo suddetto, sono stati la Carinzia e il Vorarlberg (entrambi hanno registrato un -4,9%), mentre la variazione percentuale più contenuta è stata registrata nel Land Salzburg (-1,2%).

Uno sviluppo molto positivo si è avuto in materia di Aufkärungsquoten (indiviuazione degli autori dei reati). Mentre nel 2004, con riferimento all’intero territorio dello Stato, la percentuale dei reati, i cui autori sono stati scoperti, era stata del 38,1%, essa è “salita” al 43,1% nel 2013: Il “top” del numero der aufgeklärten Straftaten e’ stato raggiunto nel 2011 con una percentuale pari al 43,4%. Comunque, a decorrere dal 2004 e fino al 2011, si è verificato un costante aumento; una lieve flessione è stata registrata nel solo 2012 con il 42,6%.

Lo sviluppo positivo delle Aufklärungsquoten è dovuto certamente anche a metodi di indagini nuovi e dall’apporto fornito dalla scienza moderna, senza – tuttavia – nulla togliere all’impegno, alla pro‒fessionalità degli organi di polizia e al loro costante aggiornamento.

I Länder con la maggiore percentuale di incremento delle Aufklärungsquoten dal 2009 al 2013, sono stati il Burgenland (+2,2%), seguito dall’Oberösterreich (+2,1%) e dalla Steiermark (+2,0%). Meno fortunate sono state le forze dell’ordine nel Vorarlberg con un -2,4%. Invariata è rimasta la Aufklärungsquote nell’area metropolitana di Vienna.

Le differenze nei singoli Länder, per quanto concerne le Aufklärungsquoten, sono dovute, in gran parte, a kriminalgeographische Faktoren nel senso che “l’anonimato” delle grandi città non favorisce di certo la Verbrechensaufklärung (per questo motivo si è registrata una “stagnazione” nell’area metropolitana di Vienna, mentre nel Burgenland, un Land con un basso indice di popolazione e con una sola città al di sopra dei 10.000 abitanti (Eisenstadt con ca. 13.400 abitanti), la Aufklärungsquote, tra il 2009 ed il 2013, è salita del 2,2%.

Inoltre, dai dati statistici emerge che i reati contro il patrimonio sono più frequenti negli agglomerati urbani che nei “ländlichen Gebiete”; in questi ultimi prevalgono invece i reati colposi e le lesioni personali. Va rilevato che l’Austria è un Fremdenverkehrs‒und Transitland. Se persone non residenti stabilmente commettono un reato, la loro Ausforschung è naturalmente più difficile rispetto ai residenti “stabili”.

IV

Nel Sicherheitsbericht 2013, come già accennato sopra, è stato “posto il focus” su 5 specie di delitti: (1) Wohnungseinbrüche, 2) Kfz-Diebstähle, 3) Gewaltdelikte, 4) Cybercrime e 5) Wirtschaftskriminalität).

A) Il numero dei (1) Wohnungseinbrüche (furti in abitazioni commessi con violenza sulle cose (effrazione)) perpetrati su tutto il territorio dello Stato tra il 2004 e il 2013, ha registrato complessivamente una considerevole diminuzione essendo “sceso” da 20.217 nel 2004 a 16.548 nel 2013.

Dopo un incremento degli stessi, nel 2005 (21.225) ed una diminuzione nel 2006 (18.935), è stato costatato un nuovo aumento nel 2007 (20.024) ed un “calo” a 18.630 nel 2008; però l’aumento a ben 21.233 nel 2009, ha indotto i responsabili a correre – efficacemente ‒ ai ripari, intensificando, su tutto il territorio nazionale, i controlli e le misure di prevenzione (è stato dato vita alla cosiddetta Masterplan Einbruchskriminalität). Gli effetti – fortunatamente – non sono mancati, dato che, nel triennio successivo, il numero dei Wohnungseinbrüche è calato sensibilmente e si è mantenuto ad un livello costantemente basso (15.725 nel 2010, 15.585 nel 2011, 15.454 nel 2012). Nel 2013 dalle statistiche risulta un aumento di oltre 1.000 unità a 16.548. Le indagini per questi delitti hanno riguardato in larga prevalenza stranieri (ben il 72%).

Da rilevare è che nelle denunce sporte, in ben il 72,4 %, quali presunti autori di questi delitti, sono stati indicati stranieri (in prevalenza aventi cittadinanza della Romania, della Serbia, dell’Albania).

