Contratto tra Agostino Bertani, in nome di Giuseppe Garibaldi e Armand Lévy

Tra i sottoscritti dottor Agostino Bertani, deputato al Parlamento nazionale italiano, domiciliato in Genova, via Nuovissima 13, operante in nome del generale dittatore Giuseppe Garibaldi, sia in virtù della delega generale a lui conferita dal generale Garibaldi all’atto della sua partenza per la Sicilia e rinnovata in numerose successive occasioni, sia in ragione della speciale autorizzazione contenuta nell’allegata lettera datata 30 luglio u.s., e Armand Lévy, editore, domiciliato a Parigi, rue de l’Est 17, ma residente a Ginevra, Camp des Paquis 3, e oggi di passaggio a Genova, nella sua veste di direttore e proprietario del quotidiano L’Espérance che si pubblica a Ginevra, in lingua francese, dal 25 ottobre 1859, si conviene quanto segue:

Nella fase in cui si trova attualmente la causa italiana, la questione dell’unità nazionale precede tutte le altre e l’avvenire della patria dipende in maniera determinante dal successo dell’eroica impresa di Garibaldi. Per conseguenza, tutti gli sforzi devono tendere a favorire l’impresa stessa. È quanto ha compreso il giornale L’Espérance che, dopo avere sostenuto costantemente e fortemente la questione dell’annessione degli Stati dell’Italia Centrale allo Stato lombardo-sardo, ha, fin dal primo giorno, abbracciato la causa della Sicilia e dell’unità italiana.

Ma, poiché questo giornale, fondato con spirito patriottico, non ha fino a oggi vissuto che di sacrifici, appaiono opportuni nuovi, ulteriori sacrifici che, aggiunti a quelli già fatti, consentiranno non soltanto la sua sopravvivenza almeno per altri sei mesi, ma anche la possibilità che esso possa avere ulteriori sviluppi, rendendo al tempo stesso un servigio giorno dopo giorno sempre più efficace alla causa che rappresenta e promuove il generale Garibaldi.

È inteso pertanto che, a partire da oggi e per durata di sei mesi, il giornale L’Espérance si metterà a disposizione di Garibaldi o del suo rappresentante, impegnandosi a pubblicare articoli, lettere, proclami, corrispondenze, rettifiche, polemiche, discussioni che essi giudicheranno utili alla causa.

L’Espérance difenderà l’Unità, l’Indipendenza e la Libertà d’Italia, combattendo tutto ciò che vi si oppone o vi opporrà, e mettendo in luce tutto ciò che può aiutare e accelerare il loro trionfo. In nessuna occasione e sotto nessun pretesto verrà pubblicato nulla che suoni come approvazione delle remore o dei ritardi in contrasto con il bene supremo che perseguono gli Italiani: l’unità della loro patria e, conseguentemente, la sua grandezza e la sua forza. Editoriali saranno molto di frequente pubblicati in apertura del giornale dedicati all’Italia nel senso anzidetto.

Il dottor Bertani provvederà ad illustrare, per maggiore precisione, i tratti principali della politica del generale Garibaldi affinché possano servire di regola per la redazione: tanto in rapporto alle potenze straniere quanto in relazione ai partiti politici italiani. E se sopravverranno eventi o circostanze che necessitino di prese di posizione particolari, ne sarà dato tempestivamente avviso alla redazione a cura del dottor Bertani.

Il signor Lévy, da parte sua, farà tutto il possibile per supplire, con il suo patriottismo franco-italiano, a ciò che non potrà mai essere sufficientemente e interamente spiegato, prendendo impegno di fare, scrivere e desiderare per l’Italia tutto ciò che egli vorrebbe fosse fatto, scritto e desiderato per la Francia. Quanto all’impegno da parte del dottor Bertani stimato equo per questi sei mesi, la cifra viene stabilita in sessantamila franchi, ripartiti in due tranches:

