x

x

Falso in bilancio - Bilanzfälschung - Codice penale della RFT

Falso in bilancio - Bilanzfälschung - Codice penale della RFT
Falso in bilancio - Bilanzfälschung - Codice penale della RFT

I paragrafi 283 e seguenti StGB (Codice Penale) prevedono le cosiddette Insolvenzstraftaten nell’ambito delle quali sono compresi due gruppi di delitti che si distinguono nettamente con riferimento all’oggetto e allo scopo della normativa. Il primo gruppo comprende i cosiddetti bestandsbezogenen Bankrotthandlungen; il secondo, le cosiddette informationsbezogenen Bankrotthandlungen. In quest’ultimo caso il soggetto attivo del reato fornisce informazioni inesatte sul proprio stato patrimoniale o rappresenta lo stesso in modo falso o incompleto oppure ne omette totalmente la rappresentazione. Con azioni di questo genere, in caso di fallimento, l’accertamento del wahren Vermögensstand, da parte del curatore, viene reso difficoltoso o impossibile; viene anche leso ciò che si intende per geschütztes Gläubigerinteresse.

Indirettamente, con la previsione degli Insolvenzdelikte, il legislatore intende garantire la Funktionsfähigkeit der Kreditwirtschaft, intesa nel senso più ampio, mentre la tutela diretta ha per oggetto i Vermögensinteressen der Gesamtheit der Gläubiger eines Schuldners (gli interessi patrimoniali della totalità dei creditori), ivi compresi gli interessi dei prestatori di lavoro con riferimento ai diritti derivanti dal rapporto di lavoro subordinato. Degli interessi dei lavoratori si tiene conto anche nel § 283a StGB, comma 1, n. 2, che prevede un’aggravante ad effetto speciale.

Secondo il BGH (Corte suprema), Rechtsgut der Insolvenzdelikte è la Sicherung der Insolvenzmasse im Interesse der Gesamtheit der Gläubiger (BGH St 28, 371 (373)). In questo senso il § 283 StGB è dettato al fine di assicurare pure un überindividuelles Rechtsgut. Il § 283 StGB, secondo una corrente dottrinaria, sarebbe applicabile anche nei casi di Verbraucherinsolvenz, ma  questa tesi è rimasta isolata.

Per quanto concerne il falso in bilancio vero e  proprio, il § 283, comma 1, n.7, StGB, sanziona con la pena detentiva fino a 5 anni o con pena pecuniaria, chiunque, contravvenendo agli obblighi sanciti dall’Handelsgesetzbuch:

  1. compila bilanci in modo che l’accertamento della situazione patrimoniale risulti difficoltoso oppure
  2. omette di compilare lo stato patrimoniale o l’inventario entro i termini prescritti oppure
  3. diminuisce o occulta il proprio stato patrimoniale in altro modo, contravvenendo gravemente alle esigenze di una “ordnungsgemäßen Wirtschaft”.

Il n. 7 del suddetto paragrafo prevede le cosiddette Bilanzierungspflichten che consistono nell’obbligo di predisporre, entro i termini di legge (Bilanzierungsfristen), il bilancio nei modi previsti dall’Handelsrecht, secondo le handelsrechtlichen Vorgaben di cui ai paragrafi 243 e seguenti HGB (Handelsgesetzbuch), vale a dire rispettando i principi della Bilanzvollständigkeit, della Bilanzklarheit e della Bilanzwahrheit. Quest’ ultimo requisito esclude che possano essere indicati fiktive Posten und unvertretbare Bewertungen. Viola il Grundsatz der Bilanzklarheit, chi non indica separatamente Aktiv- und Passivposten, dando luogo ad una Vermischung der Posten. L’omissione di Aktiv- o Passivposten implica una Verschleierung dello stato patrimoniale. Il soggetto attivo del reato deve essere commerciante.

L’omissione di cui sopra sub b) è un echtes Unterlassungsdelikt e il reato si perfeziona nel momento della scadenza del termine. Un’eventuale Nachholung der Bilanz- und Inventaraufstellung può essere preso in considerazione soltanto ai fini di un’eventuale riduzione della pena.

