Athos Vianelli: Accursio
In questo ambiente pieno di fermenti nuovi Accursio fu colui che ultimò e compendiò l’opera di altissima civiltà già incominciata da Irnerio e continuata da Bulgaro e da Azone; egli infatti, durante i quarant’anni del suo insegnamento, redasse e raccolse quasi centomila «glosse» al Corpo del diritto giustinianeo, compiendo un lavoro di unificazione e di coordinamento tanto importante che da allora i giureconsulti si basarono più sul lavoro di Accursio che sullo stesso Corpo giustinianeo.
La fama e il credito di questo grande maestro furono grandissimi e gli procurarono enormi ricchezze e una casa, magnifica per quei tempi, la quale si trovava dove è ora il palazzo comunale di Bologna e, precisamente, nella parte dell’edificio ove sorge la torre dell’orologio; egli ebbe anche una villa signorile e molti terreni alla Riccardina, nel territorio di Budrio.
Dopo circa quarant’anni d’insegnamento presso lo Studio di Bologna, Accursio morì all’età di 78 anni e fu sepolto con grandissimi onori in una tomba monumentale costruita presso l’abside della chiesa di San Francesco; insieme a lui fu successivamente sepolto il figlio Francesco che acquistò anch’egli molta fama per la sua dottrina giuridica.
Ancor oggi si può notare, passando per la piazza Malpighi, il caratteristico sepolcro degli Accursio formato da un’alta cuspide La sostenuta da snelle colonnine di marmo; accanto ad esso, con motivi architettonici che ne ripetono le strutture, sono la tomba di Odofredo, altro grande glossatore di cui parleremo più innanzi, e del giurista Rolandino dei Romanzi.
[Athos Vianelli, Profili di bolognesi illustri, Tamari Editori, Bologna, 1967]
In questo ambiente pieno di fermenti nuovi Accursio fu colui che ultimò e compendiò l’opera di altissima civiltà già incominciata da Irnerio e continuata da Bulgaro e da Azone; egli infatti, durante i quarant’anni del suo insegnamento, redasse e raccolse quasi centomila «glosse» al Corpo del diritto giustinianeo, compiendo un lavoro di unificazione e di coordinamento tanto importante che da allora i giureconsulti si basarono più sul lavoro di Accursio che sullo stesso Corpo giustinianeo.
La fama e il credito di questo grande maestro furono grandissimi e gli procurarono enormi ricchezze e una casa, magnifica per quei tempi, la quale si trovava dove è ora il palazzo comunale di Bologna e, precisamente, nella parte dell’edificio ove sorge la torre dell’orologio; egli ebbe anche una villa signorile e molti terreni alla Riccardina, nel territorio di Budrio.
Dopo circa quarant’anni d’insegnamento presso lo Studio di Bologna, Accursio morì all’età di 78 anni e fu sepolto con grandissimi onori in una tomba monumentale costruita presso l’abside della chiesa di San Francesco; insieme a lui fu successivamente sepolto il figlio Francesco che acquistò anch’egli molta fama per la sua dottrina giuridica.
Ancor oggi si può notare, passando per la piazza Malpighi, il caratteristico sepolcro degli Accursio formato da un’alta cuspide La sostenuta da snelle colonnine di marmo; accanto ad esso, con motivi architettonici che ne ripetono le strutture, sono la tomba di Odofredo, altro grande glossatore di cui parleremo più innanzi, e del giurista Rolandino dei Romanzi.
[Athos Vianelli, Profili di bolognesi illustri, Tamari Editori, Bologna, 1967]