Elisabetta Sala: breve ritratto di Thomas More giudice

Quando, alla caduta di Wolsey nel 1529, gli venne conferita l’altissima carica di Gran Cancelliere, More si affermò come giudice giusto, incorruttibile e, particolare di non poco conto, rapido nel risolvere le cause. Dopo la sua morte il popolo lo rimpianse, infatti, anche come magistrato e compose in sua memoria filastrocche e ballate popolari (tutte, ovviamente perseguite dalla censura), alcune delle quali sono giunte fino a noi. Il brano più noto è questo: When More some time had Chancellor been, / No more suits did remain. The like will never more be seen, / Till More be there again [Quando More era cancelliere da qualche tempo / non rimanevano più cause legali (in pendenza). / Una situazione simile non si rivedrà mai più / finché More non ritornerà].

[Elisabetta Sala, L’ira del Re è morte. Enrico VIII e lo scisma che divise il mondo, Edizioni Ares, 2008, p. 103] Quando, alla caduta di Wolsey nel 1529, gli venne conferita l’altissima carica di Gran Cancelliere, More si affermò come giudice giusto, incorruttibile e, particolare di non poco conto, rapido nel risolvere le cause. Dopo la sua morte il popolo lo rimpianse, infatti, anche come magistrato e compose in sua memoria filastrocche e ballate popolari (tutte, ovviamente perseguite dalla censura), alcune delle quali sono giunte fino a noi. Il brano più noto è questo: When More some time had Chancellor been, / No more suits did remain. The like will never more be seen, / Till More be there again [Quando More era cancelliere da qualche tempo / non rimanevano più cause legali (in pendenza). / Una situazione simile non si rivedrà mai più / finché More non ritornerà].

[Elisabetta Sala, L’ira del Re è morte. Enrico VIII e lo scisma che divise il mondo, Edizioni Ares, 2008, p. 103]