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Intelligenza artificiale e salute e sicurezza su lavoro: opportunità e nuove sfide

intelligenza artificiale
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Intelligenza artificiale e salute e sicurezza su lavoro: opportunità e nuove sfide
 

L’Intelligenza Artificiale è in sempre più rapida espansione e sta rivoluzionando anche il mondo del lavoro. La stessa consente di raggiungere un rilevante miglioramento della qualità del lavoro e della salute e sicurezza sul lavoro, ma presenta anche importanti problematiche di carattere etico e normativo che devono essere correttamente gestite per poter ottenere il meglio dallo sviluppo delle tecnologie di automazione.
 

La diffusione dell’IA

Con il termine “Intelligenza Artificiale” (IA) si fa generalmente riferimento ad una disciplina che appartiene al campo informatico e che studia metodi e strumenti per consentire ad una macchina di fare cose che appaiono intelligenti, ovvero di generare output come contenuti, previsioni, raccomandazioni o decisioni per raggiungere obiettivi prestabiliti dall’uomo[1].

Pur trattandosi di un concetto estremamente ampio e ancora privo di una definizione ufficiale, tutti noi lo utilizziamo ormai nella quotidianità, posto che riguarda sistemi, sia in forma di meri software, sia incorporati in parti/componenti meccaniche, che sono ormai in rapida espansione in molti ambienti e settori, anche e soprattutto lavorativi.

Sulla base dei dati raccolti dall’EU-OSHA, l’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, già nel 2022, infatti, risultava che[2]:

  • il 73% dei lavoratori dell’Unione Europea utilizzava computer portatili, tablet, smartphone o altri dispositivi portatili, il 60% computer desktop ed il 55% tecnologie a banda larga per accedere a Internet;
  • l’11% dei lavoratori dell’Unione Europea utilizzava dispositivi elettronici indossabili;
  • nel 5% dei luoghi di lavoro si utilizzavano già macchine o robot che integrano l’IA;
  • nel 3% dei luoghi di lavoro si utilizzavano già robot che interagiscono con il lavoratore.

Si tratta evidentemente di dati destinati ad aumentare, posto che le tecnologie si stanno evolvendo molto velocemente: si pensi, per esempio, all’utilizzo di cobot, tecnologie indossabili, tablet di assistenza lungo la catena di produzione, chatbot nelle fabbriche, nei magazzini e nei call center, dispositivi di protezione individuale intelligenti, processi algoritmici nelle risorse umane come la “people analytics” e la “gamificazione[3].
 

Le opportunità offerte dall’IA

Tale evoluzione del mondo del lavoro è epocale, posto che l’enorme disponibilità di data e big data e la loro elaborazione attraverso algoritmi può garantire[4]:

  1. l’implementazione di soluzioni innovative ed il miglioramento della qualità del lavoro, attraverso l’automazione di compiti complessi, nonché la gestione ed il processo decisionale automatizzati o semi-automatizzati;
  2. l’aggiornamento professionale e la riqualificazione dei lavoratori, nonché l’inserimento nel modo del lavoro anche dei soggetti più vulnerabili (si pensi ai disabili);
  3. il miglioramento della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, grazie alla riduzione dell’esposizione ai classici fattori di rischio (si pensi ai movimenti ripetitivi) o della presenza dei lavoratori in luoghi pericolosi, alla segnalazione tempestiva delle eventuali problematiche, alla possibilità di effettuare una valutazione del rischio più avanzata e mirata.

Agli operatori viene, però, anche posta una grande sfida per ottenere il meglio da tali tecnologie, posto che le stesse non sono scevre da problematiche di carattere normativo ed etico.
 

Le sfide dell’IA

Le principali problematiche legate all’utilizzo dell’IA nei luoghi di lavoro riguardano la privacy e i rischi di tipo psicosociale.

I casi studio condotti dall’EU-OSHA[5] dimostrano, infatti, che l’avvento dell’IA ha comportato un aumento della paura di perdita del lavoro e di dequalificazione professionale, con tutti i conseguenti pregiudizi sull’automazione.

A ciò si aggiungono i rischi di sovraccarico cognitivo o, al contrario, di diminuzione dell'autonomia, delle capacità cognitive, del pensiero creativo e critico, nonché il rischio di riduzione delle interazioni sociali, di maggiore pressione prestazionale, di ansia e stress, con conseguente insoddisfazione lavorativa, e, infine, il timore di sentirsi sorvegliati.

Diviene, pertanto, fondamentale adottare un approccio che consenta di ottenere il meglio da tali tecnologie, prevenendo i principali ostacoli alla loro applicazione. E ciò non può che passare dal coinvolgimento dei lavoratori e dalla loro introduzione all’IA, da una formazione e aggiornamento adeguati, dalla massima informazione, comunicazione e trasparenza.

Utilizzando le parole del Commissario Straordinario dell’INAIL, Fabrizio D’Ascenzo, in apertura dell’evento lancio della nuova campagna 2023-2025 dell’EU-OSHA “Ambienti di lavoro sani e sicuri”, tenutosi a Roma il 13.11.2023: “Le tecnologie digitali possono offrire [n.d.r. un importante contributo] per ridurre i rischi a cui sono esposti i lavoratori e le lavoratrici. Sta a noi utilizzarle nel modo corretto”.

A tal fine, utili spunti potranno certamente derivare anche dal nuovo regolamento che stabilisce norme armonizzate sull’IA e dagli orientamenti e linee guida per la sua applicazione pratica, la cui pubblicazione è stata preannunciata dall’Ufficio Europeo per l’Intelligenza Artificiale recentemente istituito con la decisione della Commissione Europea C/2024/1459 del 24.01.2024.

 

[1] Per un’analisi più dettagliata del concetto di IA, si veda L. Butti, C. Foglia, “Intelligenza artificiale, clima e ambienteParte Prima”, in Filodiritto, 30.06.2023.

[2] EU-OSHA, “OSH Pulse - Occupational safety and health in post-pandemic workplaces”, 2022.

[3] EU-OSHA, “L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla salute e la sicurezza al lavoro”, 2021.

[4] Sul tema, si veda anche EU-OSHA, “L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla salute e la sicurezza al lavoro”, 2021; EU-OSHA, “Advanced robotics and AI-based systems for the automation of tasks”, 2024.

[5] EU-OSHA, “Advanced robotics and AI-based systems for the automation of tasks”, 2024. Sul tema, si veda anche EU-OSHA, “Worker management through AI - From technology development to the impacts on workers and their safety and health”, § 2.5., 2024.