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L’etichetta alla corte di Versailles

Brevetto d’affari
L’etichetta alla corte di Versailles
L’etichetta alla corte di Versailles

Al petit coucher il re, dopo essersi spogliato e aver augurato la buonanotte ai cortigiani, in vestaglia da camera si sistema sulla sedia forata per le esigenze corporali. Per assistere bisogna avere la carica di gentiluomini di camera; ma un brevetto apposito abilita a ritirare il vaso. Il privilegio si chiama, dal nome della sedia (chaise percée o chaise d’affaires) , brevetto d’affari, e può costare anche sessantamila scudi; del resto il re, che è “onestissimo”, cioè rispettoso delle convenienze, si mette in questa posizione per cerimonia ben più che per necessità.

 

[Daria Galateria: L’etichetta alla corte di Versailles, Sellerio editore Palermo, p.76]