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Thyssenkrupp - Cassazione Penale: depositate le motivazioni della sentenza di condanna

Thyssenkrupp - Cassazione Penale: depositate le motivazioni della sentenza di condanna
Thyssenkrupp - Cassazione Penale: depositate le motivazioni della sentenza di condanna

Sono state depositate lo scorso 12 dicembre le motivazioni della pronuncia con cui la Corte di Cassazione, il 13 maggio 2016, ha confermato le sentenze di condanna per omicidio colposo plurimo, incendio colposo e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche nei confronti dell’ex amministratore delegato della Thyssenkrupp, Harald Espenhahn, e di altri cinque manager, in relazione all’incidente mortale avvenuto nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre 2007 presso lo stabilimento di Torino.

La sentenza chiude definitivamente il processo di appello-bis, celebrato in sede di rinvio a seguito della nota pronuncia delle Sezioni Unite (in tema di dolo eventuale e colpa cosciente), rigettando tutti i motivi di ricorso degli imputati, aventi ad oggetto – a vario titolo – il trattamento sanzionatorio, il bilanciamento delle circostanze e altre questioni di natura processuale.

La vicenda giudiziaria aveva portato, in primo grado, alla condanna dell'amministratore delegato, tra gli altri, per omicidio volontario plurimo a titolo di dolo eventuale (circostanza, questa, che ha suscitato un vivace dibattito, trattandosi del primo caso in questa materia), oltre alla condanna della società ai sensi del d.lgs. 231/2001 (Ass. Torino, 15 aprile 2011); in appello, tuttavia, la contestazione del dolo eventuale non ha retto, lasciando spazio alla colpa cosciente (Ass. app. Torino, 28 febbraio 2013).

Sul punto controverso si sono poi espresse le Sezioni Unite della Cassazione, che, nel confermare la correttezza dell’impostazione del giudice secondo grado a favore colpa con previsione (Cass., sez. un., 24 aprile 2014, n. 38343), hanno annullato con rinvio la sentenza ai fini della rideterminazione delle pene.

Da ultimo, si è celebrato il giudizio di rinvio (Ass. app. Torino, 29 maggio 2015) e, per effetto dei ricorsi citati, il giudizio in cassazione di cui alla sentenza di pochi giorni fa.

(Corte di Cassazione – Sezione Quarta Penale, Sentenza 12 dicembre 2016, n. 52511)

Sono state depositate lo scorso 12 dicembre le motivazioni della pronuncia con cui la Corte di Cassazione, il 13 maggio 2016, ha confermato le sentenze di condanna per omicidio colposo plurimo, incendio colposo e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche nei confronti dell’ex amministratore delegato della Thyssenkrupp, Harald Espenhahn, e di altri cinque manager, in relazione all’incidente mortale avvenuto nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre 2007 presso lo stabilimento di Torino.

La sentenza chiude definitivamente il processo di appello-bis, celebrato in sede di rinvio a seguito della nota pronuncia delle Sezioni Unite (in tema di dolo eventuale e colpa cosciente), rigettando tutti i motivi di ricorso degli imputati, aventi ad oggetto – a vario titolo – il trattamento sanzionatorio, il bilanciamento delle circostanze e altre questioni di natura processuale.

La vicenda giudiziaria aveva portato, in primo grado, alla condanna dell'amministratore delegato, tra gli altri, per omicidio volontario plurimo a titolo di dolo eventuale (circostanza, questa, che ha suscitato un vivace dibattito, trattandosi del primo caso in questa materia), oltre alla condanna della società ai sensi del d.lgs. 231/2001 (Ass. Torino, 15 aprile 2011); in appello, tuttavia, la contestazione del dolo eventuale non ha retto, lasciando spazio alla colpa cosciente (Ass. app. Torino, 28 febbraio 2013).

Sul punto controverso si sono poi espresse le Sezioni Unite della Cassazione, che, nel confermare la correttezza dell’impostazione del giudice secondo grado a favore colpa con previsione (Cass., sez. un., 24 aprile 2014, n. 38343), hanno annullato con rinvio la sentenza ai fini della rideterminazione delle pene.

Da ultimo, si è celebrato il giudizio di rinvio (Ass. app. Torino, 29 maggio 2015) e, per effetto dei ricorsi citati, il giudizio in cassazione di cui alla sentenza di pochi giorni fa.

(Corte di Cassazione – Sezione Quarta Penale, Sentenza 12 dicembre 2016, n. 52511)