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Agostino e Giuseppe Lèmann: L’assemblea che condannò il Messia

Nelle sue regole di giustizia naturale, comuni in tutti i tempi e in tutti i luoghi, il popolo ebraico – popolo eminentemente civilizzato – possedeva norme di giustizia positiva, emanate dalla stessa bocca di Dio e dalla saggezza dei legislatori; e si comprende facilmente l’importanza di conoscerle quando si voglia, senza partito preso, apprezzare per quel che merita il valore giuridico degli atti del sinedrio.

Ecco perché merita rimarcare quanto segue, in ordine alla questione che ci interessa.

Il Pentateuco e gli altri libri dell’Antico Testamento non ci offrono circa l’amministrazione della giustizia tra gli ebrei che un piccolo numero di dati. La giurisprudenza giudaica, quanto ai princìpi e quanto alla maniera di interpretarli, venivano trasmessi soprattutto a voce, per tradizione. Ed è quindi alla tradizione che bisogna rivolgersi, oltre che alla Scrittura, per conoscere l’intera legislazione a cui si rifaceva il sinedrio nel trattare le cause penali.

[Agostino e Giuseppe Lèmann, L’assemblea che condannò il Messia, Libreria Editrice Fiorentina, 2006, pp. 86-87]