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Statistica dei reati rilevati dalla polizia nel 2015 (RFT)

Polizeiliche Kriminalstatisik 2015
Statistica dei reati rilevati dalla polizia nel 2015 (RFT)
Statistica dei reati rilevati dalla polizia nel 2015 (RFT)

I. Introduzione; II. Aumento del numero complessivo dei reati nel 2015, ma anche dell’Aufklärungsquote; III. Reati commessi da persone fino a 21 anni di età; IV. I reati più frequentemente commessi nel 2015; V. Reati perpetrati da chi non aveva la cittadinanza della RFT; VI. Politisch motivierte Kriminalität - Criminalità avente movente politico – In particolare atti di violenza; VII. Il lavoro svolto dalle procure della Repubblica; VIII. I commissariati di polizia sono oberati di lavoro; IX. La procedibilità d’ufficio – abolirla?

I. Introduzione

Come ogni anno, anche nel mese di maggio 2016, il ministro federale dell’Interno ha pubblicato la “Polizeiliche Kriminalstatistik 2015”. Questa statistica si riferisce a reati di cui hanno avuto cognizione gli organi di polizia nell’anno 2015 (si parla in proposito di “Ausgangsstatistik”), al numero e alla specie dei reati, a quello dei sospettati, delle parti offese nonche’ al numero dei reati, i cui autori sono stati accertati; viene redatta sulla base dei dati comunicati, dai 16 Landeskriminalämter, al ministero dell’Interno. Non sono compresi i reati non di competenza della polizia (quali sono, reati tributari, violazioni del Codice della Strada (fatta eccezione per quelle previste dai §§ 315 e 315 b StGB (C.P.)), Ordnungswidrigkeiten (violazioni amministrative) e reati denunziati direttamente presso le procure della Repubblica. I dati che vengono pubblicati in quest’articolo sono stati tutti desunti da statistiche ufficiali diffuse dal ministero federale dell’Interno della RFT (decimali arrotondati).

II. Aumento del numero complessivo dei reati, ma anche dell’Aufklärungsquote

Complessivamente, la polizia, nel 2015, ha registrato 6.331.000 reati, con un incremento rilevante rispetto al 2014 (6.082.000).

L’Aufklärungsquote (il numero dei reati di cui la polizia ha accertato gli autori), è stata pari al 56,3%, con un incremento non indifferente rispetto al 2014 (54,9%).  Piuttosto elevata è stata l’Aufklärungsquote in materia di 1) omicidi volontari (94,8%), indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (99,4%) e 3) Sozialleistungsbetrug (99,2%).

Rapportata a 100.000 abitanti, la frequenza dei reati ha registrato anche essa un aumento, passando a 7.797 nel 2015 (da 7.530 nel 2014).

Un incremento non trascurabile si è avuto nel numero dei Tatverdächtigen (persone sospettate della commissione di un reato): 2.369.036 nel 2015 e 2.149.504 nel 2014. Di questi Tatverdächtigen, 587.648 (pari al 24,4%), nel 2015, erano di sesso femminile.

III. Reati commessi da persone di età fino a 21 anni

I reati rilevati dalla polizia e commessi da persone fino a 14 anni, nel 2015, sono aumentati del 16,2% rispetto all’anno precedente, mentre quelli perpetrati da minorenni (14 - 18 anni) hanno subito un incremento pari al 14,5%; un aumento pari la 20,4%, si è registrato nel numero delle Straftaten attribuite a Heranwachsende, vale a dire a persona di età tra i 18 e i 21 anni. La complessiva Gewaltkriminalität Jugendlicher, nel 2015, è diminuita a 20.220 unità, mentre nel 2014 erano state 21.646. Questo Rückgang riguarda anche gefährliche und schwere Körperverletzungen (lesioni personali volontarie pericolose e gravi). Erano state 16.485 nel 2014 e sono state 15.578 nel 2015.

IV. I reati più frequenti

Per quanto concerne le varie specie dei reati commessi complessivamente nel 2015, va rilevato un incremento pari al 157,5% - rispetto al 2014 - delle violazioni della normativa riguardante ingresso, soggiorno e procedura per l’ottenimento, nella RFT, di asilo politico da parte di cittadini extracomunitari. Questi reati, nel 2015, sono stati 402.741, mentre nel 2014 erano stati 156.396.  Seguono i Ladendiebstähle (furti in negozi e supermercati), con un incremento pari al 7,1% (391.402 nel 2015 e 365.373 nel 2014).

Un aumento di quasi identica entità (7,0%), si è avuto nei c.d. Taschendiebstähle (168.141 nel 2015 e 157.069 l’anno precedente).

Vistosamente aumentati (167.136) sono i furti negli appartamenti con uso di violenza sulle cose: pari al 9,9% rispetto al 2014 (152,123).

276.734 erano stati i reati costituenti violazione della legislazione dettata in materia di sostanze stupefacenti nel 2014; 282.604 nel 2015, con un incremento pari al 2,1%.

