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CAPO II - IMPRESE AVENTI SEDE LEGALE NEL TERRITORIO DELLA REPUBBLICA

Art. 13 - Autorizzazione

1. L’IVASS alle condizioni previste dall’articolo 14 autorizza, con provvedimento da pubblicare nel bollettino, l’impresa che intende esercitare l’attività nei rami vita oppure nei rami danni ovvero, congiuntamente, nei rami vita e nei rami infortuni e malattia di cui all’articolo 2, comma 3.

2. L’autorizzazione può essere rilasciata per uno o più rami vita o danni e copre tutte le attività rientranti nei rami cui si riferisce, a meno che l’impresa non chieda che sia limitata ad una parte soltanto di esse.

3. L’autorizzazione è valida per il territorio della Repubblica, per quello degli altri Stati membri, nel rispetto delle disposizioni relative alle condizioni di accesso in regime di stabilimento o di prestazione di servizi, nonché per quello degli Stati terzi, nel rispetto della legislazione di tali Stati.

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Art. 14 - Requisiti e procedura

1. L’IVASS rilascia l’autorizzazione di cui all’articolo 13 quando ricorrono le seguenti condizioni:

a) sia adottata la forma di società per azioni, di società cooperativa o di società di mutua assicurazione le cui quote di partecipazione siano rappresentate da azioni, costituite ai sensi, rispettivamente, degli articoli 2325, 2511 e 2546 del codice civile, nonché nella forma di società europea ai sensi del regolamento (CE) n. 2157/2001 relativo allo statuto della società europea e la forma di Società cooperativa europea (SCE) ai sensi del regolamento (CE) n. 1435/2003;

b) la direzione generale e amministrativa dell’impresa richiedente sia stabilita nel territorio della Repubblica;

c) l’impresa detenga i fondi propri di base ammissibili necessari per coprire il minimo assoluto del Requisito Patrimoniale Minimo, di cui all’articolo 47-ter, comma 1, lettera d), pari ad un importo non inferiore a:

1) 2.500.000 euro per le imprese di assicurazione danni, comprese le imprese di assicurazione captive, salva l’ipotesi in cui sia coperta la totalità o parte dei rischi compresi in uno dei rami da 10 a 15 elencati all’articolo 2, comma 3, nel qual caso l’importo è elevato a 3.700.000 euro;

2) 3.700.000 euro per le imprese di assicurazione vita, comprese le imprese di assicurazione captive;

3) 6.200.000 euro, ovvero la somma degli importi di cui ai numeri 1) e 2), per le imprese che esercitano congiuntamente i rami vita e danni di cui all’articolo 13, comma 1;

c-bis) l’impresa dimostri che sarà in grado di detenere i fondi propri ammissibili necessari per coprire in prospettiva il Requisito Patrimoniale di Solvibilità, di cui all’articolo 45-bis;

c-ter) l’impresa dimostri che sarà in grado di detenere i fondi propri di base ammissibili necessari per coprire in prospettiva il Requisito Patrimoniale Minimo di cui all’articolo 47-bis;

d) venga presentato, unitamente all’atto costitutivo e allo statuto, un programma di attività conforme alle indicazioni fornite all’articolo 14-bis, commi 1 e 2;

e) i titolari di partecipazioni qualificate siano in possesso dei requisiti di onorabilità stabiliti dall’articolo 77 e sussistano i presupposti per il rilascio dell’autorizzazione prevista dall’articolo 68;

e-bis) l’impresa dimostri che sarà in grado di conformarsi al sistema di governo societario di cui al Titolo III, Capo I;

f) i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo nonché coloro che svolgono funzioni fondamentali all’interno dell’impresa siano in possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità ed indipendenza indicati dall’articolo 76;

g) non sussistano, tra l’impresa o i soggetti del gruppo di appartenenza e altri soggetti, stretti legami che ostacolino l’effettivo esercizio delle funzioni di vigilanza;

h) siano indicati il nome e l’indirizzo del mandatario per la liquidazione dei sinistri da designare in ciascuno degli altri Stati membri, se i rischi da coprire sono classificati nei rami 10 e 12 dell’articolo 2, comma 3, esclusa la responsabilità del vettore.

