Manuale Forense Ossia confronto fra il Codice Albertino

Manuale Forense Ossia confronto fra il Codice Albertino
Manuale Forense Ossia confronto fra il Codice Albertino

Manuale Forense ossia confronto fra il Codice Albertino il Diritto Romano e la Legislazione anteriore con Rapporto ed Illustrazioni dei corrispondenti articoli del Codice Civile Francese ed Austriaco. Compilato da una Società di Avvocati.

Autori vari

Stampato da Francesco Artaria, Novara, 1838 - 1843

In 8° | cm 21

Sono 9 tomi riuniti in 6 voll. di pp. 460; 488; 888; 869 e 1a cc-nn.; 489 e 1a cc-nn.; 824 e 2 cc-nn.; 806 e 1a cc-nn.; 526 e 1a cc-nn.; 515.

Bella mezza pelle coeva con fregi e diciture in oro al dorso, spellatura al dorso del vol. 5-6.

Di grande interesse questo commento comparativo del Codice Civile Albertino con il diritto romano i principali codici preunitari e il diritto patrio piemontese iniziato praticamente in contemporanea alla promulgazione e proseguito per 6 anni. 

Se Carlo Alberto per la storia politica è celebrato quale datore della libertà politica nello Stato subalpino e iniziatore della indipendenza italiana, per la storia giuridica merita d’essere annoverato come il terzo rinnovatore, dopo Emanuele Filiberto e Vittorio Amedeo II, del diritto piemontese. Nel 1831 nominò una commissione legislativa di giuristi e magistrati presieduta dal ministro guardasigilli Giuseppe Barbaroux e divisa in quattro sezioni: quella civile, quella per il procedimento civile, quella per le leggi commerciali e l’ultima per le materie penali. La commissione per le leggi civili, della quale faceva parte Federico Sclopis, precedette le altre nel suo lavoro. Il progetto, compilato sulla base del codice francese e col confronto degli altri codici italiani, fu sottoposto prima alla disamina dei tribunali supremi (Senati di Piemonte, Savoia, Nizza e Genova) e della camera dei conti, e poi riveduto e discusso dal consiglio di stato in una serie di sedute, alle quali talora prese parte il re medesimo. Le tendenze e le tradizioni diverse di quei supremi tribunali ingenerarono discrepanze e opposizioni che ne ritardarono l’andamento. Furono però vinte dalla costanza del re e dalla sapiente tenacia del ministro Barbaroux. Alla fine dopo sei anni di faticosa elaborazione il Codice Civile nel suo testo definitivo venne approvato e promulgato per gli Stati di terraferma il 20 giugno 1837 con osservanza dal I gennaio 1838  

Note sull’opera

Bel ritratto di Carlo Alberto inciso in rame in antiporta, fioriture.

[Proposte della Libreria Giuridica Bonfanti di Bonfanti Luigi per i lettori di Filodiritto]