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Diritto penale e social network

Diritto penale e social network
Diritto penale e social network

I social network hanno indubbiamente rivoluzionato la comunicazione e l’interazione delle persone.

Nella “piazza virtuale” costituita dai siti come Facebook, Twitter, Youtube, Linkedin in cui la perdita della privacy e della riservatezza sono elemento acquisito, milioni di persone hanno trasferito la loro proiezione sociale su piattaforme in relazioni alle quali raramente hanno una precisa consapevolezza delle possibili conseguenze giuridiche in merito al materiale pubblicato.

In questo palcoscenico virtuale sono diversi i comportamenti illeciti che possono coinvolgere gli utenti che fanno uso di detti strumenti. La copiosa giurisprudenza sviluppata intorno a furti di identità, diffamazione, molestie e stalking dimostra come i social siano terreno fertile di comportamenti illeciti.

Le imprese, dal canto loro, hanno a disposizione una vetrina virtuale aperta sul mondo per pubblicizzare i propri prodotti e quindi per raggiungere un numero illimitato di potenziali clienti. Nel contempo, però, sono soggetti passivi di insidie sempre nuove per i brand aziendali, moltiplicandosi il numero dei potenziali contraffattori che spesso si avvantaggiano della sostanziale mancanza di regolamentazione della Rete e della facilità di operarvi con velocità e copertura dell’anonimato o con dislocazioni che rendono difficile la loro individuazione e la loro perseguibilità.

Si affronteranno le casistiche inerenti il penale industriale con espresso riferimento ai social network valutando limiti e opportunità investigative della procedura penale: dalla contraffazione di marchi alla violazione di segreto industriale, dal diritto d’autore alla tutela dei big data in una visione comparatistica nei diversi ordinamenti.

 

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