1-bis. L’impresa di assicurazione che intende ottenere l’autorizzazione ad esercitare congiuntamente i rami vita e i rami infortuni e malattia di cui all’articolo 2, comma 3, è tenuta a dimostrare, altresì, che:

a) possiede i fondi propri di base ammissibili necessari per coprire il minimo assoluto del Requisito Patrimoniale Minimo per le imprese di assicurazione vita e il minimo assoluto del Requisito Patrimoniale Minimo per le imprese di assicurazione danni secondo quanto stabilito dal comma 1, lettera c) del presente articolo;

b) si impegna a coprire in prospettiva i Requisiti Patrimoniali Minimi Nozionali di cui all’articolo 348, comma 2-ter.

2. L’IVASS nega l’autorizzazione quando dalla verifica delle condizioni indicate nel comma 1 non risulti garantita la sana e prudente gestione, senza che si possa aver riguardo alla struttura e all’andamento dei mercati interessati. Il provvedimento che nega l’autorizzazione è specificatamente e adeguatamente motivato ed è comunicato all’impresa interessata entro novanta giorni dalla presentazione della domanda di autorizzazione completa dei documenti richiesti.

3.  Non si può dare corso al procedimento per l’iscrizione nel registro delle imprese se non consti l’autorizzazione di cui all’articolo 13.

4. L’IVASS, verificata l’iscrizione nel registro delle imprese, iscrive in un’apposita sezione dell’albo le imprese di assicurazione autorizzate in Italia e ne dà pronta comunicazione all’impresa interessata. Le imprese indicano negli atti e nella corrispondenza l’iscrizione all’albo.

5. L’IVASS determina, con regolamento, la procedura di autorizzazione, inclusi l’aggiornamento degli importi previsti per il rilascio dell’autorizzazione e le forme di pubblicità dell’albo.

5-bis. L’IVASS comunica all’AEAP ogni autorizzazione rilasciata ai fini della pubblicazione nell’elenco dalla stessa tenuto, con l’indicazione:

a) dei rami e dei rischi per i quali l’impresa è autorizzata;

b) dell’eventuale abilitazione ad operare negli altri Stati membri in stabilimento o in libera prestazione di servizi.

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Art. 14-bis - Programma di attività

1. Il programma di attività di cui all’articolo 14, comma 1, lettera d), contiene informazioni supportate da idonea documentazione riguardanti:

a) la natura dei rischi o delle obbligazioni che l’impresa si propone di garantire;

b) se l’impresa intende assumere rischi in riassicurazione, il tipo di accordi che intende concludere con le imprese cedenti;

c) i principi direttivi in materia di riassicurazione e di retrocessione;

d) gli elementi dei fondi propri di base che costituiscono il minimo assoluto del Requisito Patrimoniale Minimo;

e) le previsioni circa le spese d’impianto dei servizi amministrativi e dell’organizzazione della rete di produzione, i mezzi finanziari destinati a farvi fronte e, se i rischi da coprire sono classificati nel ramo 18 dell’articolo 2, comma 3, i mezzi di cui l’impresa di assicurazione dispone per fornire l’assistenza promessa.