B) Anche per quanto concerne le denunce relative a (II) furti di autovetture, si è registrata complessivamente una diminuzione nel decennio 2004‒2013.

Erano state 8.156 nel 2004, 11.089 nel 2005, 8.959 nel 2006, 7.802 nel 2007, 9.049 nel 2008, 9.289 nel 2009, 5.150 nel 2010, 5.158 nel 2011, 4.445 nel 2012 e 5.141 nel 2013.

Sulla base  delle indagini espletate e delle condanne pronunziate, è risultato che a perpetrare questo genere di furti, sono stati in prevalenza stranieri (in ispecie polacchi). Il vistoso calo di furti di autovetture (9.289 nel 2009 e 5.150 nel 2010), è quasi certamente dovuto all’istituzione della “SOKO‒Kfz”. La percentuale degli indagati di nazionalità non austriaca è stata pari al 67%.

C) Per quanto concerne i reati commessi con violenza (III), le risultanze statistiche relative alle denunce sporte agli organi di polizia[1], sono tutt’altro che confortanti. Complessivamente – tra il 2004 e il 2013 – si è avuto un aumento da 36.303 a 42.344. Si può dire che vi e’ stato un aumento quasi costante. Da 36.303 nel 2004, si è passato a 38.648 nel 2005, a 38.611 nel 2006, a 41.805 nel 2007, a 43.213 nel 2008, a 43.632 nel 2009, a 40.788 nel 2010, a 43.331 nel 2011, a 44.289 nel 2012 e a 42.344 nel 2013.

Vi è da registrare però anche un dato molto positivo nel senso che la durchschnittliche Aufklärungsquote (individuazione degli autori dei reati commessi) in materia di  reati commessi con violenza, è pari all’82,3%. Gli autori di questi reati sono risultati, in prevalenza, cittadini austriaci (nel 70%).

D) Un costante aumento complessivo delle denunce si è verificato anche a proposito del (IV) c.d. Cybercrime. Secondo i dati statistici, i reati di questo genere erano stati: 753 nel 2004, 1.794 nel 2005, 3.269 nel 2006, 2.854 nel 2007, 3.291 nel 2008, 9.711 nel 2009, 4.223 nel 2010, 4.937 nel 2011, 10.308 nel 2012 e 11.199 nel 2013.

E) Molto varieggiato è stato l’andamento dei delitti riguardanti la Wirtschaftskriminalität (V), nell’ ambito della quale sono stati compresi, oltre ai delitti concernenti l’economia vera e propria, anche i casi di truffa e di falso documentale. Complessivamente si è però registrata una quasi insignificante diminuzione. Erano stati 55.752 nel 2004, per poi diminuire a 54.695 nel 2005, a 52.051 nel 2006, a 49.447 nel 2007, a 43.530 nel 2008. Nel 2009 vi è stato un notevole aumento a 55.859, per ridursi poi a 45.527 nel 2010 e salire a 49.203 nel 2011 e, al “top” del decennio, nel 2012 (56.332); nel 2013 si è avuta una lieve flessione (55.023).

Per quanto concerne in particolare il c.d. Internetbetrug, va rilevato che nel 2004 non era stata sporta nemmeno una denuncia; nel 2005 le denunce per tale reato erano state 1.163, nel 2006, 2.612. nel 2007, 1.076, nel 2008, 2.206, nel 2009, 8.858, nel 2010, 3.364, nel 2011, 3.441, nel 2012, 6.619 e nel 2013, 7.670.

V

Preoccupante è stato, nel biennio 2012-2013, l’andamento dei reati commessi in violazione della normativa sugli stupefacenti (Suchtmittelgesetz = SMG), sia per quanto riguarda i delitti (Verbrechen), sia per quanto concerne le contravvenzioni (Vergehen). Mentre nel 2012, su tutto il territorio nazionale, i delitti erano stati 1.990, nel 2013 sono aumentati a 2.156. I Vergehen sono passati da 21.807 (2012) a 26.071 (2013).  Nel 2013 sono stati sequestrati 1.757,7 kg di prodotti di canabis, 80,2 kg di eroina, 24,7 kg di cocaina e 5.768 pastiglie  di Ecstasy.

