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Rottamazione delle cartelle: simulazione di un caso pratico

Contadine
Contadine

di Luca Bianchi e Cinzia Mengozzi

 

È impossibile valutare l’impatto di una sanatoria come quella prevista dalla rottamazione delle cartelle senza applicarla al caso concreto.

Oggi proviamo a verificare se l’adesione alla rottamazione comporta benefici per il contribuente.

CASO

Il caso proposto vede come debitore una società che deve accedere ad una procedura concorsuale minore. Anche se la società ha provato ad onorare i propri debiti fiscali sono rimaste aperte alcune posizioni che hanno generato cartelle notificate. Gli importi sono bassi, ma sono un esempio efficace di quanto si deve valutare in fase di opzione per la rottamazione.

I debiti fiscali sono relativi a IRES e IVA 2011 non versate nonostante avviso bonario; la società ha ricevuto al cartelle in data 24/10/2015 e deve valutare la convenienza della rottamazione.

DATI numerici

IRES dovuta € 351,00.

IVA dovuta € 105,00.

Il debito originario si è arricchito di ulteriori importi: sanzioni complessive pari € 136 e interessi per ritardata iscrizione a ruolo per € 49,84. Dato che il termine di pagamento della cartella è abbondantemente scaduto si sono aggiunti spese di notifica (€ 5,88), aggio (€ 53,10) ed interessi di mora (€ 21,73).

Il caso illustra l’anomalia del sistema italiano che aggrava di costi il debitore se non riesce a pagare nei termini, rendendo quasi impossibile il pagamento dell’intero. Il debito originario di € 456 si è trasformato in una cartella di € 722,85 (con interessi di mora in continua maturazione). Il debito d’imposta originario rappresenta solo il 65% del valore della cartella e ci troviamo di fronte al più classico dei casi di debitore inadempiente per carenza di liquidità.

Sanzione aggio e interessi possono servire a scoraggiare il ritardato omesso versamento di quanto dovuto, ma non dobbiamo dimenticarci che è impossibile pretendere dal debitore cifre eccedenti il valore del suo patrimonio.

La rottamazione un beneficio reale?

Proviamo a simulare la rottamazione di questa cartella.

In pratica il debitore non dovrà più versare interessi di mora e sanzioni, riducendo di € 211,63 cioè del 29,28% il debito con Equitalia. La tentazione di aderire alla sanatoria è forte perché, data al situazione, il debitore si vede accordare un forte stralcio su crediti privilegiati senza dover temner conto delle norme relative alle procedure concorsuali.

È vero che se è già incardinata la procedura l’accesso alla rottamazione crea un credito prededucibile da parte di Equitalia, tuttavia nel nostro caso l’importo è talmente limitato nell’ammontare da non aver impatto sulla gestione della procedura. L’importo da versare in rottamazione è di 511 euro, se una procedura di concordato non disponesse di tale liquidità probabilmente non avrebbe capacità di giungere ad esito positivo.

La rateizzazione della scadenza

Segnaliamo che l’importo è rateizzabile a scelta del contribuente: il numero massimo di rate è 5; il pagamento rateale è soggetto ad interessi calcolati al 4,5% annuo.

Nel nostro caso il pagamento in unica soluzione è pari a € 520,48, in caso di opzione per il pagamento in 5 rate andranno anche corrisposti € 9,26 di interessi.

Dato che nel nostro caso il pagamento è esiguo, conviene cercare di versare il debito in unica soluzione, anche per comodità di gestione della procedura.

In caso di pagamento rateale le 5 rate non sono di pari importo, pertanto andrà effettuata una valutazione finanziaria delle disponibilità. Il mancato pagamento di una rata farà perdere il diritto ai benefici e renderà esigibile l’intero debito al netto di quanto pagato. In caso di procedura concorsuale, quindi l’intero debito fiscale diventerebbe prededucibile, al netto di eventuali versamenti.

A mero titolo di esempio la rateazione possibile:

- 31/07/17 € 122,69

- 30/09/17 € 118,46

- 31/11/17 € 119,35

- 30/04/18 € 79,26

- 30/09/18 € 80,71.

Come già illustrato nel testo di legge la maggior parte del debito che sorge in sede di rottamazione va onorata nell’anno solare 2017.

Nota:

si è scelto di ipotizzare la rottamazione di una cartella di modesto importo, in quanto si dovrebbe trattare di una tipologia di cartella per cui la rottamazione appare sempre conveniente in quanto il pagamento di un importo modico anche nei tempi ristretti previsti non dovrebbe incidere sulla convenienza finanziaria.

Più è alto il debito del contribuente, maggior peso ha l’analisi finanziaria, in quanto il pagamento va concentrato nelle tempistiche previste (in 5 rate fino al 30/09/2018) e la rottamazione ha effetto positivo solo se onora completamente il debito.

Per tale motivo il tool sviluppato dal Commercialista Telematico propone anche un’analisi del costo finanziario per chi deve richiedere capitale di prestito per accedere alla rottamazione.