2. Il programma contiene, oltre a quanto previsto al comma 1, per i primi tre esercizi sociali:

a) le previsioni di bilancio;

b) le previsioni del futuro Requisito Patrimoniale di Solvibilità, di cui al Titolo III, Capo IV-bis, Sezione I, sulla base delle previsioni di bilancio di cui alla lettera a), nonché il metodo di calcolo utilizzato per elaborare tali previsioni;

c) le previsioni del futuro Requisito Patrimoniale Minimo, di cui al Titolo III, Capo IV-bis, Sezione IV, sulla base delle probabili previsioni di bilancio di cui alla lettera a), nonché il metodo di calcolo utilizzato per elaborare tali previsioni;

d) le previsioni relative ai mezzi finanziari destinati alla copertura delle riserve tecniche e del Requisito Patrimoniale Minimo, di cui al Titolo III, Capo III e Capo IV-bis, Sezione IV, e del Requisito Patrimoniale di Solvibilità di cui al Titolo III, Capo IV-bis, Sezione I;

e) per quanto riguarda l’assicurazione danni, in aggiunta:

1) le previsioni relative alle spese di gestione diverse dalle spese di impianto, in particolare le spese generali correnti e le provvigioni;

2) le previsioni relative ai premi o ai contributi e ai sinistri;

f) per quanto riguarda l’assicurazione vita, anche un piano che esponga dettagliatamente le previsioni delle entrate e delle spese sia per le operazioni dirette e per le operazioni di riassicurazione attiva che per le operazioni di riassicurazione passiva.

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Art. 15 - Estensione ad altri rami

1. L’impresa già autorizzata all’esercizio di uno o più rami vita o danni che intende estendere l’attività ad altri rami indicati nell’articolo 2, commi 1 o 3, deve essere preventivamente autorizzata dall’IVASS. Si applica l’articolo 14, comma 2.

2. Per ottenere l’estensione dell’autorizzazione, l’impresa dà prova di disporre di fondi propri di base ammissibili per un importo minimo pari a quello previsto dall’articolo 14, comma 1, lettera c), per l’esercizio dei nuovi rami, di possedere attivi a copertura delle riserve tecniche e di essere in regola con le disposizioni relative al Requisito Patrimoniale di Solvibilità di cui all’articolo 45-bis ed al Requisito Patrimoniale Minimo di cui all’articolo 47-bis. Qualora per l’esercizio dei nuovi rami sia prescritto un minimo assoluto del Requisito Patrimoniale Minimo di cui all’articolo 47-ter più elevato di quello posseduto, l’impresa deve altresì dimostrare di disporre di tale minimo assoluto.

2-bis. Per ottenere l’estensione dell’autorizzazione, l’impresa deve altresì presentare un nuovo programma di attività conforme all’articolo 14-bis.

2-ter. Fatto salvo il comma 2, l’impresa che esercita i rami vita e che intende estendere l’attività ai rami 1 e 2, ovvero l’impresa che esercita i rami danni 1 e 2 indicati nell’articolo 2, commi 1 o 3, e che intende estendere l’attività ai rischi dell’assicurazione vita, per ottenere l’estensione dell’autorizzazione dà prova di disporre di attivi a copertura delle riserve tecniche e dei fondi propri di base ammissibili necessari per coprire l’importo cumulato del minimo assoluto del Requisito Patrimoniale Minimo previsto dall’articolo 47-ter, comma 1, lettera d), numero 3), e si impegna a coprire in prospettiva i Requisiti Patrimoniali Minimi Nozionali di cui all’articolo 348, comma 2-ter.

3. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche nel caso in cui l’impresa, dopo aver ottenuto un’autorizzazione limitata ai sensi dell’articolo 13, comma 2, intenda estendere l’esercizio ad altre attività o rischi rientranti nei rami per i quali è stata autorizzata in via limitata.

4. L’IVASS determina, con regolamento, la procedura per l’estensione dell’autorizzazione ad altri rami.

5. L’impresa non può estendere l’attività prima dell’adozione del provvedimento che aggiorna l’albo, del quale è data pronta comunicazione all’impresa medesima.

6. Il provvedimento di estensione è comunicato all’AEAP in conformità all’articolo 14, comma 5-bis.

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Art. 16 - Attività in regime di stabilimento in un altro Stato membro

1. L’impresa, qualora intenda istituire una sede secondaria in un altro Stato membro, ne dà preventiva comunicazione all’IVASS.