VI

Il numero delle persone entrate illegalmente in territorio austriaco è stato particolarmente alto negli anni 2005 (18.133) e 2006 (26.379). Vi è stato poi un vistoso calo nel 2007 (4.416) per poi aumentare costantemente fino al 2013 (6.065 nel 2008, 7.721 nel 2009, 9.621 nel 2010, 11.132 nel 2011, 11.714 nel 2012 e 14.811 nel 2013.

VII

Vediamo ora, brevemente, qual’è stata l’attività della magistratura austriaca nel biennio 2012‒2013.

Nel 2013 sono stati definiti 316.206 procedimenti (su complessivi 351.436), di cui vi sono state 254.626 staatsanwaltschaftliche Erledigungen e 61.580 gerichtliche Erledigungen (ivi comprese le Einstellungen e le diversionellen Erledigungen). Le condanne, nell’anno suddetto, sono state 51.696 e le assoluzioni 10.727. Dei condannati, 44.550 erano di sesso maschile e 7.146 di sesso femminile. 33.612 condannati sono stati cittadini austriaci, il resto stranieri[2].

 Da questi dati si può desumere che gli imputati, in Austria, sono meno fortunati di quelli di certi altri Stati facenti parte dell’UE, nei quali le percentuali di assoluzioni, dopo tutti i gradi di giudizio, sono del 50% ca.

I reati, per i quali, nel 2013, è avvenuto il maggior numero di condanne, sono stati quelli contro il patrimonio (18.615), seguiti da quelli contro la vita e l’incolumità personale (9.853), dalle violazioni (7.368) contro il SMG (Suchtmittelgesetz) e dai reati contro l’integrità sessuale (1.220). Nel 2012 le condanne erano state risp. 19.173, 10.569, 7.457 e 1.286.

Le condanne a pene pecuniarie, nel 2013, sono state 10.077, nel 2012, 10.778. Quelle detentive, 22.538 nel 2013 e 22.798 nel 2012. Il numero dei detenuti negli stabilimenti penitenziari è stato, in media, nel 2013, di 8.950 e di 8.864 nel 2012.

VIII

La durata media della custodia cautelare in carcere si è ridotta, nel 2013, a 71,9 giorni dai 72,4 giorni nel 2012. Si è invece registrato un lieve aumento della durchschnittlichen Haftdauer: 8,9 mesi nel 2013 e 8,8 mesi nel 2012.

In pratica stazionaria e’ rimasta la Wiederverurteilungsrate (percentuale della recidiva): essa è stata del 37,4% tra il 2009 e il 2013 e il 37,9 tra il 2008 e il 2012.

Aumentate sono le richieste d’intercettazioni delle telecomunicazioni e di quelle ambientali: erano 7.466 nel 2012 e sono state 8.544 nel 2013. Di queste richieste, nel 2013, 8.465 sono state accolte, mentre nel 2012 il numero degli accoglimenti è stato di 7.377.

Per quanto concerne la “psychosoziale und juristische Prozessbegleitung” (assistenza psicosociale e giuridica prestata alle vittime di reati), la relativa spesa è stata di 4,89 mio. Euro nel 2012 e di 5, 28 mio. Euro nel 2013.

Un aumento si è avuto anche per quanto riguarda le somme corrisposte dallo Stato a titolo di riparazione per ingiusta detenzione: mentre nel 2012 tale importo era stato di 65.000 Euro, nel 2013 è salito a 67.300 Euro.

Del 17,7% sono aumentate le richieste di estradizione: erano state 633 nel 2012 e 745 nel 2013.

 

[1] Alcuni anni orsono in Austria è stata attuata una riforma che ha avuto per conseguenza la creazione di un unico Corpo con funzioni di polizia (la Polizei, nella quale sono confluiti gli appartenenti alla Gendarmerie (con funzioni in gran parte analoghe a quelle della Bundespolizei) e alla Zollwache (che corrispondeva, grosso modo, alla G.d.F.)). L’unico Corpo militarizzato conservato, accanto alla Polizei, è stata la Justizwache (corrispondente alla Polizia penitenziaria). Questa riforma, oltre ad avere per effetto un considerevole risparmio dal punto di vista economico, ha anche eliminato inutili “Doppelgleisigkeiten”. Si dice che era successo – in passato – che le telecomunicazioni dello stesso “malcapitato” indagato  (e magari anche quelle ambientali), venissero intercettate, magari per mesi (o per anni), da Polizia, Gendarmerie e Zollwache e che ognuno di questi tre organi dell’Exekutive, ignorasse ciò che stavano facendo gli altri due. Pare che tuttora, in alcuni Stati europei, nei quali abbondano gli Exekutivebeamten,  si verifichino fatti del genere.