Dei 6.331.000 reati commessi complessivamente nel 2015, ben il 39,2% era costituito da furti (di cui il 21, 3% erano stati furti non aggravati e il 17,9% aggravati). Seguono: truffe (15,3%), danneggiamenti (9,1%), lesioni personali volontarie (8,4%), violazioni della legislazione vigente in materia di stupefacenti (4,5%); il resto riguarda altri reati commessi con minore frequenza.

È da rilevare che il totale dei reati commessi nel 2015 – detratte le violazioni della normativa concernente immigrazione e soggiorno di cittadini extracomunitari nonché di cittadini di altri Stati comunitari – ha subito un aumento quasi trascurabile: erano stati 5.925.668 nel 2014 e sono stati 5.927.908 nel 2015.

Appena dello 0,2% sono aumentati complessivamente i reati commessi con uso di violenza (Gewaltkriminalität): 180.955 nel 2014 e 181.386 nel 2015. La frequenza degli omicidi è diminuita del 2,9%: da 2.179 (2014) a 2.116 (2015). Anche la percentuale delle rapine è diminuita (-1,8%), passando da 45.475 (2014) a 44.666 (2015).

Una lieve flessione si è avuta nel numero complessivo delle truffe: 968.866 (2014) - 966.326 (2015), pari allo 0,3%. Nel settore dei Betrugsdelikte (delitti di truffa), l’incremento maggiore (+ 15,0%) è dovuto a coloro che, illecitamente, erano venuti in possesso di carte di credito e ne avevano fatto uso.

I reati di danneggiamento hanno registrato un decremento non trascurabile (-4,0%), essendo passati da 601.112 (2014) a 577.017 (2015).

Soddisfatto, si è dichiarato il ministro federale dell’Interno del fatto che la Computerkriminalität è, complessivamente, diminuita, passando da 73.907 reati (2014) a 70.068 reati (2015).

V. Reati commessi da chi non aveva la cittadinanza della RFT

Sopra abbiamo accennato al fatto che l’aumento dei reati, raccolti nella polizeilichen Kriminalstatistik, è dovuto - in larga parte - a violazioni della normativa vigente in materia di immigrazione e soggiorno di cittadini extracomunitari nonché a violazioni della disciplina concernente cittadini comunitari (infrazioni al c.d. EU-Freizügigkeitsgesetz). Complessivamente, questi reati hanno registrato un aumento notevole, passando da 156.396 (2014) a 402.741 (2015). La norma con maggiore frequenza violata in questo settore, è stata il § 95 dell’Aufenthaltsgesetz: 49.714 volte nel 2014 e 154.188 volte nel 2015, con un incremento pari al 210,2%. Anche ciò ha comportato che il numero complessivo dei Tatverdächtigen (di coloro che sono sospettati di aver commesso reato), è aumentato da 2.149.504 nel 2014, a 2.369.036 nel 2015, con un incremento pari al 10,2%; di essi, 911.864 (2015) non avevano la cittadinanza della RFT, mentre nel 2014 erano stati 617.392. Il numero dei tatverdächtigen Ausländer è quindi aumentato nella misura del 47,7% rispetto al 2014.

VI. Politisch motivierte Kriminalität - Criminalità avente movente politico - In particolare atti di violenza

Molto preoccupato si è dimostrato il ministro federale dell’Interno per l’aumento della politisch motivierten Kriminalität - abbrev.PMK, della criminalità con movente politico. Mentre nel 2014 i reati classificati PMK[1] erano stati complessivamente 32.700, nel 2015 il loro numero è salito a 38.981 (con un incremento pari al 19,2%). Va però rilevato che nell’ambito della PMK deve essere fatta una distinzione tra PM-Inlandskriminalität e PM-Auslandskriminalität. Quest’ultima è relativamente bassa (2.549 reati nel 2014, 2.025 reati nel 2015) e si è registrata una significativa diminuzione pari al 20,5% rispetto al 2014. La PM-Inlandskriminalität (costituita dalla PMK-rechts (di destra), dalla PMK-links (di sinistra) e da quella ascrivibile ad altri movimenti politici), già nel 2014, era stata alta (30.151 reati) e nel 2015 è aumentata ulteriormente a 36.956 reati di cui ha avuto cognizione la polizia, raggiungendo, nell’anno passato, il numero più elevato da quando (dal 2001) viene redatta la statistica relativa ai reati commessi con movente politico.

Per quanto concerne le specie di reati attribuite alla PMK, la Straftat, die am häufigsten verwirklicht wurde (35,1%), sono i c.d. Propagandadelikte (tra i quali rientrano le violazioni dei §§ 86 StGB (diffusione di materiale propagandistico di organizzazioni che sono ritenute “verfassungswidrig”) e 86 a StGB (uso di emblemi delle organizzazioni teste’ menzionate), seguiti dai reati di Volksverhetzung (18,3%).

Un incremento tutt’altro che trascurabile, è stato registrato - nel 2015 - nel settore delle politisch motivierten Gewalttaten (atti di violenza aventi movente politico)[2]. Mentre nell’anno precedente il loro numero complessivo era stato di 3.368, nel 2015, questi reati sono aumentati a complessivi 4.402, con un incremento pari al 30,7%[3].

