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Ingressi - Governo: semplificati gli ingressi e i soggiorni in Italia per motivi di studio e tirocini ai cittadini di Paesi terzi

Ingressi - Governo: semplificati gli ingressi e i soggiorni in Italia per motivi di studio e tirocini ai cittadini di Paesi terzi
Ingressi - Governo: semplificati gli ingressi e i soggiorni in Italia per motivi di studio e tirocini ai cittadini di Paesi terzi

Martedì 8 maggio il consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto di attuazione della direttiva Ue 2016/801 del Parlamento europeo e del Consiglio del 1 maggio 2016, relativa alle condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi per motivi di ricerca, studio, tirocinio, volontariato, programmi di scambio di alunni o progetti educativi e collocamento alla pari: tale pacchetto di norme ha lo scopo di attrarre talenti e cervelli dai Paesi esteri, oltre che capitali.

 

Obiettivi principali del decreto

Tra i principali obiettivi del decreto, in linea con quelli della direttiva, troviamo: stabilire condizioni di ingresso e di soggiorno per periodi superiori a 90 giorni dei cittadini dei Paesi terzi, dare a questi ultimi la possibilità di entrare in Italia ai fini di ricerca, favorirne la mobilità tra uno Stato membro e l’altro, equiparare i dottorandi ai ricercatori, estendere le disposizioni della direttiva anche ai volontari al di fuori del servizio volontario europeo, assicurare ai soggetti destinatari un insieme minimo di diritti, tra cui l’accesso ai servizi pubblici. Il permesso di soggiorno sarà rilasciato in formato elettronico dal questore ed avrà la stessa durata del programma di ricerca.

Inoltre, il permesso di soggiorno per periodi superiori ai 90 giorni può estendersi anche ai familiari dei soggetti che hanno richiesto di entrare in Italia, semplificando il ricongiungimento.

Semplificazioni per studenti, alunni e tirocinanti

Il decreto prevede anche semplificazioni per i giovani non europei che vogliono studiare nel nostro paese, introducendo permessi di soggiorno ad hoc anche per alunni, tirocinanti e studenti, ai quali sono riconosciuti i medesimi diritti dei ricercatori, compreso l’accesso a beni e servizi ed il ricongiungimento familiare.

Inoltre, terminato il periodo di studi, gli studenti potranno ottenere un altro permesso di soggiorno, della durata di un anno, da dedicare alla ricerca di un’occupazione in Italia o ad avviare un’impresa.

Si tratta di un provvedimento che potrà risultare di particolare interesse sul piano degli incentivi alle startup.

(Decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2016/801 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2016, relativa alle condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi per motivi di ricerca, studio, tirocinio, volontariato, programmi di scambio di alunni o progetti educativi e collocamento alla pari, 8 maggio 2018)