2. L’impresa trasmette, insieme alla comunicazione, un programma di attività recante, in particolare, l’indicazione dei rischi e delle obbligazioni che essa intende assumere e la struttura organizzativa della sede secondaria.

3. L’impresa trasmette inoltre la documentazione comprovante la nomina di un rappresentante generale, che deve essere munito di un mandato comprendente espressamente anche i poteri di rappresentare l’impresa in giudizio e davanti a tutte le autorità dello Stato membro di stabilimento, nonché di concludere e sottoscrivere i contratti e gli altri atti relativi alle attività esercitate nel territorio di tale Stato. Il rappresentante generale deve avere domicilio all’indirizzo della sede secondaria. Qualora la rappresentanza sia conferita ad una persona giuridica, questa deve a sua volta designare come proprio rappresentante una persona fisica che sia munita di mandato comprendente i predetti poteri.

4. Il rappresentante generale o, se diversa, la persona preposta alla gestione effettiva della sede secondaria deve essere in possesso, per tutta la durata dell’incarico, dei requisiti di onorabilità e professionalità secondo quanto previsto nell’articolo 76. La perdita dei requisiti comporta la decadenza dalla carica ai sensi dell’articolo 76, comma 2, e l’obbligo per l’impresa di provvedere alla sostituzione del rappresentante o, se diversa, della persona preposta alla gestione effettiva della sede secondaria.

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Art. 17 - Procedura per l’accesso in regime di stabilimento

1. L’IVASS, entro sessanta giorni dalla data di ricevimento della richiesta di cui all’articolo 16, ove non rilevi l’esistenza degli impedimenti previsti al comma 2, trasmette la comunicazione all’autorità di vigilanza dello Stato membro nel quale l’impresa intende stabilirsi, unitamente ad una certificazione attestante che l’impresa, per l’insieme delle sue attività, copre il Requisito Patrimoniale di Solvibilità ed il Requisito Patrimoniale Minimo calcolati in conformità agli articoli 45-bis e 47-ter.

2. L’IVASS respinge la richiesta qualora abbia motivo di dubitare dell’adeguatezza del sistema di governo societario o della stabilità della situazione finanziaria dell’impresa, anche tenuto conto del programma di attività presentato, ovvero quando il rappresentante generale non possieda i requisiti di onorabilità e di professionalità di cui all’articolo 76.

3. L’IVASS informa prontamente l’impresa dell’avvenuta comunicazione ai sensi del comma 1 ovvero del diniego motivato ai sensi del comma 2.

4. L’impresa non può insediare la sede secondaria e dare inizio all’attività prima di aver ricevuto una comunicazione da parte dell’autorità di vigilanza dello Stato membro nel quale intende stabilirsi o, nel caso di silenzio, prima che siano trascorsi sessanta giorni dal momento in cui tale autorità ha ricevuto dall’IVASS la comunicazione di cui all’articolo 16. L’IVASS trasmette prontamente all’impresa ogni altra comunicazione, che sia ricevuta dalla autorità di vigilanza dello Stato membro ospitante e che pervenga entro il medesimo termine, relativamente alle disposizioni di interesse generale alle quali la sede secondaria deve attenersi.

5. L’impresa, qualora intenda modificare il contenuto della comunicazione effettuata ai sensi dell’articolo 16, deve informarne l’IVASS e l’autorità di vigilanza dello Stato membro ospitante almeno trenta giorni prima di mettere in atto quanto comunicato. L’IVASS, entro sessanta giorni dalla data di ricevimento delle informazioni, ne valuta la rilevanza in relazione alla permanenza delle condizioni che hanno giustificato l’invio della comunicazione di cui al comma 3 e, se del caso, provvede ad informare l’autorità competente dello Stato membro interessato. L’IVASS trasmette prontamente all’impresa ogni eventuale comunicazione che pervenga dall’autorità di vigilanza dello Stato membro della sede secondaria entro il medesimo termine.

