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I glossatori e la nuova scienza del diritto

Premessa

Dopo la fine del mondo antico, il passaggio dall'alto al basso medioevo si ha con la trasformazione della società, della cultura e delle istituzioni.

L’esaurimento della consuetudine e l’esigenza di metodi diversi per i rapporti giuridici portano i giuristi professionali ad assumere un ruolo fondamentale in quest’epoca; nascono così il diritto canonico e il diritto civile.

La nuova cultura giuridica si basa sulla compilazione giustinianea, consentendo negozi più garantiti e sentenze favorevoli; la compilazione costituisce quindi il diritto positivo a causa dell’esigenza di un impianto normativo più adeguato rispetto alle consuetudini.

Per questo è stato necessario il supporto di giuristi professionali preparati su questi testi: alcuni giuristi a Bologna fondano la più antica università europea, detta “dei glossatori”.

I maestri bolognesi: da Irnerio ad Accursio

Il fondatore della scuola di Bologna, operante tra il 1112 e il 1125, fu Irnerio; egli ha svolto una straordinaria attività di interpretazione della compilazione giustinianea (Digesto, Codice, Istituzioni, Novelle).

Irnerio esegue tre operazioni principali sui testi: allega al codice delle annotazioni dette glosse, che chiarivano in brevi proposizioni il significato del testo; le mette in relazione con altri passi paralleli; discute delle applicazioni previste.

Con questo metodo nasce la scuola dei glossatori portata avanti da alcuni allievi di Irnerio; tra questi Bulgaro è colui che lascia un’impronta più significativa, scrivendo un breve trattato di procedura e discutendo in classe una serie di questioni legali.

Ricordiamo poi Giovanni Bassiano, allievo di Bulgaro, che riuscì a valorizzare le consuetudini dei moderni con riferimento all’autonomia dei comuni e alle consuetudini locali, e Azzone, allievo di Bassiano, che ha redatto la Summa Codicis sintetizzando l’intero Corpus Iuris.

Successivamente nascono nuove università e l’esigenza di un glossario più leggibile; per questo Accursio si dedicò a comporre un insieme di glosse sull'intera compilazione giustinianea, la c.d. glossa ordinaria.

Il metodo didattico

La compilazione di Giustiniano è per i maestri bolognesi legge vigente; ogni sua parte è valida e applicabile, e d’ora in poi verrà chiamata Corpus Iuris Civilis.

Compito dell’interprete è quello di chiarirne i contenuti attraverso gli strumenti concettuali propri del giurista; così i maestri bolognesi spiegavano il Corpus agli studenti.

Nascono così l’attività di indagine scientifica, l’attività didattica e l’attività letteraria dei glossatori.

Il metodo didattico si articola in diverse fasi:

  • Il maestro leggeva il frammento, si procedeva poi ad un primo chiarimento del significato tramite un esempio concreto (casus) ed infine c’era l’esegesi, ossia la spiegazione delle singole parole e proposizioni.
  • A questo punto si confrontava il frammento con i passi paralleli contenuti in altre parti della compilazione; si risolvevano gli eventuali contrasti tra le fonti tramite un enunciato avente la forma della distinzione in modo da convalidare entrambe le norme.
  • Il frammento poteva includere proposizioni di portata generale, utilizzate come argomentazioni di diritto; il maestro le evidenziava sottolineandone il valore normativo, oppure formulava enunciati generali che sintetizzavano più fonti parallele o più principi in opposizione.
  • Infine il frammento in esame serviva per proporre questioni ipotetiche o concrete; il maestro proponeva la quaestio, illustrando le alternative e dando una solutio.

Questo metodo ha avuto un grande successo a livello europeo, grazie al legame tra didattica e scienza del diritto che porta alla definizione del carattere universitario e ad una nuova elaborazione concettuale del diritto.

Il metodo scientifico

I glossatori non lavoravano al testo romanistico solo per il desiderio di capire; essi infatti avevano una mente preposta al ragionamento in quanto avevano assimilato anche lo studio della retorica e della dialettica (logica di Aristotele).

Ma l’aspetto più rilevante del metodo giuridico dei glossatori risiede nelle tecniche di interpretazione e combinazione delle fonti romanistiche; le operazioni eseguite con più frequenza dalla scuola furono un’interpretazione estensiva, restrittiva o addirittura travisata; quest’ultima si verificava a causa dell’assenza di strumenti storici o filosofici adeguati all’interpretazione di norme antiche.

Per questo uno degli obiettivi della scuola sarà quello di ripensare e correggere molte esegesi tradizionali della glossa.

Il contrasto tra testi

Per la glossa, data l’accettazione incondizionata della compilazione, le contraddizioni non erano ammesse; l’unica eccezione riguarda le riforme introdotte dalle novelle che vennero interpretate come abrogative delle precedenti.

Di fronte ad un contrasto i glossatori dimostravano che questo era solo apparente e che ciascuna delle norme era valida perché utilizzabile in casi differenti; infatti i glossatori erano convinti che ogni questione potesse essere risolta grazie all'interpretazione della compilazione.

Si sviluppa così una nuova tecnica interpretativa più articolata e complessa rispetto alla semplice lettura di passi.