[2] Piuttosto elevato è stato il numero dei minori (14-18 anni) e dei jungen Erwachsenen (19‒21). I condannati sono stati, nel 2013, ben 11.066 (di cui 3.959 minori e 7.107 junge Erwachsene).

I

Il 9.9.2014 è stato pubblicato, dal ministero degli Interni austriaco, il Sicherheitsabericht 2013 con il relativo allegato, adempiendo in tal modo a quanto previsto dal § 93 SPG (Sicherheitspolizeigesetz).

Questa relazione contiene, oltre ad una statistica sull’attività delle autorità preposte alla sicurezza interna, anche statistiche concernenti la criminalità e le condanne pronunziate dall’autorità giudiziaria. In modo particolare si è tenuto conto di 5 specie di reati ritenuti rilevanti per il “Sicherheitsempfinden” dei cittadini; trattasi dei furti di autovetture, dei furti in abitazioni perpetrati con effrazione, dei delitti commessi con violenza, della Wirtschafts ‒ und Cyberkriminalität.

Di notevole utilità, ai fini della redazione del Sicherheitsbericht, si è rivelata la polizeiliche Krimialitätsstatistik (PKS), nella quale vengono registrate elettronicamente ‒ sin dal 2001 ‒ tutti i reati denunciati. Non compresi nel Sicherheitsbericht sono i Verwaltungsstrafverfahren (i pro-cedimenti per violazioni amministrative).

II

Vediamo ora i dati statistici relativi alla criminalità in Austria nel 2013 nonché la Krimialitätsentwicklung a decorrere dal 2004.

Per quanto concerne la Gesamtkriminalität (la criminalità complessiva), le statistiche dimostrano una diminuzione sensibile della stessa dal 2004 al 2013 compreso. Nel 2004, le denunce per reati erano state 643.648; 546.396 invece nel 2013. Ora è ben vero che dalla diminuzione delle denunce non può dedursi ‒ sic et simpliciter ‒ anche la diminuzione dei reati commessi, potendo la “Anzeige-freudigkeit” dipendere da motivi vari (p.es. dalla sfiducia dei cittadini nell’operato degli organi di polizia a causa, p.es., della corruzione o del clientelismo); tuttavia dalla diminuzione dei reati denunciati nell’entità di ca. 100.000 unità dal 2004 al 2013, si può ragionevolmente inferire che i reati perpetrati siano effettivamente diminuiti. Purtroppo a decorrere dal 2010 (in quest’anno i reati denunciati erano “scesi” da 643.648 del 2004 e 535.745), si è registrato un leggero aumento nel senso che le Anzeigen strafbarer Handlungen sono aumentate da 535.745 a 540.007 (2011) e al 548.027 (2012) per poi ridursi, lievemente, al 546.396 (2013).

Per quanto riguarda le differenze regionali, va rilevato che percentuali più elevate di riduzione delle denunce di reato ‒ nel decennio 2004-2013 – si sono riscontrate in Carinzia (-5,3), seguita dal Vorarlberg (-4,7%) e dal territorio metropolitano di Vienna. Nel Burgenland, nel suddetto periodo, si è avuta la diminuzione meno rilevante di reati denunciati (-1,0%). Il fatto che la diminuzione  più consistente di reati denunziati sia stata  registrata (oltre che nel Vorarlberg) anche a Vienna, depone in favore degli organi di polizia ivi operanti, dato che, in genere, la criminalità più elevata si riscontra proprio nelle grandi città.

III

Passiamo ora alle “Häufigkeitszahlen” (numero di reati commessi rapportato a 100.000 abitanti). In proposito sono disponibili soltanto i dati statistici a decorrere dal 2009. Complessivamente, in Austria, questo indice è passato, dal 2009, da 7.096,4 al 6.406,1 (nel 2010), al 6.438,0 (nel 2011), al 6.507,9 (nel 2012) e al 6.484,4 (nel 2013). I Länder con la più elevata diminuzione delle Häufig‒keitszahlen, nel periodo suddetto, sono stati la Carinzia e il Vorarlberg (entrambi hanno registrato un -4,9%), mentre la variazione percentuale più contenuta è stata registrata nel Land Salzburg (-1,2%).