Non è punibile, secondo il BGH, colui che, pur avendo l’obbligo di redigere il bilancio, necessita a tale fine di ricorrere, per la redazione dello stesso, ad un commercialista e non è in grado di affrontare le relative spese (ved. BGHSt 28, 231 (232f)). Questo indirizzo giurisprudenziale è stato criticato dalla dottrina, stante il Vorrang der Erfüllung der Bilanzierungspflicht vor anderen Zahlungsverpflichtungen”, per cui risorse finanziarie (ancora) disponibili dovrebbero anzitutto essere utilizzate per adempiere l’obbligo di far redigere il bilancio.

Da notare è che l’obbligo di predisposizione del bilancio sussiste indipendentemente dal Vermögensstand e pertanto non è escluso neppure qualora manchino sia attiva che passiva.

Per “Aufstellen der Bilanz in einer dem Handelsrecht widersprechenden Weise” si intende la redazione della stessa in modo inveritiero, omettendo l’indicazione di attiva o passiva oppure valutando entità patrimoniali in modo non corretto (BGHSt 30, 285 (289)) o comunque tale da rendere difficoltosa la “Übersicht über den Vermögensstand”. I criteri per la redazione del bilancio sono i principi della ordnungsgemäßen Buchführung e le norme complementari (§§ 242 e seguenti HGB). Omissioni di carattere formale (p. es. la mancanza della data o della firma) non integrano il reato, così come non è configurabile, ad avviso del BGH, nella predisposizione, accanto ad un bilancio redatto secondo le prescrizioni, di un altro bilancio - non veritiero - al fine di indurre in errore i soci (BGH 30, 186f).

La redazione del bilancio - o di un inventario - con carenze molto gravi (“völlig unzureichend”) è equiparata all’omessa predisposizione dello stesso.

La Tatvariante sub c) è stata definita un Auffangtatbestand ed esso comprende tutti i comportamenti mediante i quali il commerciante - contravvenendo gravemente alle esigenze di una ordnungsgemäßen Wirtschaft - diminuisce il proprio stato patrimoniale oppure occulta la propria situazione economico-patrimoniale. La norma di cui al § 283, comma 1, n. 8, StGB viene indicata anche come Generalklausel mit Ergänzungsfunktion nel senso che vi sono compresi sozialschädliche Verhaltensweisen che altrimenti non sarebbero punibili. Nell’ambito degli stessi va operata una distinzione tra “Vermögensverringerungen und Machenschaften”, intese, queste ultime, ad occultare i “wirklichen geschäftlichen Verhältnisse”.

Per diminuzione dello stato patrimoniale si intende ogni azione la quale - attraverso la diminuzione (fittizia) degli activa oppure l’aumento (fittizio) dei passiva, - comporta una riduzione delle garanzie  creditorie.

Ordnungsgemäßes Wirtschaften richiede: 1) una hinreichende Informationsbeschaffung, 2) una sorgfältige und interessengerechte Risikoabwägung e 3) una wirtschaftlich vernünftige Zielsetzung. Contravvenire a questi criteri, implica „grob wirtschaftswidrig zu handeln“.

Per geschäftliche Verhältnisse vengono intesi tutti i dati di fatto che costituiscono la base per la valutazione della situazione economico- imprenditoriale.

Verheimlichung si ha, quando fatti e situazioni rilevanti vengono occultati ai creditori o al curatore (BGHStV 2009, 273f). Verschleierung invece, quando sono impiegati artifizi tali da rendere difficoltoso l’ accertamento della situazione reale oppure l’accertamento della stessa richiede notevole  tempo. Quali esempi di Verschleierungen vengono addotte le c.d Firmenbestattungen.

Ai fini dell’integrazione dei delitti ora indicati, occorre il dolo (perlomeno quello eventuale) che è desumibile per esempio in caso di unwirtschaftlichem Handeln, di superamento des Nötigen und Üblichen. Qualora si tratti dei c.d. Buchdelikte, il soggetto attivo del reato deve essere consapevole della propria qualità di commerciante.

Il comma 3 del § 283 StGB prevede la punibilità del tentativo.

Il § 283, comma 1, nn. 7 e 8 StGB, è un cosiddetto Sonderdelikt nel senso che soggetto attivo del reato deve essere un commerciante.

Il condannato a pena detentiva per i reati di cui sopra, non può ricoprire, per 5 anni - a decorrere dalla data di passaggio in giudicato della sentenza - la carica di institore in una GmbH, ne’ quella di Vorstandsmitglied in una SpA. Inoltre è prevista la “Versagung der Reisegewerbekarte” ai sensi del § 57, comma 1, n. 3 GewO).

