Gentili. Opera. Bella copia stampata a Napoli nel 1770

Gentili. Opera. Bella copia stampata a Napoli nel 1770
Gentili. Opera. Bella copia stampata a Napoli nel 1770

Opera Omnia. Tomo I: De Jure Belli libri tres, De Armis Romanis libri duo. Tomo II: Ad Tit. D. de Verborum Significatione.

Gentili Alberico

Stampato da Gravier, Napoli, 1770

In 4° | cm 26 x 20

Sono 2 tomi di: 6 cc-nn. 538 pp., 8 cc-nn.558 pp. 1a c.b

 

Bella piena pergamena coeva con impressioni a secco ai piatti (rinforzo al dorso del tomo I).

Giurista, studioso delle relazioni politico-giuridiche internationes nel pieno svolgersi di quell’asperrimo periodo di conflitti che gli storici chiamano secolo di ferro (1550-1650), alla metà del quale diede alle stampe il fortunato trattato De iure belli (1598), osservatore ῾sul campo᾿ e protagonista di quelle medesime relazioni in virtù degli alti incarichi affidatigli dalla corona inglese, Alberico Gentili rientra a pieno titolo nella disputa su chi sia stato il ῾vero fondatore᾿ del moderno ius inter nationes – o addirittura il precursore del ῾diritto internazionale᾿ come noi lo intendiamo oggi –, giacché proprio in merito a Gentili si sono segnalate «forti corrispondenze tra certe posizioni dei padri fondatori della dottrina internazionalista e certe posizioni della teoria e della prassi delle relazioni internazionali di oggi» (Panizza, in Alberico Gentili, 2001, p. 53).

 

Note sull’opera

Qualche carta brunita, sparse leggere fioriture ma nel complesso copia assai fresca e marginosa.

 

Note sull’autore

Gentili Alberico

Nato il 14 gennaio 1552 a San Ginesio (nelle attuali Marche), Gentili si addottorò in diritto civile presso lo Studium di Perugia il 23 settembre 1572. Dopo aver ricoperto la carica di giudice ad Ascoli, ritornò nel paese natio, dove esercitò la professione di avvocato e, nel 1577, portò a compimento l’incarico, ricevuto l’anno precedente, di redigere gli statuti civici. Dovette tuttavia interrompere la sua promettente carriera per seguire in Carniola il padre, colà riparato per sospetti di attivismo in una confraternita protestante che avevano allertato l’Inquisizione. Nel 1580 la svolta della sua vita: si trasferì a Londra, per passare poi a Oxford, nella cui università, anche grazie agli appoggi politici che seppe assicurarsi, ottenne la cattedra di diritto civile. La sua carriera conobbe da allora una continua ascesa: nel 1587 fu nominato presso l’All souls college regius professor of civil law, carica istituita dal re Enrico VIII che gli permise di entrare nell’entourage della corona e di trattare, in qualità di consiliatore, molte delle più importanti questioni di politica interna e internazionale nel delicato passaggio dalla dinastia dei Tudor a quella degli Stuart. Esercitò l’avvocatura quale membro della prestigiosa associazione legale Gray’s Inn, e dal 1605 fu anche avvocato della corona di Spagna presso il principale tribunale marittimo inglese, la High court of Admiralty. Morì a Londra il 19 giugno 1608.

[Proposte della Libreria Giuridica Bonfanti di Bonfanti Luigi per i lettori di Filodiritto]