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Audiencia Nacional (Spagna): condannati a sei anni di reclusione i gestori del sito “youkioske.com” che consentiva il download gratuito di giornali e riviste in violazione del diritto d’autore

L’Audiencia Nacional di Madrid, con Sentenza n. 6/2015 del 5 marzo, ha condannato a sei anni di reclusione i due gestori del sito “youkioske.com” che consentiva agli utenti di scaricare gratuitamente (in formato pdf) riviste e quotidiani di diverse nazioni europee - tra cui l’Italia - senza l’autorizzazione dei titolari dei diritti d’autore.

I contenuti di Youkioske erano ospitati su un server canadese, mentre il nome di dominio era stato registrato da una società avente sede legale in Belize. Pur tuttavia i giudici spagnoli hanno ritenuto di poterne condannare i gestori poiché questi operavano di fatto da Madrid.

La difesa ha sostenuto che erano gli innumerevoli utenti del sito a pubblicare i contenuti e che «una censura preventiva» da parte degli imputati «era materialmente impossibile»; sicché doveva applicarsi la normativa in materia di commercio elettronico «in base alla quale gli amministratori del sito non sono responsabili per i contenuti memorizzati a richiesta degli utenti, potendo i titolari dei diritti legittimi chiederne la rimozione [traduzione dell’autore, n.d.r.]».

Sul punto l’organo giudicante osserva però che «tale esenzione di responsabilità si produce (…) solo se non vi è effettiva conoscenza che l’attività o l’informazione memorizzata sia illecita o che leda beni o diritti di un terzo (…) e se, quando tale conoscenza vi è, ci si attivi con diligenza per rimuovere i dati o per renderne impossibile l’accesso. Questo il nodo gordiano della questione dibattuta, se gli imputati hanno agito come semplici hoster dei contenuti che gli utenti hanno caricato, limitando la loro gestione al raggruppamento per lingua, temi, caratteristiche, ecc.; o se al contrario gli imputati hanno svolto attività ulteriore rispetto a quella amministrativa e di controllo della pagina Web, caricando e controllando i contenuti attraverso più account creati a tale scopo [traduzione dell’autore, n.d.r.]».

Dalle indagini effettuate dalla polizia - in particolare dalle numerose intercettazioni telefoniche - è emerso che gli imputati popolavano di contenuti il sito anche avvalendosi di terze persone, al fine di aumentare le entrate generate dalla pubblicità ivi presente.

Nella sentenza viene affermato che gli accusati erano «senza dubbio pienamente a conoscenza della illiceità delle loro azioni» e che «i contenuti non erano caricati sul sito spontaneamente dagli utenti, ma dai membri dell’organizzazione criminale, che nella divisione dei ruoli si facevano passare per utenti al fine di caricare contenuti protetti da mettere a disposizione dei visitatori [traduzione dell’autore, n.d.r.]».

«In definitiva», dicono i giudici, «gli imputati (…) si accordarono per creare e tenere in piedi il sito Youkioske a tempo indeterminato al fine di utilizzare le facoltà dei titolari dei diritti di sfruttamento delle pubblicazioni e ripartirsi i benefici ottenuti, e ciò senza avere il consenso dei titolari interessati, essendo stato dimostrato che questi ultimi comunicarono loro in molteplici occasioni di essere contrari, richiedendo reiteratamente di non usare più i contenuti [traduzione dell’autore, n.d.r.]».

Gli imputati sono stati, pertanto, condannati a una pena detentiva di tre anni ciascuno e all’interdizione per cinque anni dalla professione di amministratori di server e pagine web, per violazione di proprietà intellettuale; a ulteriori tre anni di reclusione ciascuno, per promozione e costituzione di una organizzazione criminale; e al risarcimento dei danni procurati agli editori, quantificati in misura pari al guadagno ottenuto con le inserzioni pubblicitarie nei tre anni di attività di Youkioske.