Uno sviluppo molto positivo si è avuto in materia di Aufkärungsquoten (indiviuazione degli autori dei reati). Mentre nel 2004, con riferimento all’intero territorio dello Stato, la percentuale dei reati, i cui autori sono stati scoperti, era stata del 38,1%, essa è “salita” al 43,1% nel 2013: Il “top” del numero der aufgeklärten Straftaten e’ stato raggiunto nel 2011 con una percentuale pari al 43,4%. Comunque, a decorrere dal 2004 e fino al 2011, si è verificato un costante aumento; una lieve flessione è stata registrata nel solo 2012 con il 42,6%.

Lo sviluppo positivo delle Aufklärungsquoten è dovuto certamente anche a metodi di indagini nuovi e dall’apporto fornito dalla scienza moderna, senza – tuttavia – nulla togliere all’impegno, alla pro‒fessionalità degli organi di polizia e al loro costante aggiornamento.

I Länder con la maggiore percentuale di incremento delle Aufklärungsquoten dal 2009 al 2013, sono stati il Burgenland (+2,2%), seguito dall’Oberösterreich (+2,1%) e dalla Steiermark (+2,0%). Meno fortunate sono state le forze dell’ordine nel Vorarlberg con un -2,4%. Invariata è rimasta la Aufklärungsquote nell’area metropolitana di Vienna.

Le differenze nei singoli Länder, per quanto concerne le Aufklärungsquoten, sono dovute, in gran parte, a kriminalgeographische Faktoren nel senso che “l’anonimato” delle grandi città non favorisce di certo la Verbrechensaufklärung (per questo motivo si è registrata una “stagnazione” nell’area metropolitana di Vienna, mentre nel Burgenland, un Land con un basso indice di popolazione e con una sola città al di sopra dei 10.000 abitanti (Eisenstadt con ca. 13.400 abitanti), la Aufklärungsquote, tra il 2009 ed il 2013, è salita del 2,2%.

Inoltre, dai dati statistici emerge che i reati contro il patrimonio sono più frequenti negli agglomerati urbani che nei “ländlichen Gebiete”; in questi ultimi prevalgono invece i reati colposi e le lesioni personali. Va rilevato che l’Austria è un Fremdenverkehrs‒und Transitland. Se persone non residenti stabilmente commettono un reato, la loro Ausforschung è naturalmente più difficile rispetto ai residenti “stabili”.

IV

Nel Sicherheitsbericht 2013, come già accennato sopra, è stato “posto il focus” su 5 specie di delitti: (1) Wohnungseinbrüche, 2) Kfz-Diebstähle, 3) Gewaltdelikte, 4) Cybercrime e 5) Wirtschaftskriminalität).

A) Il numero dei (1) Wohnungseinbrüche (furti in abitazioni commessi con violenza sulle cose (effrazione)) perpetrati su tutto il territorio dello Stato tra il 2004 e il 2013, ha registrato complessivamente una considerevole diminuzione essendo “sceso” da 20.217 nel 2004 a 16.548 nel 2013.

Dopo un incremento degli stessi, nel 2005 (21.225) ed una diminuzione nel 2006 (18.935), è stato costatato un nuovo aumento nel 2007 (20.024) ed un “calo” a 18.630 nel 2008; però l’aumento a ben 21.233 nel 2009, ha indotto i responsabili a correre – efficacemente ‒ ai ripari, intensificando, su tutto il territorio nazionale, i controlli e le misure di prevenzione (è stato dato vita alla cosiddetta Masterplan Einbruchskriminalität). Gli effetti – fortunatamente – non sono mancati, dato che, nel triennio successivo, il numero dei Wohnungseinbrüche è calato sensibilmente e si è mantenuto ad un livello costantemente basso (15.725 nel 2010, 15.585 nel 2011, 15.454 nel 2012). Nel 2013 dalle statistiche risulta un aumento di oltre 1.000 unità a 16.548. Le indagini per questi delitti hanno riguardato in larga prevalenza stranieri (ben il 72%).

Da rilevare è che nelle denunce sporte, in ben il 72,4 %, quali presunti autori di questi delitti, sono stati indicati stranieri (in prevalenza aventi cittadinanza della Romania, della Serbia, dell’Albania).

B) Anche per quanto concerne le denunce relative a (II) furti di autovetture, si è registrata complessivamente una diminuzione nel decennio 2004‒2013.

Erano state 8.156 nel 2004, 11.089 nel 2005, 8.959 nel 2006, 7.802 nel 2007, 9.049 nel 2008, 9.289 nel 2009, 5.150 nel 2010, 5.158 nel 2011, 4.445 nel 2012 e 5.141 nel 2013.

