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I rari Consilia di Paolo di Castro in una edizione mista

I rari Consilia di Paolo di Castro in una edizione mista
I rari Consilia di Paolo di Castro in una edizione mista

Consiliorum sive Responsorum. Volumen Primum (Tertium)

Di Castro Paolo

Stampato da Ad Signum Aquilae se Renovantis

Stampato a Venetiis, 1570 - 1580

In folio | cm 34 x 24

Sono 3 tomi in 2 voll. di: 2 cc-nn. 242 carte-num.; 222 carte-num., 10 cc-nn.; 43 carte-num. 7 cc-nn.

mz-pergamena antica rimontata con doppio tassello recente

Sono 522 Consilia del Isigne giurista Paolo di Castro. I suoi consilia, dopo quelli di Bartolo e Baldo, sono il frutto più cospicuo della giurisprudenza consulente dell’epoca, oltreché la testimonianza di un’alta coscienza morale, che fu l’ispiratrice costante di tutta l’opera sua. 

 

Note sull’opera

Tomo I°, alcune carte brunite, alone al margine superiore delle ultime carte, tomo II° e III°, aloni marginali sparsi più intensi alle prime e ultime carte.

 

Note sull’autore

Di Castro Paolo

*Juris interpretis acutissimus*. Nato a Castro nel Lazio, negli ultimi anni del secolo XIV° e morto a Padova il 20 luglio 1441. Nato da umile famiglia, alcuni biografi dicono che imparò il diritto facendo l’amanuense al grande Baldo, ma è comunque certo che lo ebbe come maestro insieme al Castilioneo. Si laureò ad Avignone e subito iniziò ad insegnare nella medesima Università dal 1394 al 1412. Fu anche professore nelle Università di Perugia, Padova, Firenze e Ferrara. Ebbe tra i suoi scolari Cepolla, Tartagni e Minuccio. Raggiunse grande fama, la sua figura di giurista colto si pone fra i massimi rappresentanti della Scuola dei Commentatori. Seppe restare estraneo alle esagerazioni del metodo dialettico. Considerato uno dei Sommi, quando ci fu la reazione al *mos italicus* fu tenuto in gran conto anche dai suoi più insigni avversari. Il Cuiacio era solito dire: " Qui non habet Paulum de Castro, tunicam vendat & emat ". Scrisse pregevoli commenti ai Digesti e al Codice, i suoi consilia, dopo quelli di Bartolo e Baldo, sono il frutto più cospicuo della giurisprudenza consulente dell’epoca, oltreché la testimonianza di un’alta coscienza morale, che fu l’ispiratrice costante di tutta l’opera sua. Fu anche Uditore a Roma e Vicario Generale del Cardinale Zabarella a Firenze.

[Proposte della Libreria Giuridica Bonfanti di Bonfanti Luigi per i lettori di Filodiritto]