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Lotta e prevenzione del meretricio nella Napoli del 700

Lotta e prevenzione del meretricio nella Napoli del 700
Lotta e prevenzione del meretricio nella Napoli del 700

Ristretto delle ragioni Cattoliche, Legali, e Politiche in difesa delle repubbliche rovinate dall’insolentito Meretricio coll’aggiunta delle maniere da restringere, e frenare le Meretrici, da conservare le fanciulle pericolanti, e mantenere le Contrade purgate dalle carnali dissolutezze. E si risponde alle opposizioni.

Sarnelli Gennaro Maria [Sarnelli Gennaro Maria]

Stampato da Con licenza de’ Superiori [Con licenza de’ Superiori], Napoli, 1739

In 4° antico | cm 20 x 15

20, 40, 80, 8, 6 cc-nn. più 2 cc-nn.

Piena pergamena coeva con piccola mancanza al piatto inferiore. Leggermente corto al margine superiore.

Di grande interesse questa opera del Beato Sarnelli che tanto fece per cercare di redimere il maggior numero possibile di meretrici della città di Napoli, nel volume si parte da un esame delle leggi borboniche contro le meretrici si passa poi ad esaminare i motivi per giustificare la separazione delle meretrici dal "consorzio delle famiglie onorate". Nella seconda parte Sarnelli entra più nello specifico ed individua luoghi idonei al meretrico, vestiti, regole di vita quotidiana e inoltre come cercare di ravvedere quante siano disposte a cambiare vita, aiutarle e se possibile operare anche prevenzione sulle giovani fanciulle. Esemplare con in più 2 carte di introduzione dell’editore e elenco delle opere del Sarnelli.

Note sull’opera

Aloni sparsi e bruniture dovute alla qualità della carta, qualche macchietta, leggermente corto al margine superiore.

Note sull’autore

Sarnelli Gennaro Maria [Sarnelli Gennaro Maria]

Nacque a Napoli il 12 settembre 1702 da Angelo, barone di Ciorani, nel palazzo del duca Zapata, vicinissimo al Palazzo reale.  Nel 1722 si laureò in diritto canonico e civile ed esercitò l’avvocatura fino al 1728, in questi anni di professione conobbe un altro avvocato, il grande s. Alfonso Maria de’ Liguori; si distinse per fervore religioso e per l’assistenza assidua ai poveri degli ospedali napoletani, specie in quello denominato degli “Incurabili”. Ancora laico si associò al gruppo che gravitava intorno a s. Alfonso, nell’animazione delle “Cappelle serotine”, assemblee popolari di preghiera e di formazione religiosa. Nel 1728 lasciò la professione di avvocato ed entrò nel seminario diocesano, venendo ordinato sacerdote l’8 giugno 1732; intanto s. Alfonso il 9 novembre di quello stesso anno, fondò a Scala vicino Amalfi e Ravello, la nuova Congregazione del Santissimo Redentore (Redentoristi); Gennaro Sarnelli lo raggiunse un anno dopo ed insieme intrapresero una serie di missioni in tutta la Costiera Amalfitana (la Divina Costiera) e nei paesi dell’entroterra. Ma nel 1736 di comune accordo, ritornò a Napoli, dove intraprese una lotta gigantesca per la redenzione delle meretrici, vera piaga della Napoli di allora, ne convertì moltissime, sistemandole con onesti matrimoni, spesso dandole una dote, collocandole presso famiglie sicure o chiudendole in conservatori; per le incorreggibili ottenne una disposizione dal re Carlo III, che le limitava in alcuni sobborghi della città. Per quest’opera meritevole, fu minacciato varie volte di morte da quanti sfruttavano le povere donne, ma egli non desistette, dichiarando: “Che si sarebbe chiamato fortunato se, per quest’opera di tanta gloria di Dio, avesse perduto anche la vita”. Si adoperò inoltre per l’assistenza religiosa e materiale ai “facchinelli”, ragazzi sfruttati per il lavoro minorile, piaga continua delle necessità del Meridione. D’accordo con s. Alfonso, organizzò a partire dal 1741, una missione permanente nei sobborghi di Napoli, raccogliendo un successo incredibile, al punto che il papa Benedetto XIV, in una sua lettera diretta ai vescovi del Regno di Napoli, ne raccomandava l’organizzazione in tutte le altre diocesi.

Fu scrittore fecondo, le sue numerose opere letterarie e di spiritualità, costituiscono una bibliografia di tutto rispetto, l’ ”Opera omnia” dei suoi scritti è uscita stampata in Napoli in 14 volumi dal 1848 al 1851. Morì prematuramente a 41 anni, il 30 giugno 1744 a Napoli, fu sepolto nella parrocchia di S. Maria dell’Aiuto; poi in seguito traslato nella chiesa redentorista di Ciorani nel salernitano, casa madre della Congregazione liguorina. S. Alfonso, che come si sa, visse a lungo, ne scrisse la biografia chiamandolo “gran servo del Signore” e che fu già pronta il 17 luglio di quello stesso anno. Gennaro Maria Sarnelli fu per la Chiesa di Napoli uno dei suoi uomini apostolici più illustri; per i redentoristi, il gemello e l’emulo del fondatore. Papa Giovanni Paolo II, l’ha beatificato il 12 maggio del 1996.

[Proposte della Libreria Giuridica Bonfanti di Bonfanti Luigi per i lettori di Filodiritto]