Premessa

Dopo la fine del mondo antico, il passaggio dall'alto al basso medioevo si ha con la trasformazione della società, della cultura e delle istituzioni.

L’esaurimento della consuetudine e l’esigenza di metodi diversi per i rapporti giuridici portano i giuristi professionali ad assumere un ruolo fondamentale in quest’epoca; nascono così il diritto canonico e il diritto civile.

La nuova cultura giuridica si basa sulla compilazione giustinianea, consentendo negozi più garantiti e sentenze favorevoli; la compilazione costituisce quindi il diritto positivo a causa dell’esigenza di un impianto normativo più adeguato rispetto alle consuetudini.

Per questo è stato necessario il supporto di giuristi professionali preparati su questi testi: alcuni giuristi a Bologna fondano la più antica università europea, detta “dei glossatori”.

I maestri bolognesi: da Irnerio ad Accursio

Il fondatore della scuola di Bologna, operante tra il 1112 e il 1125, fu Irnerio; egli ha svolto una straordinaria attività di interpretazione della compilazione giustinianea (Digesto, Codice, Istituzioni, Novelle).

Irnerio esegue tre operazioni principali sui testi: allega al codice delle annotazioni dette glosse, che chiarivano in brevi proposizioni il significato del testo; le mette in relazione con altri passi paralleli; discute delle applicazioni previste.

Con questo metodo nasce la scuola dei glossatori portata avanti da alcuni allievi di Irnerio; tra questi Bulgaro è colui che lascia un’impronta più significativa, scrivendo un breve trattato di procedura e discutendo in classe una serie di questioni legali.

Ricordiamo poi Giovanni Bassiano, allievo di Bulgaro, che riuscì a valorizzare le consuetudini dei moderni con riferimento all’autonomia dei comuni e alle consuetudini locali, e Azzone, allievo di Bassiano, che ha redatto la Summa Codicis sintetizzando l’intero Corpus Iuris.

Successivamente nascono nuove università e l’esigenza di un glossario più leggibile; per questo Accursio si dedicò a comporre un insieme di glosse sull'intera compilazione giustinianea, la c.d. glossa ordinaria.

Il metodo didattico

La compilazione di Giustiniano è per i maestri bolognesi legge vigente; ogni sua parte è valida e applicabile, e d’ora in poi verrà chiamata Corpus Iuris Civilis.

Compito dell’interprete è quello di chiarirne i contenuti attraverso gli strumenti concettuali propri del giurista; così i maestri bolognesi spiegavano il Corpus agli studenti.

Nascono così l’attività di indagine scientifica, l’attività didattica e l’attività letteraria dei glossatori.

Il metodo didattico si articola in diverse fasi:

  • Il maestro leggeva il frammento, si procedeva poi ad un primo chiarimento del significato tramite un esempio concreto (casus) ed infine c’era l’esegesi, ossia la spiegazione delle singole parole e proposizioni.
  • A questo punto si confrontava il frammento con i passi paralleli contenuti in altre parti della compilazione; si risolvevano gli eventuali contrasti tra le fonti tramite un enunciato avente la forma della distinzione in modo da convalidare entrambe le norme.
  • Il frammento poteva includere proposizioni di portata generale, utilizzate come argomentazioni di diritto; il maestro le evidenziava sottolineandone il valore normativo, oppure formulava enunciati generali che sintetizzavano più fonti parallele o più principi in opposizione.
  • Infine il frammento in esame serviva per proporre questioni ipotetiche o concrete; il maestro proponeva la quaestio, illustrando le alternative e dando una solutio.

Questo metodo ha avuto un grande successo a livello europeo, grazie al legame tra didattica e scienza del diritto che porta alla definizione del carattere universitario e ad una nuova elaborazione concettuale del diritto.

Il metodo scientifico

I glossatori non lavoravano al testo romanistico solo per il desiderio di capire; essi infatti avevano una mente preposta al ragionamento in quanto avevano assimilato anche lo studio della retorica e della dialettica (logica di Aristotele).

Ma l’aspetto più rilevante del metodo giuridico dei glossatori risiede nelle tecniche di interpretazione e combinazione delle fonti romanistiche; le operazioni eseguite con più frequenza dalla scuola furono un’interpretazione estensiva, restrittiva o addirittura travisata; quest’ultima si verificava a causa dell’assenza di strumenti storici o filosofici adeguati all’interpretazione di norme antiche.

Per questo uno degli obiettivi della scuola sarà quello di ripensare e correggere molte esegesi tradizionali della glossa.

Il contrasto tra testi

Per la glossa, data l’accettazione incondizionata della compilazione, le contraddizioni non erano ammesse; l’unica eccezione riguarda le riforme introdotte dalle novelle che vennero interpretate come abrogative delle precedenti.

Di fronte ad un contrasto i glossatori dimostravano che questo era solo apparente e che ciascuna delle norme era valida perché utilizzabile in casi differenti; infatti i glossatori erano convinti che ogni questione potesse essere risolta grazie all'interpretazione della compilazione.

Si sviluppa così una nuova tecnica interpretativa più articolata e complessa rispetto alla semplice lettura di passi.