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L’etichetta alla corte di Versailles

Duchi a brevetto
L’etichetta alla corte di Versailles
L’etichetta alla corte di Versailles

I duchi erano un tempo solo tre, i duchi di Normandia, di Borgogna e di Guyana; i duchi di Bretagna non si consideravano vassalli del re di Francia. C’erano anche tre pari ecclesiastici duchi: l’arcivescovo-duca di Reims, di Laon e di Langres. Ma mentre per i pari secolari la dignità comportava, nel XVII secolo, il titolo di duca, l’inverso non valeva sempre, e Luigi XIV creò dei duchi senza farli pari. In Parlamento, nei Consigli e negli Stati Generali i duchi e pari precedevano i duchi, però nelle cerimonie a corte il rango si stabiliva sulla base della data d’istituzione del ducato. Le lettere patenti del re che erigevano un ducato dovevano essere registrate dal Parlamento. I beneficiari che trascurarono questa verifica furono chiamati duchi a brevetto, perché dipendevano solo dalla lettera del re, e non avevano un rango particolarmente nelle cerimonie, né potevano trasmettere il titolo ai figli.

 

[Daria Galateria: L’etichetta alla corte di Versailles, Sellerio editore Palermo, p.142]