Joseph-Marie de Maistre (1753-1821): Cinque paradossi
Avendo quest’ultimo articolo sollevato qualche contrasto, un uomo naturale, che veniva dalla punta estrema di un gran lago dove abbiam visto in seguito passare il quarantaseiesimo parallelo, fece inserire il seguente emendamento:
«Qualora tuttavia il delegato supremo non volesse o non potesse far giustizia, la parte offesa, riprenderà i proprii diritti e le sarà consentito di vendicarsi secondo le buone consuetudini del fu stato di natura.»
E questo è, Signora, l’articolo essenziale, il più incontestabile e il più sacro di tutti, del quale la settima proposizione non è che una conseguenza naturale.
Se lo stato sociale fosse naturale all’uomo, se fosse opera di una volontà superiore e onnipossente, si potrebbe dire che l’uomo, non avendo stipulato accordi con nessuno, non avendo messo nulla di suo nell’ordine che vediamo, è costretto a sottostarvi nonostante tutti i possibili inconvenienti. Ma giudicate un po’ voi, Signora: appoggio forse io la mia opinione su vacue teorie? Sono dei fatti, questi, che candidamente io vi racconto così come si sono svolti, e voi vedete ormai che gli uomini primitivi hanno previsto tutto.
Se mi portan via la moglie o la cassetta, non ho certamente diritto di chiamare a raccolta i miei amici e di riprendere il mio con la forza; ma perché ciò? Perché vi sono leggi, tribunali ed una forza pubblica sempre pronta a rendermi giustizia: mi renderei gravemente colpevole, e violerei io stesso il patto, se osassi di condurmi secondo natura.
Fate ora, vi prego, un’altra ipotesi. Immaginiamo (tutto è possibile), che in un dato paese avvenga una grande rivoluzione, che l’ordine sociale vada distrutto, senza più né sovrano né leggi, e che non vi si riconosca ormai altro diritto che quello del più forte: se in queste condizioni io vengo aggredito, non dovrò io difendermi?
Sarebbe curiosa che io fossi in coscienza obbligato a lasciarmi uccidere o depredare tranquillamente per rispetto verso ciò che non esiste più! Spero che non abbiate nessun dubbio che, secondo tutte le regole della più stretta morale, io non sia in diritto di farmi giustizia.
Dal momento che, a quanto sembra, non avete nulla da obiettare, faremo ora, se non vi dispiace un passo più avanti. Perch’io abbia il diritto di vendicarmi è forse necessario che il sistema sociale sia interamente distrutto? No davvero; si può rientrare integralmente nello stato di natura oppure si può rientrarvi solo per un cantuccio. In quest’ultimo caso l’effetto sarà limitato, ma, quanto all’essenziale, il medesimo.
[Edizioni Solfanelli, 2005, pp.14-16]