Friedrich Dürrenmatt (1921-1990) IL PENSIONATO

«L’anno scorso», disse, «sono venuto spesso a mangiare nella Sua locanda, signora Bottiger. Ora è proprio un ristorantino fantastico. Avete saputo farlo fruttare quell’incendio. L’assicurazione, ammettiamolo pure, è stata spennata, ma sono forse meno ricchi per questo? Ho arrestato un tal numero di persone in vita mia che a volte, sa il diavolo perché, ho ritenuto mio dovere morale evitare di arrestarne qualcuna. Vede, signor Bottiger, una volta conoscevo un prete che ogni anno metteva in una cassa speciale, la cassa dei poveri, la decima parte delle proprie entrate, e così ho fatto io: ogni dieci delinquenti che prendevo ne mettevo uno in una cassa speciale, la mia cassa dell’ingiustizia. Ecco, signor Bottiger, il Suo accendino. Lo butti dove Le pare, nel bosco. La perizia sul fieno cosparso di benzina è stata distrutta da tempo. E ora mi faccia il conto della cena, del quartino di Beaujolais, del pernottamento e del cambio degli pneumatici, così non ci dobbiamo più niente. Il Chateau La Tour di ieri sera e il caffelatte di questa mattina me li ha offerti lei, e di questo La ringrazio infinitamente».

[Edizioni Casagrande, Bellinzona, 2000, pp. 40-41]