Nell’ambito della PMK, nell’anno 2014, 1.029 reati erano stati attribuiti alla “destra”, 1.664 alla ”sinistra” e 285 a “altri movimenti”;  390 alla politisch motivierten Ausländerkriminalität.

Nel 2015 alla PMK “rechts”, sono stati attribuiti 1.485 reati (con un incremento pari al 44,3% rispetto all’anno precedente), alla PMK “links” 2.246 reati (+ 34, 9%) e agli “altri movimenti” 326 (+ 14,3%).

È invece calata, nel 2015, la politisch motivierte Kriminalität attribuita agli stranieri (PM- Ausländerkriminalität): da 390 (2014) a 345 (2015) reati.

La maggior parte della PMK, che si è sostanziata in Gewalttaten (reati di violenza), è consistita in lesioni personali volontarie che hanno registrato, rispetto al 2014 (con 2.285 Straftaten), un incremento pari al 31, 6% (essendo aumentate, nel 2015, a 3.007 reati). Anche nel settore delle politisch motivierten Gewalttaten, i reati di questo genere, attribuiti a stranieri, sono diminuiti, sia pure di poco (erano stati 278 nel 2014 e 269 nel 2015).

Un ragguardevole aumento di questi reati è stato registrato da parte di “movimenti di sinistra” (da 924 (2014) a 1.354 (2015), con un incremento del 46,5%; aumentati sono pure i Gewalttaten rilevati dalla polizia e “ascritti” alla “destra” (da 900 (2014) sono saliti a 1.177 (2015), mentre i reati di cui – secondo la polizia – sono stati i presumibili autori appartenenti a “altri movimenti”, hanno registrato un incremento pari al 13,1% (sono passati da 183 (2014) a 207 (2015).

Aumentato, nel 2015, è anche il numero delle persone che hanno riportato lesioni personali per effetto di Gewalttaten perpetrate nell’ambito della politisch motivierten Kriminalität. Mentre nel 2014 erano state 2.059, nel 2015 sono state  2.561 (con un incremento del 20,3% rispetto all’anno precedente). Nel 37,7% dei casi, la causazione delle lesioni è stata attribuita dalla polizia a movimenti di sinistra, nel 45,0% a quelli di destra. Il 10,2% a politisch motivierter Gewaltausübung durch Ausländer (stranieri), mentre nel 7,1 % dei casi, responsabili degli atti di lesione sono stati ritenuti  appartenenti a “altri movimenti”.

VII. Il lavoro svolto dalle procure della Repubblica

Qualche dato (parziale) è disponibile anche per il lavoro, svolto nel 2016, dalle procure della Repubblica e dalla polizia in relazione all’immigrazione di stranieri.

L’ondata migratoria mette, infatti, a dura prova non soltanto gli enti pubblici (di assistenza) della RFT, ma anche le procure della Repubblica. Alcuni giorni fa sono stati pubblicati dati statistici (parziali) relativamente all’anno corrente. Ne risulta che nei primi 4 mesi del 2016, nella RFT, sono iniziati almeno 672.561 Ermittlungsverfahren (indag. prelim.) contro persone per ingresso illegale o per altri reati punibili secondo l’Ausländer- und Asylverfahrensgesetz (legge sugli stranieri e disciplina del procedimento per la richiesta e l’ottenimento di asilo politico dopo aver conseguito lo status di profugo). Il numero degli Ermittlungsverfahren sopra indicato è in realtà superiore, posto che due Bundesländer (Brandenburg e Thüringen) non hanno ancora comunicato i dati che si riferiscono alle violazioni concernenti l’ingresso illegale ecc. di cittadini stranieri nella RFT.

Il numero dei procedimenti è così elevato perché vi è obbligo di procedere (procedibilità d’ufficio) contro ogni straniero che faccia ingresso nel territorio della RFT senza documenti o senza il visto (ca. l’80%). Aumenta di continuo il numero di coloro che chiedono l’abolizione della procedibilità d’ufficio, dato che spesso le indagini vengono svolte o perlomeno iniziate,“für den Papierkorb”, vale a dire, sono destinate a rapida archiviazione (Absehen von Verfolgung/Verfahrenseinstellung). Infatti, dall’inizio di gennaio 2015 alla fine di marzo 2016, oltre la metà di questi procedimenti (357.049) sono stati archiviati wegen Geringfügigkeit. Pochi altri sono stati archiviati per altri motivi. Soltanto in un numero esiguo di casi si è avuto Anklageerhebung, Strafbefehl (decreto penale di condanna) o condanna a pena pecuniaria. Per es. nella città-stato di Hamburg erano stati iniziati 7.060 procedimenti e soltanto 116 sono terminati in uno dei modi teste’ indicati.

Continuando a sussistere la procedibilità d’ufficio per le violazioni delle disposizioni dell’Ausländerrecht, le procure della Repubblica sono (e saranno) oberate di lavoro. Ciò vale in particolare per quelle della Baviera, lo Stato attraverso il quale fa ingresso il maggior numero di Ausländer non in regola con le Einreisevorschriften. Nella Baviera, tra il gennaio 2015 e la fine di marzo 2016, sono iniziati 269.000 Ermittlungsverfahren; 230.000 di essi sono (già) stati archiviati per Geringfügigkeit. Di fronte a questi dati statistici, si può dire che le procure della Repubblica bavaresi lavorano – in gran parte – “per i frati”.

