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Autovelox scout speed: necessaria la presegnalazione

Autovelox scout speed
Autovelox scout speed

Scout speed: cosa sono e normativa di riferimento

Sono sempre più gli autovelox che vengono utilizzati, oggi, dalla Polizia stradale, con l’intento di rilevare gli eccessi di velocità. Tuttavia, non sempre il loro impiego avviene in conformità con il dettato della legge. Infatti, negli ultimi anni sono numerose le sentenze con le quali è stata accertata l’illegittimità di multe inflitte mediante l’uso di scout speed.

A differenza dei tradizionali autovelox, collocati in modo fisso all’esterno del manto stradale, gli scout speed sono rilevatori di velocità mobili posti all’interno dell’autovettura della vigilanza urbana.

Gli scout speed riescono a rilevare la velocità degli automobilisti in entrambi sensi di marcia, anche durante le ore notturne essendo dotate di raggi infrarossi.

A fronte di eventuali abusi nell’utilizzo di queste attrezzature, di fondamentale importanza risulta essere la tutela offerta dall’art.142 c.6-bis del Codice della Strada.

Tale articolo statuisce che "le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all'impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi (…). Le modalità di impiego sono stabilite con decreto del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'interno". In base a tale normativa, risulta essere pacifico che i dispostivi autovelox, di qualsiasi genere, debbano essere presegnalati agli automobilisti, in modo tale da consentir loro di moderare la velocità.

Malgrado la chiarezza della norma sopra citata, è intervenuto, nel 2017, il Decreto Ministeriale Del Rio, stabilendo modalità attuative diverse per gli scout speed, rimuovendo l’obbligo di presegnalazione.

 

Scout Speed: l’intervento della Corte di Cassazione

All’indomani dell’entrata in vigore del Decreto Del Rio, diverse sono state le sentenze con le quali è stata annullata la multa inflitta in seguito all’utilizzo dello scout speed. Il ragionamento seguito dai diversi giudici italiani è chiaro: la legge ordinaria, essendo fonte di rango superiore, non può essere derogata da una norma sotto ordinata come il decreto ministeriale.

A conferma delle sentenze rese dai giudici ordinari è intervenuta, recentemente, la Corte di Cassazione con l’ordinanza 29595/21, pubblicata il 22 Ottobre dalla seconda sezione civile.

Nel caso di specie, i giudici supremi sono stati chiamati a decidere su un ricorso presentato dal Comune di Feltre contro un automobilista che nel 2015 era stato multato dai Vigili Urbani mediante l’utilizzo dello scout speed, non presegnalato.

Secondo i giudici della Suprema Corte risulta essere decisiva la considerazione che il disposto dell’art.142 c.6-bis del CdS rimette al decreto ministeriale la mera individuazione delle modalità di impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi, senza possibilità di deroga all’obbligo di presegnalazione né attraverso un regolamento di esecuzione né mediante un Decreto Ministeriale.

In altre parole, l’obbligo di presegnalazione degli scout speed è inderogabile in quanto previsto direttamente dalla legge e, di conseguenza, qualsiasi decreto ministeriale non può prevedere al suo interno un regime diverso.

La decisione della Suprema Corte apre oggi la possibilità per gli automobilisti di richiedere l’annullamento della multa inflitta in seguito alla mancata presegnalazione dei dispositivi di rilevamento della velocità, sia attraverso l’uso di autovelox fissi che scout speed.