Ernst Junger Rivarol
Invece dei diritti dell’uomo sarebbe stato meglio enunciare i principi fondatori dello stato. Si fosse dedicata a questo la Costituente che, come si sa, null’altro ha costituito che la nostra sventura! Tuttavia, su questo terreno, essa doveva temere la critica; perciò preferì armarsi delle passioni, in ispecie della vanità, mentre assumeva come tema dei propri lavori i diritti dell’uomo, senza pensare che sotto questo titolo nessuna costituzione è possibile. In esso si nasconde non solo la rivoluzione, ma anche il germe di tutte le rivoluzioni future, e una costituzione fondata solo sui diritti dell’uomo si condanna fin dall’inizio all’impotenza. Tutti i poteri, e anche il re, sono stati travolti perché hanno cercato di attenersi alla lettera della costituzione contro lo spirito della rivoluzione. La Costituente, invece di dire “hoc est jus”, diceva “jus esto”, e con ciò essa violava parimenti la propria costituzione insieme con la monarchia.
[Ernst Junger Rivarol, Massime di un conservatore, Guanda, 2004, p.71]