La maggior parte degli stranieri che entrano illegalmente nella RFT invocano l’applicazione della Convenzione sullo status di rifugiati del 1951 (detta anche Convenzione di Ginevra).

Al fine di evitare il collasso degli uffici delle procure della Repubblica (e dei commissariati di polizia), pare che vi sia un tacito accordo di non procedere a Verfahrenseinstellung wegen Geringfügigkeit soltanto nei casi in cui, oltre alla violazione della normativa prevista dall’Ausländerrecht, chi fa ingresso illegale nel territorio della RFT, si è reso responsabile anche di altre Gesetzesverletzungen  oppure si è reso responsabile di reiterati, illegali ingressi nella RFT.

VIII. I commissariati di polizia sono oberati di lavoro

Come sopra accennato, l’ingresso illegale –in massa – mette a dura prova pure il regolare funzionamento degli uffici di polizia, i cui agenti ormai sono impegnati – quasi esclusivamente – nel redigere denunce, verbali e nel compilare statistiche; adempimenti, spesso, resi ardui a causa anche di problemi linguistici, specie se gli stranieri provengono dall’Afghanistan. Il tempo necessario per gli adempimenti burocratici di cui sopra, varia da un minimo di due ad un massimo di tre ore. È ovvio che gli agenti impegnati nello stilare denunce, rapporti, ricevere domande intese ad avere riconosciuto lo status di rifugiato[4], mancano nei servizi di ordine pubblico, in ispecie nelle grandi città dove, a detta dei sindacati della polizia, si creano “polizeifreie Zonen”, essendo tutto il personale impegnato nel c.d. Papierkram, in un’attività destinata ad essere, perlopiù’, inutile, stante il numero elevato di archiviazioni. Si parla in proposito di Papierkorbfälle (“destinazione cestino” o, meglio, archivio).

L’insofferenza delle forze dell’ordine è manifesta, ma nessuno, sembra, effettivamente intenzionato a modificare la normativa in materia di Ausländerrecht. Il principio di legalità (Legalitätsprinzip) esige che si proceda contro chiunque faccia ingresso nel territorio dello Stato senza documenti validi a tal fine.

IX   La procedibilità d’ufficio – abolirla?

 Mentre alcuni Stati settentrionali della RFT avrebbero fatto trasparire – sia pure indirettamente – la loro “non contrarietà’” all’abolizione della procedibilità d’ufficio per il reato di illegale Einreise, la Baviera e altri Stati meridionali della RFT, hanno fatto sapere di essere fermamente contrari ad ogni modifica di legge avente per effetto una Entkriminalisierung (depenalizzazione) der einfachen (illegalen) Einreise, come proposta, tra l’altro, anche dal Saarland.

Secondo le autorità bavaresi, un’eventuale Entkriminalisierung sarebbe “das völlig falsche Signal”, come ha detto il ministro della Giustizia della Baviera. Tutelare il proprio territorio e sorvegliare i propri confini, rientra tra le Kernaufgaben di ogni Stato.

La Baviera ha fatto presente che secondo stime (ufficiose), tra l’inizio del 2015 e la fine di marzo 2016, ca. 1,2 milioni di stranieri avrebbero fatto ingresso nel territorio della RFT, senza essere in regola con le Ausländerbestimmungen. Dato che le indagini preliminari iniziate contro gli stranieri sono state, nel periodo sopra menzionato, 672.561, è ovvio che nella RFT soggiornano alcune centinaia di migliaia di stranieri di cui lo Stato “ignora” la presenza sul proprio territorio. Una depenalizzazione del reato di ingresso illegale di stranieri avrebbe per conseguenza un notevole aumento del numero delle persone di cui le autorità della RFT non sarebbero a conoscenza neppure dei dati anagrafici.

 

[1] A tal fine si tiene conto, prevalentemente, dei motivi a delinquere, ma anche dei Tatumstände in cui i reati vengono commessi.

[2] Tra di essi si annoverano anzitutto lesioni personali volontarie.

[3] Le preoccupazioni del ministro federale dell’Interno (BMI) appaiono senz’altro fondate, se si pone mente al fatto che il numero complessivo delle politisch motivierten Gewalttaten, nel primo lustro di questo secolo, da 2.368 nel 2001, era sceso a 1.930 nel 2002, a 1.870 nel 2003 e a 1.800 nel 2004.

[4] Nel solo mese di maggio 2016 sono state inoltrate 54.056 domande dirette ad ottenere lo status di rifugiato e nei primi 5 mesi di quest’anno le domande di questo genere sono state complessivamente 300.000 ca., mentre nel 2015, nello stesso periodo, erano state 125.900 ca., con un aumento pari al 139,9%. A richiedere la concessione dello status di rifugiato sono soprattutto profughi provenienti dalla Siria (140.926), dall’Irak (44.665) e dall’Afghanistan (41.455). Hanno ottenuto questo status, il 98,4% delle persone provenienti dalla Siria, l’81,1% provenienti dall’Irak e  il 45,2% dall’Afghanistan.

