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Giuristi che leggono giuristi che scrivono

I giuristi e le arti
Giuristi che leggono giuristi che scrivono
Giuristi che leggono giuristi che scrivono

Il successo letterario degli politici è, per contro, più sicuro. L.P. era un ministro dei trasporti che aveva poco trasporto per il suo ministero: preferiva scrivere, soprattutto romanzi. Si rese molto popolare fra i colleghi scrittori quando, diventato ministro delle finanze, mostrò molta moderazione in fatto di tassazione dei diritto d’autore. G.A. dovette attendere a lungo prima di diventare presidente del consiglio: ci riuscì solo dopo aver dato la sua prova di romanziere di successo. La produzione letteraria attiene ormai alla sua professionalità; la televisione annunciò la sua ultima nomina quale presidente del consiglio così qualificandolo: uomo politico e scrittore.

Di *** conviene qui parlare, più che per il successo nelle arti figurative, per le doti di attento ed acuto lettore, dimostrate dalla sua giovanile Economia politica nei poemi omerici. Il contributo era andato oltre la ricostruzione del sistema economico preistorico; aveva offerto importanti acquisizioni paleontologiche. Non è vero, egli confutava, che l’età dei poemi omerici fosse, come comunemente si crede, l’età del Bronzo. Ed esortava ad una attenta lettura dell’Iliade: al verso tale del libro tale si legge che “Aiace, brandendo il ferro …”. Dunque, è provato che era già l’età del Ferro.

 

[Francesco Galgano: Tutto il rovescio del diritto, Giuffrè Editore, p.86]