Sulla base  delle indagini espletate e delle condanne pronunziate, è risultato che a perpetrare questo genere di furti, sono stati in prevalenza stranieri (in ispecie polacchi). Il vistoso calo di furti di autovetture (9.289 nel 2009 e 5.150 nel 2010), è quasi certamente dovuto all’istituzione della “SOKO‒Kfz”. La percentuale degli indagati di nazionalità non austriaca è stata pari al 67%.

C) Per quanto concerne i reati commessi con violenza (III), le risultanze statistiche relative alle denunce sporte agli organi di polizia[1], sono tutt’altro che confortanti. Complessivamente – tra il 2004 e il 2013 – si è avuto un aumento da 36.303 a 42.344. Si può dire che vi e’ stato un aumento quasi costante. Da 36.303 nel 2004, si è passato a 38.648 nel 2005, a 38.611 nel 2006, a 41.805 nel 2007, a 43.213 nel 2008, a 43.632 nel 2009, a 40.788 nel 2010, a 43.331 nel 2011, a 44.289 nel 2012 e a 42.344 nel 2013.

Vi è da registrare però anche un dato molto positivo nel senso che la durchschnittliche Aufklärungsquote (individuazione degli autori dei reati commessi) in materia di  reati commessi con violenza, è pari all’82,3%. Gli autori di questi reati sono risultati, in prevalenza, cittadini austriaci (nel 70%).

D) Un costante aumento complessivo delle denunce si è verificato anche a proposito del (IV) c.d. Cybercrime. Secondo i dati statistici, i reati di questo genere erano stati: 753 nel 2004, 1.794 nel 2005, 3.269 nel 2006, 2.854 nel 2007, 3.291 nel 2008, 9.711 nel 2009, 4.223 nel 2010, 4.937 nel 2011, 10.308 nel 2012 e 11.199 nel 2013.

E) Molto varieggiato è stato l’andamento dei delitti riguardanti la Wirtschaftskriminalität (V), nell’ ambito della quale sono stati compresi, oltre ai delitti concernenti l’economia vera e propria, anche i casi di truffa e di falso documentale. Complessivamente si è però registrata una quasi insignificante diminuzione. Erano stati 55.752 nel 2004, per poi diminuire a 54.695 nel 2005, a 52.051 nel 2006, a 49.447 nel 2007, a 43.530 nel 2008. Nel 2009 vi è stato un notevole aumento a 55.859, per ridursi poi a 45.527 nel 2010 e salire a 49.203 nel 2011 e, al “top” del decennio, nel 2012 (56.332); nel 2013 si è avuta una lieve flessione (55.023).

Per quanto concerne in particolare il c.d. Internetbetrug, va rilevato che nel 2004 non era stata sporta nemmeno una denuncia; nel 2005 le denunce per tale reato erano state 1.163, nel 2006, 2.612. nel 2007, 1.076, nel 2008, 2.206, nel 2009, 8.858, nel 2010, 3.364, nel 2011, 3.441, nel 2012, 6.619 e nel 2013, 7.670.

V

Preoccupante è stato, nel biennio 2012-2013, l’andamento dei reati commessi in violazione della normativa sugli stupefacenti (Suchtmittelgesetz = SMG), sia per quanto riguarda i delitti (Verbrechen), sia per quanto concerne le contravvenzioni (Vergehen). Mentre nel 2012, su tutto il territorio nazionale, i delitti erano stati 1.990, nel 2013 sono aumentati a 2.156. I Vergehen sono passati da 21.807 (2012) a 26.071 (2013).  Nel 2013 sono stati sequestrati 1.757,7 kg di prodotti di canabis, 80,2 kg di eroina, 24,7 kg di cocaina e 5.768 pastiglie  di Ecstasy.

VI

Il numero delle persone entrate illegalmente in territorio austriaco è stato particolarmente alto negli anni 2005 (18.133) e 2006 (26.379). Vi è stato poi un vistoso calo nel 2007 (4.416) per poi aumentare costantemente fino al 2013 (6.065 nel 2008, 7.721 nel 2009, 9.621 nel 2010, 11.132 nel 2011, 11.714 nel 2012 e 14.811 nel 2013.

VII

Vediamo ora, brevemente, qual’è stata l’attività della magistratura austriaca nel biennio 2012‒2013.

