Angeloni. Della Forza nelle Cose Politiche ragionamenti

Della Forza nelle Cose Politiche ragionamenti quattro... dedicati all’Italica Nazione.
Angeloni Luigi
Stampato da Appresso l’Autore [Appresso l’Autore], Londra, 1826
in 8° | cm 23
Sono 2 tomi di pp. XXVIII-211 errata, 250, errata
Cartoncino coevo rimontato
Nei due volumi Della forza delle cose politiche l’A. negava l’esistenza di sentimenti innati e affermava una morale sociale, stabilita dagli uomini e relativa alla varietà dei consorzi umani sulla base della necessità, o forza, fondamento della giustizia e della legge. In una concezione generale del mondo che ben può essere definita materialistico-atomistica, il relativismo dell’A. si collegava strettamente alla frenologia del Gall e dello Spurzheim, che egli estendeva al settore morale e politico. La sovranità non era per lui che il prodotto della forza; forza che può essere naturale o artificiale: naturale, se organizzata spontaneamente in "costrizione elementare" per il bene comune (da cui la democrazia), artificiale, se basata sulla sopraffazione a scopo personale da parte della minoranza (da cui l’aristocrazia e la monarchia).
Note sull’opera
Esemplare in barbe, sparse fioriture e leggere bruniture.
Note sull’autore
Angeloni Luigi
Patriota e scrittore politico (Frosinone 1759 - Londra 1842); tribuno nella repubblica romana del 1798, riparò l’anno dopo in Francia, ove s’affiliò ai filadelfi e fu a conoscenza delle trame antibonapartiste. Amico di F. Buonarroti ma avverso all’egualitarismo comunista di questo, l’A., almeno fino al 1821, fu gran parte delle sette italiane (affiliò agli adelfi F. Confalonieri); nel 1819-20prese invano contatto con gli ambienti settarî vicini a Carlo Alberto; scoperto e espulso dalla Francia, riparò a Londra. I suoi scritti politici principali, teorizzano una soluzione federale del problema dell’indipendenza italiana.
[Proposte della Libreria Giuridica Bonfanti di Bonfanti Luigi per i lettori di Filodiritto]