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Tablet - Camera: tablet casa e ufficio per dipendenti statali

Tablet - Camera: tablet casa e ufficio per dipendenti statali
Tablet - Camera: tablet casa e ufficio per dipendenti statali

La Commissione Affari Costituzionali della Camera propone, nel parere al Decreto Madia sul Codice dell’Amministrazione Digitale, di inserire una nuova condizione, ossia quella di dare la possibilità al dipendente pubblico che già possiede un tablet, di utilizzarlo anche in ufficio e viceversa, ovvero se l’ente mette a disposizione un dispositivo elettronico sarà possibile tuttavia farne anche un uso personale.

Nel parere vengono introdotte altre condizioni come il rafforzamento del ruolo del difensore civico digitale, l’attivazione di micropagamenti via sms, un incremento di sanzioni per chi infrange le regole sulla digitalizzazione e l’istituzione della banca dati delle performance.

Una serie di interventi che danno piena e maggiore attuazione al Codice dell’Amministrazione Digitale, così come l’attivazione del Pin unico con tutti i servizi online sul mega portale Italia Login, ovvero l’introduzione dello Spid, il sistema di identità digitale partito in primavera e al quale entro il 2017 aderiranno tutti i servizi delle pubbliche amministrazioni. 

Ad oggi sono circa 600 i servizi online della pubblica amministrazione accessibili tramite Spid per circa 190 amministrazioni pubbliche collegate alle quali si aggiungeranno molte altre secondo un serrato calendario. 

La proposta della Commissione Affari Costituzionali della Camera al governo sull’utilizzo di un tablet sia a casa che a lavoro sembra definire un nuovo aspetto alla figura del dipendente pubblico, non più ancorato a pesanti faldoni, bensì sempre più digitalizzato e inquadrato in una flessibile organizzazione da telelavoro.

La diffusione dello smartworking anche tra gli statali, incentivando l’uso di dispositivi elettronici personali potrebbe inoltre rappresentare, in un’ottica di riforma e informatizzazione della P.a., un nuovo metodo di lavoro nel pubblico impiego, che, riducendo la distanza fra casa e ufficio, sostituisca la vecchia immagine di impiegato inerte a quella di un tecnico in continuo aggiornamento e con maggiore interesse per il proprio lavoro e migliori, infine, i servizi resi per la stessa amministrazione.

La Commissione Affari Costituzionali della Camera propone, nel parere al Decreto Madia sul Codice dell’Amministrazione Digitale, di inserire una nuova condizione, ossia quella di dare la possibilità al dipendente pubblico che già possiede un tablet, di utilizzarlo anche in ufficio e viceversa, ovvero se l’ente mette a disposizione un dispositivo elettronico sarà possibile tuttavia farne anche un uso personale.

Nel parere vengono introdotte altre condizioni come il rafforzamento del ruolo del difensore civico digitale, l’attivazione di micropagamenti via sms, un incremento di sanzioni per chi infrange le regole sulla digitalizzazione e l’istituzione della banca dati delle performance.

Una serie di interventi che danno piena e maggiore attuazione al Codice dell’Amministrazione Digitale, così come l’attivazione del Pin unico con tutti i servizi online sul mega portale Italia Login, ovvero l’introduzione dello Spid, il sistema di identità digitale partito in primavera e al quale entro il 2017 aderiranno tutti i servizi delle pubbliche amministrazioni. 

Ad oggi sono circa 600 i servizi online della pubblica amministrazione accessibili tramite Spid per circa 190 amministrazioni pubbliche collegate alle quali si aggiungeranno molte altre secondo un serrato calendario. 

La proposta della Commissione Affari Costituzionali della Camera al governo sull’utilizzo di un tablet sia a casa che a lavoro sembra definire un nuovo aspetto alla figura del dipendente pubblico, non più ancorato a pesanti faldoni, bensì sempre più digitalizzato e inquadrato in una flessibile organizzazione da telelavoro.

La diffusione dello smartworking anche tra gli statali, incentivando l’uso di dispositivi elettronici personali potrebbe inoltre rappresentare, in un’ottica di riforma e informatizzazione della P.a., un nuovo metodo di lavoro nel pubblico impiego, che, riducendo la distanza fra casa e ufficio, sostituisca la vecchia immagine di impiegato inerte a quella di un tecnico in continuo aggiornamento e con maggiore interesse per il proprio lavoro e migliori, infine, i servizi resi per la stessa amministrazione.