Nel 2013 sono stati definiti 316.206 procedimenti (su complessivi 351.436), di cui vi sono state 254.626 staatsanwaltschaftliche Erledigungen e 61.580 gerichtliche Erledigungen (ivi comprese le Einstellungen e le diversionellen Erledigungen). Le condanne, nell’anno suddetto, sono state 51.696 e le assoluzioni 10.727. Dei condannati, 44.550 erano di sesso maschile e 7.146 di sesso femminile. 33.612 condannati sono stati cittadini austriaci, il resto stranieri[2].

 Da questi dati si può desumere che gli imputati, in Austria, sono meno fortunati di quelli di certi altri Stati facenti parte dell’UE, nei quali le percentuali di assoluzioni, dopo tutti i gradi di giudizio, sono del 50% ca.

I reati, per i quali, nel 2013, è avvenuto il maggior numero di condanne, sono stati quelli contro il patrimonio (18.615), seguiti da quelli contro la vita e l’incolumità personale (9.853), dalle violazioni (7.368) contro il SMG (Suchtmittelgesetz) e dai reati contro l’integrità sessuale (1.220). Nel 2012 le condanne erano state risp. 19.173, 10.569, 7.457 e 1.286.

Le condanne a pene pecuniarie, nel 2013, sono state 10.077, nel 2012, 10.778. Quelle detentive, 22.538 nel 2013 e 22.798 nel 2012. Il numero dei detenuti negli stabilimenti penitenziari è stato, in media, nel 2013, di 8.950 e di 8.864 nel 2012.

VIII

La durata media della custodia cautelare in carcere si è ridotta, nel 2013, a 71,9 giorni dai 72,4 giorni nel 2012. Si è invece registrato un lieve aumento della durchschnittlichen Haftdauer: 8,9 mesi nel 2013 e 8,8 mesi nel 2012.

In pratica stazionaria e’ rimasta la Wiederverurteilungsrate (percentuale della recidiva): essa è stata del 37,4% tra il 2009 e il 2013 e il 37,9 tra il 2008 e il 2012.

Aumentate sono le richieste d’intercettazioni delle telecomunicazioni e di quelle ambientali: erano 7.466 nel 2012 e sono state 8.544 nel 2013. Di queste richieste, nel 2013, 8.465 sono state accolte, mentre nel 2012 il numero degli accoglimenti è stato di 7.377.

Per quanto concerne la “psychosoziale und juristische Prozessbegleitung” (assistenza psicosociale e giuridica prestata alle vittime di reati), la relativa spesa è stata di 4,89 mio. Euro nel 2012 e di 5, 28 mio. Euro nel 2013.

Un aumento si è avuto anche per quanto riguarda le somme corrisposte dallo Stato a titolo di riparazione per ingiusta detenzione: mentre nel 2012 tale importo era stato di 65.000 Euro, nel 2013 è salito a 67.300 Euro.

Del 17,7% sono aumentate le richieste di estradizione: erano state 633 nel 2012 e 745 nel 2013.

 

[1] Alcuni anni orsono in Austria è stata attuata una riforma che ha avuto per conseguenza la creazione di un unico Corpo con funzioni di polizia (la Polizei, nella quale sono confluiti gli appartenenti alla Gendarmerie (con funzioni in gran parte analoghe a quelle della Bundespolizei) e alla Zollwache (che corrispondeva, grosso modo, alla G.d.F.)). L’unico Corpo militarizzato conservato, accanto alla Polizei, è stata la Justizwache (corrispondente alla Polizia penitenziaria). Questa riforma, oltre ad avere per effetto un considerevole risparmio dal punto di vista economico, ha anche eliminato inutili “Doppelgleisigkeiten”. Si dice che era successo – in passato – che le telecomunicazioni dello stesso “malcapitato” indagato  (e magari anche quelle ambientali), venissero intercettate, magari per mesi (o per anni), da Polizia, Gendarmerie e Zollwache e che ognuno di questi tre organi dell’Exekutive, ignorasse ciò che stavano facendo gli altri due. Pare che tuttora, in alcuni Stati europei, nei quali abbondano gli Exekutivebeamten,  si verifichino fatti del genere.

[2] Piuttosto elevato è stato il numero dei minori (14-18 anni) e dei jungen Erwachsenen (19‒21). I condannati sono stati, nel 2013, ben 11.066 (di cui 3.959 minori e 7.107 junge Erwachsene).