Gilbert Keith Chesterton: L'imputato
Ora, l’obiezione avanzata dai magistrati non ha chiaramene nulla a che fare con il valore letterario. Scrivere della narrativa cattiva non è un crimine. ... L’obiezione si basa piuttosto sull’idea che i romanzetti per ragazzi abbiano quasi tutti un che di criminale e degradato, capace di attirare solo una cupidigia e una crudeltà abiette. Questa è la teoria dei magistrati, ed è una colossale schioccezza.
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Nei grandi diari dozzinali della sua anima, che noi chiamiamo romanzi da due soldi, l’uomo o il ragazzo medio scrive ogni giorno l’ideologia più semplice e migliore di tutti quei brillanti paradossi etici che la gente di mondo smette con la stessa frequenza con cui cambia il copricapo.
[G. B. Chesterton, L’imputato, Lindau, 2011, pp.29, 31 e 33]