Carlo Goldoni (1707-1793) - LA SERVA AMOROSA

SCENA SEDICESIMA

Il NOTAIO con alcuni testimoni. Il SERVITORE di Ottavio che porta da scrivere, e detti.

BEAT. Bravo, signor Agapito.

NOT. Sono di parola?

BEAT. Bravo.

NOT. Ecco li testimoni. Signori, saranno testimoni di questo testamento, che fa il signore Ottavio Panzoni.

BEAT. Li supplico, e saprò il mio dovere. (verso li testimoni)

NOT. Signora Beatrice, signor Lelio, favoriscano ritirarsi, acciò possa io interrogare con libertà e confidenza il signor testatore, per leggere poi a’ testimoni la sua volontà.

BEAT. Volentieri, ritiriamoci. (a Lelio)

LEL. Oh bella! vuol interrogare un moribondo. (a Beatrice)

BEAT. (Vien qui, sciocco). (lo tira in disparte)

NOT. (S’accosta al letto di Ottavio)

BEAT. (Sarebbe meglio che tu fossi morto, che non parleresti).

LEL. (Oh bella! Se fossi morto, non prenderei moglie).

BEAT. (Bella razza che tu farai!)

LEL. (Vedrete che bei figliuoli! La signora Rosaura è bella, io son grazioso).

BEAT. (Tu sei pazzo. Eppure, non avendo altri figliuoli, ti voglio bene).

LEL. (Quando andiamo a cena?)

NOT. Ecco fatto. Ecco la volontà del signor Ottavio; ascoltino, signori testimoni.

BEAT. Posso sentire io?

NOT. S’accomodi. Il signor Ottavio Panzoni, sano per grazia del cielo di corpo e di mente... pensando che l’uomo è mortale, ha fatto e fa il presente suo ultimo testamento nuncupativo, che dicesi sine scriptis...

LEL. (Sine scriptis; nuncupativo: queste parole non le capisco) (da sé)

NOT. Per la sua sepoltura, si rimette all’infrascritto suo erede universale.

LEL. Che sarò io.

NOT. Item, per ragion di legato...

BEAT. Ha detto che non voleva fare legati Sentiamo l’istituzion dell’erede.

NOT. In tutti i suoi beni presenti e futuri, mobili, stabili e semoventi, azioni, ragioni, nomi di debitori, instituì ed instituisce, nominò e nomina il signor Florindo Panzoni, figlio suo legittimo e naturale...

BEAT. Come!

NOT. Non ha inteso? Il signor Florindo Panzoni.

BEAT. Questa non è la volontà del signor Ottavio.

NOT. Io le dico di sì, e se non lo crede, l’interroghi.

BEAT. Questo è un tradimento. Il signor Ottavio ha instituito erede sua moglie, che sono io.

NOT. Ed io le dico che ha instituito suo figlio. Ecco i testimoni.

BEAT. Testimoni falsi! Notaio mendace!

NOT. Io dico la verità.

BEAT. Voi dite il falso.

LEL. Chi potrà decidere la questione?

OTT. (Esce da’ piedi del letto) La deciderò io.

BEAT. Oimè!

LEL. Bravo! E viva; si è risanato. (parte)

OTT. Signora Beatrice, vi ringrazio del bene che mi volete.

BEAT. Ah marito mio...

OTT. Bugiarda.

[Tratto da http://www.liberliber.it, segnalato da Avv. Emanuella Prascina]

SCENA SEDICESIMA

Il NOTAIO con alcuni testimoni. Il SERVITORE di Ottavio che porta da scrivere, e detti.

BEAT. Bravo, signor Agapito.

NOT. Sono di parola?

BEAT. Bravo.

NOT. Ecco li testimoni. Signori, saranno testimoni di questo testamento, che fa il signore Ottavio Panzoni.

BEAT. Li supplico, e saprò il mio dovere. (verso li testimoni)

NOT. Signora Beatrice, signor Lelio, favoriscano ritirarsi, acciò possa io interrogare con libertà e confidenza il signor testatore, per leggere poi a’ testimoni la sua volontà.

BEAT. Volentieri, ritiriamoci. (a Lelio)

LEL. Oh bella! vuol interrogare un moribondo. (a Beatrice)

BEAT. (Vien qui, sciocco). (lo tira in disparte)

NOT. (S’accosta al letto di Ottavio)

BEAT. (Sarebbe meglio che tu fossi morto, che non parleresti).

LEL. (Oh bella! Se fossi morto, non prenderei moglie).

BEAT. (Bella razza che tu farai!)

LEL. (Vedrete che bei figliuoli! La signora Rosaura è bella, io son grazioso).

BEAT. (Tu sei pazzo. Eppure, non avendo altri figliuoli, ti voglio bene).

LEL. (Quando andiamo a cena?)

NOT. Ecco fatto. Ecco la volontà del signor Ottavio; ascoltino, signori testimoni.

BEAT. Posso sentire io?

NOT. S’accomodi. Il signor Ottavio Panzoni, sano per grazia del cielo di corpo e di mente... pensando che l’uomo è mortale, ha fatto e fa il presente suo ultimo testamento nuncupativo, che dicesi sine scriptis...

LEL. (Sine scriptis; nuncupativo: queste parole non le capisco) (da sé)

NOT. Per la sua sepoltura, si rimette all’infrascritto suo erede universale.

LEL. Che sarò io.

NOT. Item, per ragion di legato...

BEAT. Ha detto che non voleva fare legati Sentiamo l’istituzion dell’erede.

NOT. In tutti i suoi beni presenti e futuri, mobili, stabili e semoventi, azioni, ragioni, nomi di debitori, instituì ed instituisce, nominò e nomina il signor Florindo Panzoni, figlio suo legittimo e naturale...

BEAT. Come!

NOT. Non ha inteso? Il signor Florindo Panzoni.

BEAT. Questa non è la volontà del signor Ottavio.

NOT. Io le dico di sì, e se non lo crede, l’interroghi.

BEAT. Questo è un tradimento. Il signor Ottavio ha instituito erede sua moglie, che sono io.

NOT. Ed io le dico che ha instituito suo figlio. Ecco i testimoni.

BEAT. Testimoni falsi! Notaio mendace!

NOT. Io dico la verità.

BEAT. Voi dite il falso.

LEL. Chi potrà decidere la questione?

OTT. (Esce da’ piedi del letto) La deciderò io.

BEAT. Oimè!

LEL. Bravo! E viva; si è risanato. (parte)

OTT. Signora Beatrice, vi ringrazio del bene che mi volete.

BEAT. Ah marito mio...

OTT. Bugiarda.

[Tratto da http://www.liberliber.it, segnalato da Avv. Emanuella Prascina]