I paragrafi 283 e seguenti StGB (Codice Penale) prevedono le cosiddette Insolvenzstraftaten nell’ambito delle quali sono compresi due gruppi di delitti che si distinguono nettamente con riferimento all’oggetto e allo scopo della normativa. Il primo gruppo comprende i cosiddetti bestandsbezogenen Bankrotthandlungen; il secondo, le cosiddette informationsbezogenen Bankrotthandlungen. In quest’ultimo caso il soggetto attivo del reato fornisce informazioni inesatte sul proprio stato patrimoniale o rappresenta lo stesso in modo falso o incompleto oppure ne omette totalmente la rappresentazione. Con azioni di questo genere, in caso di fallimento, l’accertamento del wahren Vermögensstand, da parte del curatore, viene reso difficoltoso o impossibile; viene anche leso ciò che si intende per geschütztes Gläubigerinteresse.

Indirettamente, con la previsione degli Insolvenzdelikte, il legislatore intende garantire la Funktionsfähigkeit der Kreditwirtschaft, intesa nel senso più ampio, mentre la tutela diretta ha per oggetto i Vermögensinteressen der Gesamtheit der Gläubiger eines Schuldners (gli interessi patrimoniali della totalità dei creditori), ivi compresi gli interessi dei prestatori di lavoro con riferimento ai diritti derivanti dal rapporto di lavoro subordinato. Degli interessi dei lavoratori si tiene conto anche nel § 283a StGB, comma 1, n. 2, che prevede un’aggravante ad effetto speciale.

Secondo il BGH (Corte suprema), Rechtsgut der Insolvenzdelikte è la Sicherung der Insolvenzmasse im Interesse der Gesamtheit der Gläubiger (BGH St 28, 371 (373)). In questo senso il § 283 StGB è dettato al fine di assicurare pure un überindividuelles Rechtsgut. Il § 283 StGB, secondo una corrente dottrinaria, sarebbe applicabile anche nei casi di Verbraucherinsolvenz, ma  questa tesi è rimasta isolata.

Per quanto concerne il falso in bilancio vero e  proprio, il § 283, comma 1, n.7, StGB, sanziona con la pena detentiva fino a 5 anni o con pena pecuniaria, chiunque, contravvenendo agli obblighi sanciti dall’Handelsgesetzbuch:

  1. compila bilanci in modo che l’accertamento della situazione patrimoniale risulti difficoltoso oppure
  2. omette di compilare lo stato patrimoniale o l’inventario entro i termini prescritti oppure
  3. diminuisce o occulta il proprio stato patrimoniale in altro modo, contravvenendo gravemente alle esigenze di una “ordnungsgemäßen Wirtschaft”.

Il n. 7 del suddetto paragrafo prevede le cosiddette Bilanzierungspflichten che consistono nell’obbligo di predisporre, entro i termini di legge (Bilanzierungsfristen), il bilancio nei modi previsti dall’Handelsrecht, secondo le handelsrechtlichen Vorgaben di cui ai paragrafi 243 e seguenti HGB (Handelsgesetzbuch), vale a dire rispettando i principi della Bilanzvollständigkeit, della Bilanzklarheit e della Bilanzwahrheit. Quest’ ultimo requisito esclude che possano essere indicati fiktive Posten und unvertretbare Bewertungen. Viola il Grundsatz der Bilanzklarheit, chi non indica separatamente Aktiv- und Passivposten, dando luogo ad una Vermischung der Posten. L’omissione di Aktiv- o Passivposten implica una Verschleierung dello stato patrimoniale. Il soggetto attivo del reato deve essere commerciante.

L’omissione di cui sopra sub b) è un echtes Unterlassungsdelikt e il reato si perfeziona nel momento della scadenza del termine. Un’eventuale Nachholung der Bilanz- und Inventaraufstellung può essere preso in considerazione soltanto ai fini di un’eventuale riduzione della pena.

Non è punibile, secondo il BGH, colui che, pur avendo l’obbligo di redigere il bilancio, necessita a tale fine di ricorrere, per la redazione dello stesso, ad un commercialista e non è in grado di affrontare le relative spese (ved. BGHSt 28, 231 (232f)). Questo indirizzo giurisprudenziale è stato criticato dalla dottrina, stante il Vorrang der Erfüllung der Bilanzierungspflicht vor anderen Zahlungsverpflichtungen”, per cui risorse finanziarie (ancora) disponibili dovrebbero anzitutto essere utilizzate per adempiere l’obbligo di far redigere il bilancio.