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Art. 18 - Attività in regime di prestazione di servizi in un altro Stato membro

1. L’impresa, qualora intenda effettuare per la prima volta attività in regime di libertà di prestazione di servizi in un altro Stato membro, ne dà preventiva comunicazione all’IVASS.

2. Insieme alla comunicazione l’impresa trasmette un programma nel quale sono indicati gli stabilimenti dai quali l’impresa si propone di svolgere l’attività, gli Stati membri nei quali intende operare, la natura dei rischi e delle obbligazioni che intende assumere e le altre informazioni indicate dall’IVASS.

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Art. 19 - Procedura per l’accesso in regime di prestazione di servizi

1. L’IVASS, entro trenta giorni dalla data di ricevimento della comunicazione di cui all’articolo 18, trasmette all’autorità di vigilanza dello Stato membro, nel quale l’impresa si propone di operare in regime di libertà di prestazione di servizi, le necessarie informazioni stabilite dall’IVASS con regolamento e contestualmente ne dà notizia all’impresa interessata.

2. L’IVASS respinge la richiesta qualora abbia motivo di dubitare dell’adeguatezza del sistema di governo societario o della stabilità della situazione finanziaria dell’impresa, anche tenuto conto del programma di attività presentato. In tale caso l’IVASS adotta provvedimento motivato, che trasmette all’impresa interessata entro il termine indicato al comma 1.

3. L’impresa può dare inizio all’attività dal momento in cui riceve dall’IVASS l’avviso dell’avvenuta trasmissione delle informazioni di cui al comma 1.

4. L’impresa, qualora intenda modificare il contenuto della comunicazione effettuata, applica la procedura prevista dall’articolo 17, comma 5.

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Art. 20 - Assicurazione malattia in sostituzione di un regime legale di previdenza sociale

1. L’impresa, qualora intenda assumere rischi del ramo malattia ubicati in altri Stati membri, nei quali tali assicurazioni sostituiscono parzialmente o integralmente la copertura sanitaria fornita da un regime legale di previdenza sociale e sono obbligatoriamente gestite secondo una tecnica analoga a quella dell’assicurazione sulla vita secondo quanto previsto dalle disposizioni dell’ordinamento comunitario, deve richiedere all’IVASS le tabelle di frequenza della malattia e gli altri dati statistici pertinenti pubblicati e trasmessi dalle autorità di vigilanza degli Stati interessati. L’IVASS effettua prontamente la relativa comunicazione all’impresa richiedente.

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Art. 21 - Attività svolta da sedi secondarie situate in altri Stati membri

1. L’impresa, qualora intenda operare in regime di libertà di prestazione di servizi nel territorio della Repubblica attraverso una sede secondaria situata in un altro Stato membro, ne dà preventiva comunicazione all’IVASS.

2. L’impresa può iniziare l’attività a decorrere dal momento in cui l’IVASS comunica di aver ricevuto la comunicazione prevista dal comma 1. L’impresa informa preventivamente l’IVASS di ogni modifica della comunicazione effettuata.

3. L’esercizio dell’attività di cui al comma 1 è soggetto alle disposizioni applicabili alle imprese con sede legale in Italia, nonché agli articoli 23, comma 1-bis, e 26.

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Art. 22 - Attività in uno Stato terzo

1. L’impresa, qualora intenda istituire una sede secondaria in uno Stato terzo, ne dà preventiva comunicazione all’IVASS.

2. L’IVASS vieta all’impresa di procedere all’insediamento della sede secondaria, qualora rilevi che la situazione finanziaria non sia sufficientemente stabile ovvero ritenga inadeguata, sulla base del programma di attività presentato, la struttura organizzativa della sede secondaria.

3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 si applicano anche all’impresa che intende effettuare operazioni in regime di libertà di prestazione di servizi in uno Stato terzo.

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