Cesare Beccaria: Dei delitti e delle pene
Milano, 1858, in 8°, cm 22 x 14,5
Mezza pelle coeva con fregi e diciture in oro al dorso.
Pp. 556 con Ritratto di Beccaria in Antiporta e di Pagano dopo pp. 372, leggeri aloni.
Note sull’autore
Non comune edizione con ampio corredo critico e di confronto con il Codice Criminale Austriaco. Nella seconda parte del volume troviamo le principali opere di Pagano, ovvero: Principii del Codice Penale, Teoria delle Prove, Considerazioni sul Processo Criminale. Giurista ed economista Milanese (milano 1738 - 1794) uno dei massimi rappresentanti dell'illuminismo italiano. La sua massima opera è Dei Delitti e delle Pene pubblicato anonimo nel 1764. Il successo fu immenso tanto che fu commentato da Voltaire. Con questa opera pose le fondamenta della scienza criminalistica moderna. Ai postulati della filosofia illuministica francese e soprattutto della teoria contrattualistica e utilitaria, il Beccaria riannoda i criteri per la misura dei delitti e la proporzione delle pene, inteso il delitto come violazione dell'ordine sociale e la pena come una difesa di questo. Di qui la polemica contro la Pena di Morte "nè utlie nè necessaria" e in contraddizione con il principio contrattualistico. L'opera inoltre eccelle per la lucida critica ai metodi giudiziari del tempo, dominati dall'arbitrio, e non rispondenti ai loro stessi fini.
[Proposte della Libreria Giuridica Bonfanti Giuliano di Bonfanti Luigi per i lettori di Filodiritto] Dei Deilitti e delle Pene. Edizione nuovissima corredata da commenti di criminalisti italiani, francesi ed alemanni con note illustrative, biografia ed osservazioni in rapporto all'attuale Codice Criminale Austriaco per Felice Turotti.
Milano, 1858, in 8°, cm 22 x 14,5
Mezza pelle coeva con fregi e diciture in oro al dorso.
Pp. 556 con Ritratto di Beccaria in Antiporta e di Pagano dopo pp. 372, leggeri aloni.
Note sull’autore
Non comune edizione con ampio corredo critico e di confronto con il Codice Criminale Austriaco. Nella seconda parte del volume troviamo le principali opere di Pagano, ovvero: Principii del Codice Penale, Teoria delle Prove, Considerazioni sul Processo Criminale. Giurista ed economista Milanese (milano 1738 - 1794) uno dei massimi rappresentanti dell'illuminismo italiano. La sua massima opera è Dei Delitti e delle Pene pubblicato anonimo nel 1764. Il successo fu immenso tanto che fu commentato da Voltaire. Con questa opera pose le fondamenta della scienza criminalistica moderna. Ai postulati della filosofia illuministica francese e soprattutto della teoria contrattualistica e utilitaria, il Beccaria riannoda i criteri per la misura dei delitti e la proporzione delle pene, inteso il delitto come violazione dell'ordine sociale e la pena come una difesa di questo. Di qui la polemica contro la Pena di Morte "nè utlie nè necessaria" e in contraddizione con il principio contrattualistico. L'opera inoltre eccelle per la lucida critica ai metodi giudiziari del tempo, dominati dall'arbitrio, e non rispondenti ai loro stessi fini.
[Proposte della Libreria Giuridica Bonfanti Giuliano di Bonfanti Luigi per i lettori di Filodiritto]