Opuscoli di diritto criminale. Edizione IIIa - VIa

Opuscoli di diritto criminale. Edizione IIIa - VIa
Opuscoli di diritto criminale. Edizione IIIa - VIa

Carrara Francesco

Stampato da Cammelli, Firenze, 1909 - 1911

In 8° | cm 20

Sono 7 tomi di pp. 688, 676, 675, 621, 607, 603, 506.

mz-pelle recente con doppio tassello (i tomi IV-V a modello).

meno diffusa del Programma di Diritto Criminale ma assai ricercata quest’opera difficile da trovare completa di tutti e 7 i volumi, che dal tomo 4 hanno come sottotitolo, progresso e regresso del giure penale nel Nuovo Regno d’Italia.

 

 

Note sull’opera

Il tomo IV e V stampati a Prato da Giachetti nel 1889.

 

Note sull’autore

Carrara Francesco

Criminalista (Lucca 1805-1888). Discepolo di Carmignani, attese alla professione forense e nel 1859 fu chiamato alla cattedra di diritto criminale di Pisa. A lui, che può essere considerato come il capo della scuola classica del diritto penale, si deve la completa sistemazione scientifica di questo, espressa nel suo capolavoro Programma del Corso di Diritto Criminale. Il fondamento giusnaturalistico della sua dottrina è il postulato della esistenza di una legge eterna e immutabile, prestabilita da Dio, che accorda all’uomo dei diritti necessari per raggiungere la sua destinazione terrena e adempiere i doveri stessi imposti dalla legge morale. Dall’esercizio di questi diritti e doveri nasce l’ordine morale esterno, il quale però non è soddisfatto nella società naturale. Sorge e s’impone, pertanto, la necessità della società civile per la protezione dell’ordine esterno, nel cui sistema il diritto penale costituisce appunto la sanzione della norma eterna: sanzione che mira alla tutela del diritto solo in quanto la sua violazione rappresenti un disturbo sociale. Di qui la costruzione formalistica e soggettiva del reato e della pena, contro cui si accese la reazione della scuola positiva.

[Proposte della Libreria Giuridica Bonfanti di Bonfanti Luigi per i lettori di Filodiritto]