I. Introduzione; II. Aumento del numero complessivo dei reati nel 2015, ma anche dell’Aufklärungsquote; III. Reati commessi da persone fino a 21 anni di età; IV. I reati più frequentemente commessi nel 2015; V. Reati perpetrati da chi non aveva la cittadinanza della RFT; VI. Politisch motivierte Kriminalität - Criminalità avente movente politico – In particolare atti di violenza; VII. Il lavoro svolto dalle procure della Repubblica; VIII. I commissariati di polizia sono oberati di lavoro; IX. La procedibilità d’ufficio – abolirla?

I. Introduzione

Come ogni anno, anche nel mese di maggio 2016, il ministro federale dell’Interno ha pubblicato la “Polizeiliche Kriminalstatistik 2015”. Questa statistica si riferisce a reati di cui hanno avuto cognizione gli organi di polizia nell’anno 2015 (si parla in proposito di “Ausgangsstatistik”), al numero e alla specie dei reati, a quello dei sospettati, delle parti offese nonche’ al numero dei reati, i cui autori sono stati accertati; viene redatta sulla base dei dati comunicati, dai 16 Landeskriminalämter, al ministero dell’Interno. Non sono compresi i reati non di competenza della polizia (quali sono, reati tributari, violazioni del Codice della Strada (fatta eccezione per quelle previste dai §§ 315 e 315 b StGB (C.P.)), Ordnungswidrigkeiten (violazioni amministrative) e reati denunziati direttamente presso le procure della Repubblica. I dati che vengono pubblicati in quest’articolo sono stati tutti desunti da statistiche ufficiali diffuse dal ministero federale dell’Interno della RFT (decimali arrotondati).

II. Aumento del numero complessivo dei reati, ma anche dell’Aufklärungsquote

Complessivamente, la polizia, nel 2015, ha registrato 6.331.000 reati, con un incremento rilevante rispetto al 2014 (6.082.000).

L’Aufklärungsquote (il numero dei reati di cui la polizia ha accertato gli autori), è stata pari al 56,3%, con un incremento non indifferente rispetto al 2014 (54,9%).  Piuttosto elevata è stata l’Aufklärungsquote in materia di 1) omicidi volontari (94,8%), indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (99,4%) e 3) Sozialleistungsbetrug (99,2%).

Rapportata a 100.000 abitanti, la frequenza dei reati ha registrato anche essa un aumento, passando a 7.797 nel 2015 (da 7.530 nel 2014).

Un incremento non trascurabile si è avuto nel numero dei Tatverdächtigen (persone sospettate della commissione di un reato): 2.369.036 nel 2015 e 2.149.504 nel 2014. Di questi Tatverdächtigen, 587.648 (pari al 24,4%), nel 2015, erano di sesso femminile.

III. Reati commessi da persone di età fino a 21 anni

I reati rilevati dalla polizia e commessi da persone fino a 14 anni, nel 2015, sono aumentati del 16,2% rispetto all’anno precedente, mentre quelli perpetrati da minorenni (14 - 18 anni) hanno subito un incremento pari al 14,5%; un aumento pari la 20,4%, si è registrato nel numero delle Straftaten attribuite a Heranwachsende, vale a dire a persona di età tra i 18 e i 21 anni. La complessiva Gewaltkriminalität Jugendlicher, nel 2015, è diminuita a 20.220 unità, mentre nel 2014 erano state 21.646. Questo Rückgang riguarda anche gefährliche und schwere Körperverletzungen (lesioni personali volontarie pericolose e gravi). Erano state 16.485 nel 2014 e sono state 15.578 nel 2015.

IV. I reati più frequenti

Per quanto concerne le varie specie dei reati commessi complessivamente nel 2015, va rilevato un incremento pari al 157,5% - rispetto al 2014 - delle violazioni della normativa riguardante ingresso, soggiorno e procedura per l’ottenimento, nella RFT, di asilo politico da parte di cittadini extracomunitari. Questi reati, nel 2015, sono stati 402.741, mentre nel 2014 erano stati 156.396.  Seguono i Ladendiebstähle (furti in negozi e supermercati), con un incremento pari al 7,1% (391.402 nel 2015 e 365.373 nel 2014).

Un aumento di quasi identica entità (7,0%), si è avuto nei c.d. Taschendiebstähle (168.141 nel 2015 e 157.069 l’anno precedente).

Vistosamente aumentati (167.136) sono i furti negli appartamenti con uso di violenza sulle cose: pari al 9,9% rispetto al 2014 (152,123).

276.734 erano stati i reati costituenti violazione della legislazione dettata in materia di sostanze stupefacenti nel 2014; 282.604 nel 2015, con un incremento pari al 2,1%.

Dei 6.331.000 reati commessi complessivamente nel 2015, ben il 39,2% era costituito da furti (di cui il 21, 3% erano stati furti non aggravati e il 17,9% aggravati). Seguono: truffe (15,3%), danneggiamenti (9,1%), lesioni personali volontarie (8,4%), violazioni della legislazione vigente in materia di stupefacenti (4,5%); il resto riguarda altri reati commessi con minore frequenza.

