Gaio Giulio Cesare (100 a. C. ? - 44 a. C.) LA GUERRA GALLICA (Commentario VI, 12)
1. In tutta la Gallia vi sono due classi di persone che godono di particolare distinzione e onore..... 3. una è quella dei druidi e l’altra dei cavalieri. 4. I primi si occupano delle cerimonie sacre, provvedono ai sacrifici pubblici e privati, decidono in materia di religione; da loro accorre per imparare un gran numero di giovani, presso i quali essi godono di molta considerazione. 5. E in effetti deliberano su quasi tutte le controversie di carattere pubblico e privato e, se è stato commesso qualche crimine, se viene compiuto un omicidio, se vi è una lite per eredità o per questioni di confine, sono loro a decidere, a fissare i risarcimenti e le pene; 6. se un privato o una comunità non si attiene alla loro decisione, lo escludono dalle pratiche del culto. Questa pena presso di loro è la più grave. 7. Coloro che sono stati interdetti in tal modo sono considerati empi e scellerati, e tutti li scansano, evitano di avvicinarsi e di parlare con loro per non subire qualche danno dal contatto; non viene resa loro giustizia, anche se la chiedono, e non vengono messi a parte di alcun onore.
[Traduzione di Elio Marinoni, Rusconi Editore, Milano, 1997, p.217-218]
1. In tutta la Gallia vi sono due classi di persone che godono di particolare distinzione e onore..... 3. una è quella dei druidi e l’altra dei cavalieri. 4. I primi si occupano delle cerimonie sacre, provvedono ai sacrifici pubblici e privati, decidono in materia di religione; da loro accorre per imparare un gran numero di giovani, presso i quali essi godono di molta considerazione. 5. E in effetti deliberano su quasi tutte le controversie di carattere pubblico e privato e, se è stato commesso qualche crimine, se viene compiuto un omicidio, se vi è una lite per eredità o per questioni di confine, sono loro a decidere, a fissare i risarcimenti e le pene; 6. se un privato o una comunità non si attiene alla loro decisione, lo escludono dalle pratiche del culto. Questa pena presso di loro è la più grave. 7. Coloro che sono stati interdetti in tal modo sono considerati empi e scellerati, e tutti li scansano, evitano di avvicinarsi e di parlare con loro per non subire qualche danno dal contatto; non viene resa loro giustizia, anche se la chiedono, e non vengono messi a parte di alcun onore.
[Traduzione di Elio Marinoni, Rusconi Editore, Milano, 1997, p.217-218]