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Nuove tecnologie, Social Networks e mercato musicale

Nuove tecnologie, Social Networks e mercato musicale
Nuove tecnologie, Social Networks e mercato musicale

L’industria musicale è stata tra i primi settori della “old economy” a subire gli effetti della digitalizzazione e delle nuove tecnologie. Inizialmente l’industria ha tentato di contrastare la drastica riduzione dei supporti e del costo delle copie - con la conseguente esplosione della duplicazione illegale dei contenuti - senza successo. Tra il 1999 e il 2014, i ricavi dell’industria musicale americana sono crollati da circa 21 miliardi di dollari a 7 miliardi di dollari. La tendenza si è arrestata solo in quel periodo, quando nuovi competitor sono entrati sul mercato offrendo ai consumatori nuovi prodotti, legati alla fruizione della musica online: nel 2016 il fatturato è risalito a 7,7 miliardi di euro. La stessa dinamica si è osservata a livello globale. Anche il calo occupazionale si è invertito, ma con una forte ridistribuzione delle figure professionali richieste dal settore: l’occupazione nell’industria musicale in senso stretto è scesa di circa un terzo, ma la domanda di programmatori è cresciuta del 70% (non solo nell’ambito musicale). Questi risultati sono coerenti con quanto osservato più in generale: la tecnologia determina trasformazioni strutturali che si manifestano in una riallocazione dell’occupazione, dal manifatturiero ai servizi e dalle mid-skill alle high- e low-skill che siano complementari alla tecnologia. In conclusione, si può affermare che nel caso dell’industria musicale la tecnologia abbia determinato un effetto fortemente negativo in una prima fase, che però si è rovesciato quando la concorrenza e l’innovazione hanno spinto l’industria musicale verso soluzioni organizzative diverse e un differente mix di capitale umano.  

 

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