È da rilevare che il totale dei reati commessi nel 2015 – detratte le violazioni della normativa concernente immigrazione e soggiorno di cittadini extracomunitari nonché di cittadini di altri Stati comunitari – ha subito un aumento quasi trascurabile: erano stati 5.925.668 nel 2014 e sono stati 5.927.908 nel 2015.

Appena dello 0,2% sono aumentati complessivamente i reati commessi con uso di violenza (Gewaltkriminalität): 180.955 nel 2014 e 181.386 nel 2015. La frequenza degli omicidi è diminuita del 2,9%: da 2.179 (2014) a 2.116 (2015). Anche la percentuale delle rapine è diminuita (-1,8%), passando da 45.475 (2014) a 44.666 (2015).

Una lieve flessione si è avuta nel numero complessivo delle truffe: 968.866 (2014) - 966.326 (2015), pari allo 0,3%. Nel settore dei Betrugsdelikte (delitti di truffa), l’incremento maggiore (+ 15,0%) è dovuto a coloro che, illecitamente, erano venuti in possesso di carte di credito e ne avevano fatto uso.

I reati di danneggiamento hanno registrato un decremento non trascurabile (-4,0%), essendo passati da 601.112 (2014) a 577.017 (2015).

Soddisfatto, si è dichiarato il ministro federale dell’Interno del fatto che la Computerkriminalität è, complessivamente, diminuita, passando da 73.907 reati (2014) a 70.068 reati (2015).

V. Reati commessi da chi non aveva la cittadinanza della RFT

Sopra abbiamo accennato al fatto che l’aumento dei reati, raccolti nella polizeilichen Kriminalstatistik, è dovuto - in larga parte - a violazioni della normativa vigente in materia di immigrazione e soggiorno di cittadini extracomunitari nonché a violazioni della disciplina concernente cittadini comunitari (infrazioni al c.d. EU-Freizügigkeitsgesetz). Complessivamente, questi reati hanno registrato un aumento notevole, passando da 156.396 (2014) a 402.741 (2015). La norma con maggiore frequenza violata in questo settore, è stata il § 95 dell’Aufenthaltsgesetz: 49.714 volte nel 2014 e 154.188 volte nel 2015, con un incremento pari al 210,2%. Anche ciò ha comportato che il numero complessivo dei Tatverdächtigen (di coloro che sono sospettati di aver commesso reato), è aumentato da 2.149.504 nel 2014, a 2.369.036 nel 2015, con un incremento pari al 10,2%; di essi, 911.864 (2015) non avevano la cittadinanza della RFT, mentre nel 2014 erano stati 617.392. Il numero dei tatverdächtigen Ausländer è quindi aumentato nella misura del 47,7% rispetto al 2014.

VI. Politisch motivierte Kriminalität - Criminalità avente movente politico - In particolare atti di violenza

Molto preoccupato si è dimostrato il ministro federale dell’Interno per l’aumento della politisch motivierten Kriminalität - abbrev.PMK, della criminalità con movente politico. Mentre nel 2014 i reati classificati PMK[1] erano stati complessivamente 32.700, nel 2015 il loro numero è salito a 38.981 (con un incremento pari al 19,2%). Va però rilevato che nell’ambito della PMK deve essere fatta una distinzione tra PM-Inlandskriminalität e PM-Auslandskriminalität. Quest’ultima è relativamente bassa (2.549 reati nel 2014, 2.025 reati nel 2015) e si è registrata una significativa diminuzione pari al 20,5% rispetto al 2014. La PM-Inlandskriminalität (costituita dalla PMK-rechts (di destra), dalla PMK-links (di sinistra) e da quella ascrivibile ad altri movimenti politici), già nel 2014, era stata alta (30.151 reati) e nel 2015 è aumentata ulteriormente a 36.956 reati di cui ha avuto cognizione la polizia, raggiungendo, nell’anno passato, il numero più elevato da quando (dal 2001) viene redatta la statistica relativa ai reati commessi con movente politico.

Per quanto concerne le specie di reati attribuite alla PMK, la Straftat, die am häufigsten verwirklicht wurde (35,1%), sono i c.d. Propagandadelikte (tra i quali rientrano le violazioni dei §§ 86 StGB (diffusione di materiale propagandistico di organizzazioni che sono ritenute “verfassungswidrig”) e 86 a StGB (uso di emblemi delle organizzazioni teste’ menzionate), seguiti dai reati di Volksverhetzung (18,3%).

Un incremento tutt’altro che trascurabile, è stato registrato - nel 2015 - nel settore delle politisch motivierten Gewalttaten (atti di violenza aventi movente politico)[2]. Mentre nell’anno precedente il loro numero complessivo era stato di 3.368, nel 2015, questi reati sono aumentati a complessivi 4.402, con un incremento pari al 30,7%[3].

Nell’ambito della PMK, nell’anno 2014, 1.029 reati erano stati attribuiti alla “destra”, 1.664 alla ”sinistra” e 285 a “altri movimenti”;  390 alla politisch motivierten Ausländerkriminalität.

