Benjamin Constant: Lo spirito di conquista e l'usurpazione

XVII L’effetto di misure illegali e dispotiche sugli stessi governi regolari ... Indubbiamente per le società politiche esistono momenti di pericolo che tutta l’umana prudenza stenta a congiurare. Ma non è con la violenza, non è con la soppressione della giustizia che si evitano tali pericoli. È al contrario attenendosi più scrupolosamente che mai alle leggi stabilite, alle procedure tutelari, alle garanzie preservatrici. Da questo coraggioso mantenimento della legalità erivano due vantaggi: i governi lasciano ai loro nemici odiosa responsabilità di aver violato le leggi più sacre; e loltre, con la calma e la sicurezza di cui danno prova, conquistano la fiducia di quella massa timida che rimarebbe quanto meno incerta se l’adozione di misure straordinarie rivelasse nei depositari dell’autorità la sensazione d’un pericolo imminente.Ogni governo moderato, ogni governo che si fondi sulla regolarità e sulla giustizia è perduto da qualsiasi interruzione della giustizia, da qualsiasi deviazione dalla regolarità. Poiché per sua natura deve presto o tardi mitigarsi, i suoi nemici aspettano quel momento per avvalersi dei ricordi come un’arma contro di esso. Per un istante è parso che la violenza lo avesse salvato; in realtà ha reso più inevitabile la sua caduta. Sbarazzandolo di qualche avversario, ha generalizzato l’odio che questi avversari nutrivano per lui.Siate giusti, non mi stancherò di ripetere agli uomini investiti del potere. Siate giusti, qualunque cosa accada; poiché se non foste in grado di governare con la giustizia, non governereste molto meglio neppure con l’ingiustizia. Durante la nostra lunga e drammatica rivoluzione, molti si ostinavano a ricercare le cause degli avvenimenti del giorno nelle azioni della vigilia. Quando la violenza, dopo aver provocato un torpore momentaneo, era seguìta da una reazione che ne annullava l’effetto, essi attribuivano tale reazione alla soppressione delle misure violente, a troppa parsimonia nelle proscrizioni, al rilassamento dell’autorità. Invece il cadere in disuso è nella natura dei decreti iniqui. È proprio dell’autorità il mitigarsi, anche senza avvedersene. Le misure precauzionali, quando diventano odiose, vengono abbandonate.

[Lo spirito di conquista e l’usurpazione, Traduzione di Carla Maggiori, Liberilibri, 2008, pp.151-152]

XVII L’effetto di misure illegali e dispotiche sugli stessi governi regolari ... Indubbiamente per le società politiche esistono momenti di pericolo che tutta l’umana prudenza stenta a congiurare. Ma non è con la violenza, non è con la soppressione della giustizia che si evitano tali pericoli. È al contrario attenendosi più scrupolosamente che mai alle leggi stabilite, alle procedure tutelari, alle garanzie preservatrici. Da questo coraggioso mantenimento della legalità erivano due vantaggi: i governi lasciano ai loro nemici odiosa responsabilità di aver violato le leggi più sacre; e loltre, con la calma e la sicurezza di cui danno prova, conquistano la fiducia di quella massa timida che rimarebbe quanto meno incerta se l’adozione di misure straordinarie rivelasse nei depositari dell’autorità la sensazione d’un pericolo imminente.Ogni governo moderato, ogni governo che si fondi sulla regolarità e sulla giustizia è perduto da qualsiasi interruzione della giustizia, da qualsiasi deviazione dalla regolarità. Poiché per sua natura deve presto o tardi mitigarsi, i suoi nemici aspettano quel momento per avvalersi dei ricordi come un’arma contro di esso. Per un istante è parso che la violenza lo avesse salvato; in realtà ha reso più inevitabile la sua caduta. Sbarazzandolo di qualche avversario, ha generalizzato l’odio che questi avversari nutrivano per lui.Siate giusti, non mi stancherò di ripetere agli uomini investiti del potere. Siate giusti, qualunque cosa accada; poiché se non foste in grado di governare con la giustizia, non governereste molto meglio neppure con l’ingiustizia. Durante la nostra lunga e drammatica rivoluzione, molti si ostinavano a ricercare le cause degli avvenimenti del giorno nelle azioni della vigilia. Quando la violenza, dopo aver provocato un torpore momentaneo, era seguìta da una reazione che ne annullava l’effetto, essi attribuivano tale reazione alla soppressione delle misure violente, a troppa parsimonia nelle proscrizioni, al rilassamento dell’autorità. Invece il cadere in disuso è nella natura dei decreti iniqui. È proprio dell’autorità il mitigarsi, anche senza avvedersene. Le misure precauzionali, quando diventano odiose, vengono abbandonate.

[Lo spirito di conquista e l’usurpazione, Traduzione di Carla Maggiori, Liberilibri, 2008, pp.151-152]