Giorgio Maria Carbone: Modello di convivenza

Giorgio Maria Carbone: Modello di convivenza
Giorgio Maria Carbone: Modello di convivenza

Queste rivendicazioni giuridiche, facendo leva su orientamenti e/o preferenze, trasformano orientamenti, preferenze e l’economia pulsionale dei desideri in altrettanti diritti soggettivi.

La società può organizzare se stessa solo su fatti oggettivi, come la dualità maschio-femmina, solo intorno a una relazione di coppia, a una alleanza fedele tra uomo e donna, che comporta parità nella dignità, alterità nell’identità sessuale e complementarietà nelle doti fisiologiche, corporee e nelle capacità intellettuali, emotive e affettive.

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Di conseguenza la convivenza civile non è più ancorata ai beni comuni e fondamentali dell’uomo, è semplicemente percepita come un accordo tra coloro che hanno il potere di imporre la loro volontà agli altri, quindi accordo necessariamente transitorio e fluttuante tra gruppi di potere, accordo che può mettere mano anche su quei beni che un tempo erano il contenuto dei diritti fondamentali, non per perseguire un bene comune, perché esso non c’è e non può essere conosciuto, ma per realizzare l’interesse particolare di alcuni.

Passiamo così da un modello di convivenza e quindi anche di diritto ancorato su di un nucleo di beni oggettivi (i diritti umani fondamentali) a un altro modello di convivenza di diritto ancorato sull’orientamento pulsionale e sulle preferenze affettive.

[Giorgio Maria Carbone, Gender, Edizioni Studio Domenicano, 2015, pp.89-91]