Nel 2015 alla PMK “rechts”, sono stati attribuiti 1.485 reati (con un incremento pari al 44,3% rispetto all’anno precedente), alla PMK “links” 2.246 reati (+ 34, 9%) e agli “altri movimenti” 326 (+ 14,3%).

È invece calata, nel 2015, la politisch motivierte Kriminalität attribuita agli stranieri (PM- Ausländerkriminalität): da 390 (2014) a 345 (2015) reati.

La maggior parte della PMK, che si è sostanziata in Gewalttaten (reati di violenza), è consistita in lesioni personali volontarie che hanno registrato, rispetto al 2014 (con 2.285 Straftaten), un incremento pari al 31, 6% (essendo aumentate, nel 2015, a 3.007 reati). Anche nel settore delle politisch motivierten Gewalttaten, i reati di questo genere, attribuiti a stranieri, sono diminuiti, sia pure di poco (erano stati 278 nel 2014 e 269 nel 2015).

Un ragguardevole aumento di questi reati è stato registrato da parte di “movimenti di sinistra” (da 924 (2014) a 1.354 (2015), con un incremento del 46,5%; aumentati sono pure i Gewalttaten rilevati dalla polizia e “ascritti” alla “destra” (da 900 (2014) sono saliti a 1.177 (2015), mentre i reati di cui – secondo la polizia – sono stati i presumibili autori appartenenti a “altri movimenti”, hanno registrato un incremento pari al 13,1% (sono passati da 183 (2014) a 207 (2015).

Aumentato, nel 2015, è anche il numero delle persone che hanno riportato lesioni personali per effetto di Gewalttaten perpetrate nell’ambito della politisch motivierten Kriminalität. Mentre nel 2014 erano state 2.059, nel 2015 sono state  2.561 (con un incremento del 20,3% rispetto all’anno precedente). Nel 37,7% dei casi, la causazione delle lesioni è stata attribuita dalla polizia a movimenti di sinistra, nel 45,0% a quelli di destra. Il 10,2% a politisch motivierter Gewaltausübung durch Ausländer (stranieri), mentre nel 7,1 % dei casi, responsabili degli atti di lesione sono stati ritenuti  appartenenti a “altri movimenti”.

VII. Il lavoro svolto dalle procure della Repubblica

Qualche dato (parziale) è disponibile anche per il lavoro, svolto nel 2016, dalle procure della Repubblica e dalla polizia in relazione all’immigrazione di stranieri.

L’ondata migratoria mette, infatti, a dura prova non soltanto gli enti pubblici (di assistenza) della RFT, ma anche le procure della Repubblica. Alcuni giorni fa sono stati pubblicati dati statistici (parziali) relativamente all’anno corrente. Ne risulta che nei primi 4 mesi del 2016, nella RFT, sono iniziati almeno 672.561 Ermittlungsverfahren (indag. prelim.) contro persone per ingresso illegale o per altri reati punibili secondo l’Ausländer- und Asylverfahrensgesetz (legge sugli stranieri e disciplina del procedimento per la richiesta e l’ottenimento di asilo politico dopo aver conseguito lo status di profugo). Il numero degli Ermittlungsverfahren sopra indicato è in realtà superiore, posto che due Bundesländer (Brandenburg e Thüringen) non hanno ancora comunicato i dati che si riferiscono alle violazioni concernenti l’ingresso illegale ecc. di cittadini stranieri nella RFT.

Il numero dei procedimenti è così elevato perché vi è obbligo di procedere (procedibilità d’ufficio) contro ogni straniero che faccia ingresso nel territorio della RFT senza documenti o senza il visto (ca. l’80%). Aumenta di continuo il numero di coloro che chiedono l’abolizione della procedibilità d’ufficio, dato che spesso le indagini vengono svolte o perlomeno iniziate,“für den Papierkorb”, vale a dire, sono destinate a rapida archiviazione (Absehen von Verfolgung/Verfahrenseinstellung). Infatti, dall’inizio di gennaio 2015 alla fine di marzo 2016, oltre la metà di questi procedimenti (357.049) sono stati archiviati wegen Geringfügigkeit. Pochi altri sono stati archiviati per altri motivi. Soltanto in un numero esiguo di casi si è avuto Anklageerhebung, Strafbefehl (decreto penale di condanna) o condanna a pena pecuniaria. Per es. nella città-stato di Hamburg erano stati iniziati 7.060 procedimenti e soltanto 116 sono terminati in uno dei modi teste’ indicati.

Continuando a sussistere la procedibilità d’ufficio per le violazioni delle disposizioni dell’Ausländerrecht, le procure della Repubblica sono (e saranno) oberate di lavoro. Ciò vale in particolare per quelle della Baviera, lo Stato attraverso il quale fa ingresso il maggior numero di Ausländer non in regola con le Einreisevorschriften. Nella Baviera, tra il gennaio 2015 e la fine di marzo 2016, sono iniziati 269.000 Ermittlungsverfahren; 230.000 di essi sono (già) stati archiviati per Geringfügigkeit. Di fronte a questi dati statistici, si può dire che le procure della Repubblica bavaresi lavorano – in gran parte – “per i frati”.