la prima metà, ossia trentamila franchi, valevoli per i primi tre mesi, viene saldata all’atto della firma della presente con un assegno all’ordine del signor Armand Lévy firmato dal dottor Bertani da riscuotersi a 60 giorni data, stabilito che il signor Lévy rimborserà personalmente al dottor Bertani la quantità proporzionale al periodo restante se, prima della scadenza del termine dei tre mesi, il giornale dovesse violare i princìpi della politica indicata nel presente accordo, e ciò a giudizio di due arbitri scelti l’uno dal dottor Bertani e l’altro dal signor Lévy, i quali, a loro volta, ne sceglieranno un terzo, al bisogno, in caso di disaccordo;

la seconda metà, cioè gli altri trentamila franchi per i tre mesi successivi, saranno coperti da tratte di cinquemila franchi cadauna che il dottor Bertani autorizza il signor Lévy a riscuotere ogni quindici giorni a partire dall’inizio del quarto mese del presente accordo, fatto salvo il diritto del dottor Bertani di sospendere i pagamenti, previa lettera inviata alla redazione, qualora il giornale avesse a deviare dalla linea stabilita. In tal caso, la quindicina iniziata sarà comunque dovuta al giornale, ma ogni appoggio cesserà automaticamente all’inizio della quindicina successiva.

La redazione invierà una copia di ogni numero del giornale, durante l’intero periodo di validità dell’accordo, a duecento indirizzi italiani che saranno forniti dal dottor Bertani.

Il presente accordo viene stipulato in esecuzione di quanto scritto nella seguente lettera di Garibaldi al dottor Bertani:

«Messina, 30 luglio ’60. Caro Bertani, ho veduto il signor Armand Lévy, e vi autorizzo a far quelle spese che crederete necessarie perché L’Espérance possa servire [cancellato: «sviluppare»] i principii da noi propugnati.

Vostro G. Garibaldi».

Traduzione dall’originale francese del contratto (conservato al Museo del Risorgimento di Milano) stipulato tra Agostino Bertani, in nome di Giuseppe Garibaldi e Armand Lévy [Il Domenicale, n.53, sabato 3 gennaio 2004, articolo di commento a firma di Luciano Garibaldi]

Tra i sottoscritti dottor Agostino Bertani, deputato al Parlamento nazionale italiano, domiciliato in Genova, via Nuovissima 13, operante in nome del generale dittatore Giuseppe Garibaldi, sia in virtù della delega generale a lui conferita dal generale Garibaldi all’atto della sua partenza per la Sicilia e rinnovata in numerose successive occasioni, sia in ragione della speciale autorizzazione contenuta nell’allegata lettera datata 30 luglio u.s., e Armand Lévy, editore, domiciliato a Parigi, rue de l’Est 17, ma residente a Ginevra, Camp des Paquis 3, e oggi di passaggio a Genova, nella sua veste di direttore e proprietario del quotidiano L’Espérance che si pubblica a Ginevra, in lingua francese, dal 25 ottobre 1859, si conviene quanto segue:

Nella fase in cui si trova attualmente la causa italiana, la questione dell’unità nazionale precede tutte le altre e l’avvenire della patria dipende in maniera determinante dal successo dell’eroica impresa di Garibaldi. Per conseguenza, tutti gli sforzi devono tendere a favorire l’impresa stessa. È quanto ha compreso il giornale L’Espérance che, dopo avere sostenuto costantemente e fortemente la questione dell’annessione degli Stati dell’Italia Centrale allo Stato lombardo-sardo, ha, fin dal primo giorno, abbracciato la causa della Sicilia e dell’unità italiana.

Ma, poiché questo giornale, fondato con spirito patriottico, non ha fino a oggi vissuto che di sacrifici, appaiono opportuni nuovi, ulteriori sacrifici che, aggiunti a quelli già fatti, consentiranno non soltanto la sua sopravvivenza almeno per altri sei mesi, ma anche la possibilità che esso possa avere ulteriori sviluppi, rendendo al tempo stesso un servigio giorno dopo giorno sempre più efficace alla causa che rappresenta e promuove il generale Garibaldi.