(Audiencia Nacional, Sala de lo penal, Sección 002, Sentencia n. 6/2015, 05/03/2015)

 Avv. Italo Cerno

L’Audiencia Nacional di Madrid, con Sentenza n. 6/2015 del 5 marzo, ha condannato a sei anni di reclusione i due gestori del sito “youkioske.com” che consentiva agli utenti di scaricare gratuitamente (in formato pdf) riviste e quotidiani di diverse nazioni europee - tra cui l’Italia - senza l’autorizzazione dei titolari dei diritti d’autore.

I contenuti di Youkioske erano ospitati su un server canadese, mentre il nome di dominio era stato registrato da una società avente sede legale in Belize. Pur tuttavia i giudici spagnoli hanno ritenuto di poterne condannare i gestori poiché questi operavano di fatto da Madrid.

La difesa ha sostenuto che erano gli innumerevoli utenti del sito a pubblicare i contenuti e che «una censura preventiva» da parte degli imputati «era materialmente impossibile»; sicché doveva applicarsi la normativa in materia di commercio elettronico «in base alla quale gli amministratori del sito non sono responsabili per i contenuti memorizzati a richiesta degli utenti, potendo i titolari dei diritti legittimi chiederne la rimozione [traduzione dell’autore, n.d.r.]».

Sul punto l’organo giudicante osserva però che «tale esenzione di responsabilità si produce (…) solo se non vi è effettiva conoscenza che l’attività o l’informazione memorizzata sia illecita o che leda beni o diritti di un terzo (…) e se, quando tale conoscenza vi è, ci si attivi con diligenza per rimuovere i dati o per renderne impossibile l’accesso. Questo il nodo gordiano della questione dibattuta, se gli imputati hanno agito come semplici hoster dei contenuti che gli utenti hanno caricato, limitando la loro gestione al raggruppamento per lingua, temi, caratteristiche, ecc.; o se al contrario gli imputati hanno svolto attività ulteriore rispetto a quella amministrativa e di controllo della pagina Web, caricando e controllando i contenuti attraverso più account creati a tale scopo [traduzione dell’autore, n.d.r.]».

Dalle indagini effettuate dalla polizia - in particolare dalle numerose intercettazioni telefoniche - è emerso che gli imputati popolavano di contenuti il sito anche avvalendosi di terze persone, al fine di aumentare le entrate generate dalla pubblicità ivi presente.

Nella sentenza viene affermato che gli accusati erano «senza dubbio pienamente a conoscenza della illiceità delle loro azioni» e che «i contenuti non erano caricati sul sito spontaneamente dagli utenti, ma dai membri dell’organizzazione criminale, che nella divisione dei ruoli si facevano passare per utenti al fine di caricare contenuti protetti da mettere a disposizione dei visitatori [traduzione dell’autore, n.d.r.]».

«In definitiva», dicono i giudici, «gli imputati (…) si accordarono per creare e tenere in piedi il sito Youkioske a tempo indeterminato al fine di utilizzare le facoltà dei titolari dei diritti di sfruttamento delle pubblicazioni e ripartirsi i benefici ottenuti, e ciò senza avere il consenso dei titolari interessati, essendo stato dimostrato che questi ultimi comunicarono loro in molteplici occasioni di essere contrari, richiedendo reiteratamente di non usare più i contenuti [traduzione dell’autore, n.d.r.]».

Gli imputati sono stati, pertanto, condannati a una pena detentiva di tre anni ciascuno e all’interdizione per cinque anni dalla professione di amministratori di server e pagine web, per violazione di proprietà intellettuale; a ulteriori tre anni di reclusione ciascuno, per promozione e costituzione di una organizzazione criminale; e al risarcimento dei danni procurati agli editori, quantificati in misura pari al guadagno ottenuto con le inserzioni pubblicitarie nei tre anni di attività di Youkioske.

(Audiencia Nacional, Sala de lo penal, Sección 002, Sentencia n. 6/2015, 05/03/2015)

 Avv. Italo Cerno