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Green pass: da ottobre obbligatorio per il lavoro pubblico e privato

L'Italia sarà il primo Paese UE con l'obbligo del Green pass sul lavoro.
Villa la Fontina, Castiglion fiorentino, agosto 2021
Ph. Francesca Russo / Villa la Fontina, Castiglion fiorentino, agosto 2021

È in arrivo l’obbligo del Certificato verde per tutti i lavoratori pubblici e privati. Il decreto è in fase di stesura e già domani sarà esaminato dalla cabina di regia per poi essere approvato dal Consiglio dei Ministri. L’obbligo scatterà da metà ottobre.

L'Italia sarà il primo Paese UE con l'obbligo del Green pass sul lavoro.

 

Green pass: verso l’obbligo definitivo per le P.A. e privati

Ci siamo. L’accordo è stato raggiunto. Già da domani dovrebbe arrivare il via libera al provvedimento in occasione di una nuova riunione del Consiglio dei Ministri. L’estensione dell’obbligo del Certificato si farà probabilmente in un unico step, sia per il pubblico che per il privato.

Per le aziende private potrebbe essere necessaria un’ulteriore riflessione. Servirà un passaggio con le parti sociali, oltre che chiarire alcuni aspetti: dalla copertura del costo dei tamponi (che non è prevista per i dipendenti della scuola) alle sanzioni, che possono arrivare fino alla sospensione dello stipendio.

Al momento non vi è alcun dubbio sull’estensione dell’obbligo della Certificazione verde per il lavoro pubblico e privato.

A partire da metà di ottobre (tra il 10 e il 15 del mese), quindi, i dipendenti della Pubblica Amministrazione e delle aziende private dovranno esibire il Certificato verde per accedere nei propri uffici e nelle aziende.

La decisione di posticipare l’obbligo del Green pass a ottobre è stata ritenuta necessario per dare il tempo a chi non ha fatto ancora la prima dose di vaccinarsi.

 

Green pass: controlli e sanzioni

Chi si ritroverà senza Certificazione, quindi, non potrà entrare nei luoghi di lavoro e, così come accade già per la scuola, è considerato assente ingiustificato.

A questo punto sarebbe previsto un duplice scenario, a seconda che il lavoratore sia nel pubblico o nel privato.

Nel primo caso, trascorsi cinque giorni senza che il lavoratore si sia munito del certificato verde, scatta la sospensione del rapporto di lavoro, con la conseguenza che non è dovuta la retribuzione. Se poi il lavoratore acquisisce il Green pass, torna in servizio.

Nel caso del privato, invece, sospensione e stop allo stipendio scatterebbero già dal giorno in cui il lavoratore si presenta senza la certificazione verde.

Inoltre, chi si troverà sprovvisto del Certificato verde, avvisa il Governo, sarà oggetto di sanzioni severe, pecuniarie e amministrative. Il modello potrebbe essere la scuola: multe dai 400 ai 1000 euro e la sospensione della prestazione lavorativa - e quindi dello stipendio - dopo cinque giorni di ingresso al lavoro senza il pass.

Queste sono ipotesi delineate a poche ore dalla riunione del Governo.

L’obbligo del Certificato verde esteso, ormai, a quasi tutti i settori lavorativi, ci permetterà di rendere più rapido il ritorno alla normalità e potrebbe consentire di aumentare anche i limiti di capienza per eventi di ogni tipo. È questo il pensiero del Governo, che ha come obbiettivo principale l’immunizzazione di tutti gli italiani. Se non si arriverà al 90% di vaccinati - anche grazie alla spinta dell’estensione del ricorso al Green pass, a cui il Governo sta già lavorando - secondo il premier Draghi non ci saranno altre alternative se non quella di ricorrere all’obbligo vaccinale.

 

Green pass: le richieste delle Regioni

Continua ad esserci l’intervento delle Regioni con richieste ben precise al nostro Governo.

Innanzitutto, con il Presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga le Regioni, intanto, chiedono di eliminare i limiti di capienza per cinema, teatri e spettacoli dal vivo, ai quali si accede con Certificazione, per aiutare questi settori messi in ginocchio dal virus.

Con l’aumentare negli ultimi giorni dei positivi al Covid-19, le Regioni temono la richiusura del Paese, anche parziale. A tal proposito la richiesta è stata quella di mantenere aperte tutte quelle attività economiche provviste di Green pass anche nel caso di passaggio in zona gialla o arancione.