Anatole France (1844-1924) CRAINQUEBILLE

La maestà della giustizia risiede integralmente in ogni sentenza resa dal giudice nel nome del popolo sovrano. Jérôme Crainquebille, venditore ambulante, conobbe quanto la legge sia angusta quando fu portato in tribunale per oltraggio a un agente della forza pubblica.

Avendo preso posto, nell’aula magnifica e tetra, sul banco degli accusati, vide i giudici, i cancellieri, e, dietro un tramezzo, le teste nude degli spettatori silenziosi. E vide se stesso seduto su uno scranno rialzato, come se comparendo davanti ai magistrati anche l’accusato ne ricevesse un onore funesto. In fondo all’aula, tra i due giudici a latere, sedeva il presidente Bourriche. Le palme di ufficiale dell’Accademia erano attaccate al suo petto. Un busto della Repubblica e un Cristo in croce dominavano il pretorio cosicché tutte le leggi umane e divine erano sospese sulla testa di Crainquebille. Egli ne concepì un giusto terrore. Non avendo per niente lo spirito filosofico, non si domandò cosa volessero dire questo busto e questo Crocifisso e nemmeno se Gesù e Marianna in aula andassero d’accordo.

[A cura di Carlo Nordio, Liberilibri, Macerata, 2003, p. 23]

La maestà della giustizia risiede integralmente in ogni sentenza resa dal giudice nel nome del popolo sovrano. Jérôme Crainquebille, venditore ambulante, conobbe quanto la legge sia angusta quando fu portato in tribunale per oltraggio a un agente della forza pubblica.

Avendo preso posto, nell’aula magnifica e tetra, sul banco degli accusati, vide i giudici, i cancellieri, e, dietro un tramezzo, le teste nude degli spettatori silenziosi. E vide se stesso seduto su uno scranno rialzato, come se comparendo davanti ai magistrati anche l’accusato ne ricevesse un onore funesto. In fondo all’aula, tra i due giudici a latere, sedeva il presidente Bourriche. Le palme di ufficiale dell’Accademia erano attaccate al suo petto. Un busto della Repubblica e un Cristo in croce dominavano il pretorio cosicché tutte le leggi umane e divine erano sospese sulla testa di Crainquebille. Egli ne concepì un giusto terrore. Non avendo per niente lo spirito filosofico, non si domandò cosa volessero dire questo busto e questo Crocifisso e nemmeno se Gesù e Marianna in aula andassero d’accordo.

[A cura di Carlo Nordio, Liberilibri, Macerata, 2003, p. 23]