È inteso pertanto che, a partire da oggi e per durata di sei mesi, il giornale L’Espérance si metterà a disposizione di Garibaldi o del suo rappresentante, impegnandosi a pubblicare articoli, lettere, proclami, corrispondenze, rettifiche, polemiche, discussioni che essi giudicheranno utili alla causa.

L’Espérance difenderà l’Unità, l’Indipendenza e la Libertà d’Italia, combattendo tutto ciò che vi si oppone o vi opporrà, e mettendo in luce tutto ciò che può aiutare e accelerare il loro trionfo. In nessuna occasione e sotto nessun pretesto verrà pubblicato nulla che suoni come approvazione delle remore o dei ritardi in contrasto con il bene supremo che perseguono gli Italiani: l’unità della loro patria e, conseguentemente, la sua grandezza e la sua forza. Editoriali saranno molto di frequente pubblicati in apertura del giornale dedicati all’Italia nel senso anzidetto.

Il dottor Bertani provvederà ad illustrare, per maggiore precisione, i tratti principali della politica del generale Garibaldi affinché possano servire di regola per la redazione: tanto in rapporto alle potenze straniere quanto in relazione ai partiti politici italiani. E se sopravverranno eventi o circostanze che necessitino di prese di posizione particolari, ne sarà dato tempestivamente avviso alla redazione a cura del dottor Bertani.

Il signor Lévy, da parte sua, farà tutto il possibile per supplire, con il suo patriottismo franco-italiano, a ciò che non potrà mai essere sufficientemente e interamente spiegato, prendendo impegno di fare, scrivere e desiderare per l’Italia tutto ciò che egli vorrebbe fosse fatto, scritto e desiderato per la Francia. Quanto all’impegno da parte del dottor Bertani stimato equo per questi sei mesi, la cifra viene stabilita in sessantamila franchi, ripartiti in due tranches:

la prima metà, ossia trentamila franchi, valevoli per i primi tre mesi, viene saldata all’atto della firma della presente con un assegno all’ordine del signor Armand Lévy firmato dal dottor Bertani da riscuotersi a 60 giorni data, stabilito che il signor Lévy rimborserà personalmente al dottor Bertani la quantità proporzionale al periodo restante se, prima della scadenza del termine dei tre mesi, il giornale dovesse violare i princìpi della politica indicata nel presente accordo, e ciò a giudizio di due arbitri scelti l’uno dal dottor Bertani e l’altro dal signor Lévy, i quali, a loro volta, ne sceglieranno un terzo, al bisogno, in caso di disaccordo;

la seconda metà, cioè gli altri trentamila franchi per i tre mesi successivi, saranno coperti da tratte di cinquemila franchi cadauna che il dottor Bertani autorizza il signor Lévy a riscuotere ogni quindici giorni a partire dall’inizio del quarto mese del presente accordo, fatto salvo il diritto del dottor Bertani di sospendere i pagamenti, previa lettera inviata alla redazione, qualora il giornale avesse a deviare dalla linea stabilita. In tal caso, la quindicina iniziata sarà comunque dovuta al giornale, ma ogni appoggio cesserà automaticamente all’inizio della quindicina successiva.

La redazione invierà una copia di ogni numero del giornale, durante l’intero periodo di validità dell’accordo, a duecento indirizzi italiani che saranno forniti dal dottor Bertani.

Il presente accordo viene stipulato in esecuzione di quanto scritto nella seguente lettera di Garibaldi al dottor Bertani:

«Messina, 30 luglio ’60. Caro Bertani, ho veduto il signor Armand Lévy, e vi autorizzo a far quelle spese che crederete necessarie perché L’Espérance possa servire [cancellato: «sviluppare»] i principii da noi propugnati.

Vostro G. Garibaldi».

Traduzione dall’originale francese del contratto (conservato al Museo del Risorgimento di Milano) stipulato tra Agostino Bertani, in nome di Giuseppe Garibaldi e Armand Lévy [Il Domenicale, n.53, sabato 3 gennaio 2004, articolo di commento a firma di Luciano Garibaldi]