La maggior parte degli stranieri che entrano illegalmente nella RFT invocano l’applicazione della Convenzione sullo status di rifugiati del 1951 (detta anche Convenzione di Ginevra).

Al fine di evitare il collasso degli uffici delle procure della Repubblica (e dei commissariati di polizia), pare che vi sia un tacito accordo di non procedere a Verfahrenseinstellung wegen Geringfügigkeit soltanto nei casi in cui, oltre alla violazione della normativa prevista dall’Ausländerrecht, chi fa ingresso illegale nel territorio della RFT, si è reso responsabile anche di altre Gesetzesverletzungen  oppure si è reso responsabile di reiterati, illegali ingressi nella RFT.

VIII. I commissariati di polizia sono oberati di lavoro

Come sopra accennato, l’ingresso illegale –in massa – mette a dura prova pure il regolare funzionamento degli uffici di polizia, i cui agenti ormai sono impegnati – quasi esclusivamente – nel redigere denunce, verbali e nel compilare statistiche; adempimenti, spesso, resi ardui a causa anche di problemi linguistici, specie se gli stranieri provengono dall’Afghanistan. Il tempo necessario per gli adempimenti burocratici di cui sopra, varia da un minimo di due ad un massimo di tre ore. È ovvio che gli agenti impegnati nello stilare denunce, rapporti, ricevere domande intese ad avere riconosciuto lo status di rifugiato[4], mancano nei servizi di ordine pubblico, in ispecie nelle grandi città dove, a detta dei sindacati della polizia, si creano “polizeifreie Zonen”, essendo tutto il personale impegnato nel c.d. Papierkram, in un’attività destinata ad essere, perlopiù’, inutile, stante il numero elevato di archiviazioni. Si parla in proposito di Papierkorbfälle (“destinazione cestino” o, meglio, archivio).

L’insofferenza delle forze dell’ordine è manifesta, ma nessuno, sembra, effettivamente intenzionato a modificare la normativa in materia di Ausländerrecht. Il principio di legalità (Legalitätsprinzip) esige che si proceda contro chiunque faccia ingresso nel territorio dello Stato senza documenti validi a tal fine.

IX   La procedibilità d’ufficio – abolirla?

 Mentre alcuni Stati settentrionali della RFT avrebbero fatto trasparire – sia pure indirettamente – la loro “non contrarietà’” all’abolizione della procedibilità d’ufficio per il reato di illegale Einreise, la Baviera e altri Stati meridionali della RFT, hanno fatto sapere di essere fermamente contrari ad ogni modifica di legge avente per effetto una Entkriminalisierung (depenalizzazione) der einfachen (illegalen) Einreise, come proposta, tra l’altro, anche dal Saarland.

Secondo le autorità bavaresi, un’eventuale Entkriminalisierung sarebbe “das völlig falsche Signal”, come ha detto il ministro della Giustizia della Baviera. Tutelare il proprio territorio e sorvegliare i propri confini, rientra tra le Kernaufgaben di ogni Stato.

La Baviera ha fatto presente che secondo stime (ufficiose), tra l’inizio del 2015 e la fine di marzo 2016, ca. 1,2 milioni di stranieri avrebbero fatto ingresso nel territorio della RFT, senza essere in regola con le Ausländerbestimmungen. Dato che le indagini preliminari iniziate contro gli stranieri sono state, nel periodo sopra menzionato, 672.561, è ovvio che nella RFT soggiornano alcune centinaia di migliaia di stranieri di cui lo Stato “ignora” la presenza sul proprio territorio. Una depenalizzazione del reato di ingresso illegale di stranieri avrebbe per conseguenza un notevole aumento del numero delle persone di cui le autorità della RFT non sarebbero a conoscenza neppure dei dati anagrafici.

 

[1] A tal fine si tiene conto, prevalentemente, dei motivi a delinquere, ma anche dei Tatumstände in cui i reati vengono commessi.

[2] Tra di essi si annoverano anzitutto lesioni personali volontarie.

[3] Le preoccupazioni del ministro federale dell’Interno (BMI) appaiono senz’altro fondate, se si pone mente al fatto che il numero complessivo delle politisch motivierten Gewalttaten, nel primo lustro di questo secolo, da 2.368 nel 2001, era sceso a 1.930 nel 2002, a 1.870 nel 2003 e a 1.800 nel 2004.

[4] Nel solo mese di maggio 2016 sono state inoltrate 54.056 domande dirette ad ottenere lo status di rifugiato e nei primi 5 mesi di quest’anno le domande di questo genere sono state complessivamente 300.000 ca., mentre nel 2015, nello stesso periodo, erano state 125.900 ca., con un aumento pari al 139,9%. A richiedere la concessione dello status di rifugiato sono soprattutto profughi provenienti dalla Siria (140.926), dall’Irak (44.665) e dall’Afghanistan (41.455). Hanno ottenuto questo status, il 98,4% delle persone provenienti dalla Siria, l’81,1% provenienti dall’Irak e  il 45,2% dall’Afghanistan.