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Spie e servizi vaticani

servizi segreti
servizi segreti

Contemplando le stelle nelle mie notti insonni, sovente ho ricordi dei miei “confratelli” che mi hanno lasciato nella terra di passaggio. Tutti eravamo uniti nell’ideale di difendere la Santa Romana Chiesa dai suoi nemici.

Nel corso degli anni abbiamo contrastato i nemici della fede: eretici protestanti, agenti comunisti, ecclesiastici modernisti, imperatori egolatri, nazisti e bolscevichi. Noi dell’Entità eravamo motivati dal nostro credo e abbiamo servito il Santo Padre, di turno, sempre in difesa della fede cattolica e dei suoi interessi, protetti dalla croce.

Tra i miei “confratelli” più cari c’era Luigi Poggi che Giovanni Paolo II chiamò a dirigere l’Entità e Sodalitium  Pianum, i servizi segreti interni ed esterni del Vaticano. L’intelligenza di Luigi si manifestò sin dall’età degli studi presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica, poi entrò nella Segreteria di Stato, dove si specializzò nei paesi dell’Europa dell’Est e nelle relazioni con Mosca.

Monsignor Poggi fu inviato come capo delegazione in Polonia, da Papa Paolo VI, era il febbraio del 1975, nell’occasione conobbe il cardinale Karol.

Il 16 ottobre del 1978 Karol Wojtyla fu eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo II e dopo poco iniziarono le operazioni oltrecortina. Naturalmente dell’attività di Poggi nell’Entità non troverete alcuna traccia nelle fonti ufficiali vaticane. Valga per tutte Cathopedia, l’enciclopedia cattolica, (Link) che non può, però, occultare le missioni e gli incarichi nei paesi oltrecortina ricevuti dal monsignore piacentino.

La prima operazione “Libro aperto”, consisteva nel diffondere libri anticomunisti nei paesi dell’Est e in alcune zone dell’Urss come l’Ucraina e i paesi baltici dove avevamo degli amici fidati.

Nel 1980, il sindacato polacco Solidarnosc diede vita a una serie di scioperi che misero in allerta il governo di Varsavia e quello di Mosca, era la scintilla che aspettavamo. Come acutamente scrisse Zbigniew Brzezinski, consigliere dell’Agenzia della sicurezza nazionale del Presidente Carter, Solidarnosc rappresentava per l’unione Sovietica una “infezione che stava attaccando il monolitico blocco comunista e che, se fosse riuscita a infettare i paesi baltici, avrebbe potuto smembrare l’Urss”.

Il 20 gennaio del 1981, diede inizio al proprio mandato di presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan. I contatti tra Washington e il Vaticano erano stabili e tramite gli uffici di Brzezinski si rinsaldarono con i nuovi interlocutori, Richard Allen e William Casey, della nuova amministrazione repubblicana.

Sia Reagan e sia Giovanni Paolo II avevano un nemico comune e i rispettivi servizi, la Cia e l’Entità trovarono il collegamento per le operazioni congiunte in terra polacca. Jan Nowak, presidente della polish American Congress, si adoperò per garantire che il flusso di informazioni tra Varsavia e il Vaticano e, attraverso Poggi e Casey, tra il Vaticano e Washington, fosse costante. Il buon Nowak si occupò anche della raccolta fondi e dell’invio del denaro in Polonia per sostenere i minatori in sciopero.

La raccolta del denaro non conobbe preclusioni e anche il Monsignor Paul Casimir Marcinkus, con l’Istituto Opere di Religione, si adoperò con le sue conoscenze.

Lo sterco del diavolo venne raccolto anche grazie a Roberto Calvi, come lui stesso confidò ai suoi amici prima di trovare la pace sotto il Blackfrians Bridge (il Ponte dei Domenicani) a Londra nel giugno del 1982. Ma questa è un’altra storia che ci porterebbe troppo lontano.

Con l’Entità, guidata da Monsignor Poggi, ci occupammo anche di recuperare i negativi di alcune fotografie che ritraevano papa Wojtyla mentre usciva dalla piscina di Castelgandondolfo. L’operazione venne condotta con successo e oltre al recupero dei negativi, poi distrutti, si riuscì ad individuare la talpa che aveva agevolato i fotografi.

Conservo dei bei ricordi e non dimenticherò mai, quando il 9 aprile del 1992, Monsignor Luigi Poggi lasciò l’Entità e Sodalitium Pianum per l’incarico nell’Archivio segreto vaticano.

Monsignor Poggi fece proprio il credo del Cardinale Richelieu: “Il segreto è la prima cosa essenziale negli affari di Stato”.