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TAR Lazio: annullata la mega multa Antitrust per il sito di recensioni TripAdvisor

Il TAR Lazio, con Sentenza del 13 luglio, ha annullato una multa di 500 mila euro nei confronti di TripAdivisor, colpevole secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato della diffusione di informazioni ingannevoli in merito alle recensioni pubblicate dagli utenti sul sito della piattaforma.

A seguito di numerose segnalazioni, l’Antitrust ha avviato una istruttoria nel 2014 per poi emanare un provvedimento, con il quale ha dichiarato la scorrettezza della pratica commerciale realizzata da TripAdivisor e vietato a quest’ultima la diffusione e la continuazione di una pratica commerciale consistente nella diffusione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni, adottando strumenti e procedure di controllo inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni.

In particolare, il sito web, secondo l’Agcm, pubblicizza la propria attività mediante claim commerciali che enfatizzano il carattere autentico e genuino delle recensioni, inducendo così i consumatori a ritenere che le informazioni siano sempre attendibili in quanto espressione di reali esperienze turistiche.

Secondo il TAR Lazio la pratica commerciale di TripAdvisor non è da ritenere scorretta in quanto “la piattaforma non ha mai affermato che tutte le recensioni presenti sul sito sono vere, richiamando l’impossibilità di verificare i fatti riconducibili a milioni di post, i quali costituiscono solo l’opinione dei viaggiatori, nonché di gente comune e non di professionisti”.

TripAdvisor ha evidenziato che agli atti dell’istruttoria non vi erano state comunque segnalazioni di consumatori che contestavano la pratica sanzionata ma solo denunce avverso comportamenti di proprietari di hotel e ristoranti. Infatti, afferma il TAR, nel provvedimento non risulta dimostrata da parte dell’Autorità alcuna decisione commerciale da parte di anche un solo consumatore che fosse stata negativamente influenzata dalla modalità di presentazione del sito in questione.

Pertanto, il TAR Lazio ha ritenuto che il provvedimento impugnato è completamente carente di motivazione in ordine all’effettiva lesione diretta per l’utente, affermando che la decisione dell’Antitrust è assolutamente infondata e, di conseguenza, ha riconosciuto la validità degli strumenti adottati da TripAdvisor per proteggere il sito web dalle frodi.

Per consultare la notizia sul provvedimento dell’Autorità clicca qui.

(Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Prima sezione, Sentenza 13 luglio 2015, n. 9355)

Il TAR Lazio, con Sentenza del 13 luglio, ha annullato una multa di 500 mila euro nei confronti di TripAdivisor, colpevole secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato della diffusione di informazioni ingannevoli in merito alle recensioni pubblicate dagli utenti sul sito della piattaforma.

A seguito di numerose segnalazioni, l’Antitrust ha avviato una istruttoria nel 2014 per poi emanare un provvedimento, con il quale ha dichiarato la scorrettezza della pratica commerciale realizzata da TripAdivisor e vietato a quest’ultima la diffusione e la continuazione di una pratica commerciale consistente nella diffusione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni, adottando strumenti e procedure di controllo inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni.

In particolare, il sito web, secondo l’Agcm, pubblicizza la propria attività mediante claim commerciali che enfatizzano il carattere autentico e genuino delle recensioni, inducendo così i consumatori a ritenere che le informazioni siano sempre attendibili in quanto espressione di reali esperienze turistiche.

Secondo il TAR Lazio la pratica commerciale di TripAdvisor non è da ritenere scorretta in quanto “la piattaforma non ha mai affermato che tutte le recensioni presenti sul sito sono vere, richiamando l’impossibilità di verificare i fatti riconducibili a milioni di post, i quali costituiscono solo l’opinione dei viaggiatori, nonché di gente comune e non di professionisti”.

TripAdvisor ha evidenziato che agli atti dell’istruttoria non vi erano state comunque segnalazioni di consumatori che contestavano la pratica sanzionata ma solo denunce avverso comportamenti di proprietari di hotel e ristoranti. Infatti, afferma il TAR, nel provvedimento non risulta dimostrata da parte dell’Autorità alcuna decisione commerciale da parte di anche un solo consumatore che fosse stata negativamente influenzata dalla modalità di presentazione del sito in questione.

Pertanto, il TAR Lazio ha ritenuto che il provvedimento impugnato è completamente carente di motivazione in ordine all’effettiva lesione diretta per l’utente, affermando che la decisione dell’Antitrust è assolutamente infondata e, di conseguenza, ha riconosciuto la validità degli strumenti adottati da TripAdvisor per proteggere il sito web dalle frodi.

Per consultare la notizia sul provvedimento dell’Autorità clicca qui.

(Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Prima sezione, Sentenza 13 luglio 2015, n. 9355)