Redatto il 30 dicembre 2016

di Luca Bianchi e Cinzia Mengozzi

 

È impossibile valutare l’impatto di una sanatoria come quella prevista dalla rottamazione delle cartelle senza applicarla al caso concreto.

Oggi proviamo a verificare se l’adesione alla rottamazione comporta benefici per il contribuente.

CASO

Il caso proposto vede come debitore una società che deve accedere ad una procedura concorsuale minore. Anche se la società ha provato ad onorare i propri debiti fiscali sono rimaste aperte alcune posizioni che hanno generato cartelle notificate. Gli importi sono bassi, ma sono un esempio efficace di quanto si deve valutare in fase di opzione per la rottamazione.

I debiti fiscali sono relativi a IRES e IVA 2011 non versate nonostante avviso bonario; la società ha ricevuto al cartelle in data 24/10/2015 e deve valutare la convenienza della rottamazione.

DATI numerici

IRES dovuta € 351,00.

IVA dovuta € 105,00.

Il debito originario si è arricchito di ulteriori importi: sanzioni complessive pari € 136 e interessi per ritardata iscrizione a ruolo per € 49,84. Dato che il termine di pagamento della cartella è abbondantemente scaduto si sono aggiunti spese di notifica (€ 5,88), aggio (€ 53,10) ed interessi di mora (€ 21,73).

Il caso illustra l’anomalia del sistema italiano che aggrava di costi il debitore se non riesce a pagare nei termini, rendendo quasi impossibile il pagamento dell’intero. Il debito originario di € 456 si è trasformato in una cartella di € 722,85 (con interessi di mora in continua maturazione). Il debito d’imposta originario rappresenta solo il 65% del valore della cartella e ci troviamo di fronte al più classico dei casi di debitore inadempiente per carenza di liquidità.

Sanzione aggio e interessi possono servire a scoraggiare il ritardato omesso versamento di quanto dovuto, ma non dobbiamo dimenticarci che è impossibile pretendere dal debitore cifre eccedenti il valore del suo patrimonio.

La rottamazione un beneficio reale?

Proviamo a simulare la rottamazione di questa cartella.

In pratica il debitore non dovrà più versare interessi di mora e sanzioni, riducendo di € 211,63 cioè del 29,28% il debito con Equitalia. La tentazione di aderire alla sanatoria è forte perché, data al situazione, il debitore si vede accordare un forte stralcio su crediti privilegiati senza dover temner conto delle norme relative alle procedure concorsuali.

È vero che se è già incardinata la procedura l’accesso alla rottamazione crea un credito prededucibile da parte di Equitalia, tuttavia nel nostro caso l’importo è talmente limitato nell’ammontare da non aver impatto sulla gestione della procedura. L’importo da versare in rottamazione è di 511 euro, se una procedura di concordato non disponesse di tale liquidità probabilmente non avrebbe capacità di giungere ad esito positivo.

La rateizzazione della scadenza

Segnaliamo che l’importo è rateizzabile a scelta del contribuente: il numero massimo di rate è 5; il pagamento rateale è soggetto ad interessi calcolati al 4,5% annuo.

Nel nostro caso il pagamento in unica soluzione è pari a € 520,48, in caso di opzione per il pagamento in 5 rate andranno anche corrisposti € 9,26 di interessi.

Dato che nel nostro caso il pagamento è esiguo, conviene cercare di versare il debito in unica soluzione, anche per comodità di gestione della procedura.

In caso di pagamento rateale le 5 rate non sono di pari importo, pertanto andrà effettuata una valutazione finanziaria delle disponibilità. Il mancato pagamento di una rata farà perdere il diritto ai benefici e renderà esigibile l’intero debito al netto di quanto pagato. In caso di procedura concorsuale, quindi l’intero debito fiscale diventerebbe prededucibile, al netto di eventuali versamenti.

A mero titolo di esempio la rateazione possibile:

- 31/07/17 € 122,69

- 30/09/17 € 118,46

- 31/11/17 € 119,35

- 30/04/18 € 79,26

- 30/09/18 € 80,71.

Come già illustrato nel testo di legge la maggior parte del debito che sorge in sede di rottamazione va onorata nell’anno solare 2017.

Nota:

si è scelto di ipotizzare la rottamazione di una cartella di modesto importo, in quanto si dovrebbe trattare di una tipologia di cartella per cui la rottamazione appare sempre conveniente in quanto il pagamento di un importo modico anche nei tempi ristretti previsti non dovrebbe incidere sulla convenienza finanziaria.

Più è alto il debito del contribuente, maggior peso ha l’analisi finanziaria, in quanto il pagamento va concentrato nelle tempistiche previste (in 5 rate fino al 30/09/2018) e la rottamazione ha effetto positivo solo se onora completamente il debito.

Per tale motivo il tool sviluppato dal Commercialista Telematico propone anche un’analisi del costo finanziario per chi deve richiedere capitale di prestito per accedere alla rottamazione.

Redatto il 30 dicembre 2016