Da notare è che l’obbligo di predisposizione del bilancio sussiste indipendentemente dal Vermögensstand e pertanto non è escluso neppure qualora manchino sia attiva che passiva.

Per “Aufstellen der Bilanz in einer dem Handelsrecht widersprechenden Weise” si intende la redazione della stessa in modo inveritiero, omettendo l’indicazione di attiva o passiva oppure valutando entità patrimoniali in modo non corretto (BGHSt 30, 285 (289)) o comunque tale da rendere difficoltosa la “Übersicht über den Vermögensstand”. I criteri per la redazione del bilancio sono i principi della ordnungsgemäßen Buchführung e le norme complementari (§§ 242 e seguenti HGB). Omissioni di carattere formale (p. es. la mancanza della data o della firma) non integrano il reato, così come non è configurabile, ad avviso del BGH, nella predisposizione, accanto ad un bilancio redatto secondo le prescrizioni, di un altro bilancio - non veritiero - al fine di indurre in errore i soci (BGH 30, 186f).

La redazione del bilancio - o di un inventario - con carenze molto gravi (“völlig unzureichend”) è equiparata all’omessa predisposizione dello stesso.

La Tatvariante sub c) è stata definita un Auffangtatbestand ed esso comprende tutti i comportamenti mediante i quali il commerciante - contravvenendo gravemente alle esigenze di una ordnungsgemäßen Wirtschaft - diminuisce il proprio stato patrimoniale oppure occulta la propria situazione economico-patrimoniale. La norma di cui al § 283, comma 1, n. 8, StGB viene indicata anche come Generalklausel mit Ergänzungsfunktion nel senso che vi sono compresi sozialschädliche Verhaltensweisen che altrimenti non sarebbero punibili. Nell’ambito degli stessi va operata una distinzione tra “Vermögensverringerungen und Machenschaften”, intese, queste ultime, ad occultare i “wirklichen geschäftlichen Verhältnisse”.

Per diminuzione dello stato patrimoniale si intende ogni azione la quale - attraverso la diminuzione (fittizia) degli activa oppure l’aumento (fittizio) dei passiva, - comporta una riduzione delle garanzie  creditorie.

Ordnungsgemäßes Wirtschaften richiede: 1) una hinreichende Informationsbeschaffung, 2) una sorgfältige und interessengerechte Risikoabwägung e 3) una wirtschaftlich vernünftige Zielsetzung. Contravvenire a questi criteri, implica „grob wirtschaftswidrig zu handeln“.

Per geschäftliche Verhältnisse vengono intesi tutti i dati di fatto che costituiscono la base per la valutazione della situazione economico- imprenditoriale.

Verheimlichung si ha, quando fatti e situazioni rilevanti vengono occultati ai creditori o al curatore (BGHStV 2009, 273f). Verschleierung invece, quando sono impiegati artifizi tali da rendere difficoltoso l’ accertamento della situazione reale oppure l’accertamento della stessa richiede notevole  tempo. Quali esempi di Verschleierungen vengono addotte le c.d Firmenbestattungen.

Ai fini dell’integrazione dei delitti ora indicati, occorre il dolo (perlomeno quello eventuale) che è desumibile per esempio in caso di unwirtschaftlichem Handeln, di superamento des Nötigen und Üblichen. Qualora si tratti dei c.d. Buchdelikte, il soggetto attivo del reato deve essere consapevole della propria qualità di commerciante.

Il comma 3 del § 283 StGB prevede la punibilità del tentativo.

Il § 283, comma 1, nn. 7 e 8 StGB, è un cosiddetto Sonderdelikt nel senso che soggetto attivo del reato deve essere un commerciante.

Il condannato a pena detentiva per i reati di cui sopra, non può ricoprire, per 5 anni - a decorrere dalla data di passaggio in giudicato della sentenza - la carica di institore in una GmbH, ne’ quella di Vorstandsmitglied in una SpA. Inoltre è prevista la “Versagung der Reisegewerbekarte” ai sensi del § 57, comma 1, n. 3 GewO).