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L’etichetta alla corte di Versailles - Il privilegio dell'Opéra

La poesia paga i debiti
L’etichetta alla corte di Versailles - Il privilegio dell'Opéra
L’etichetta alla corte di Versailles - Il privilegio dell'Opéra

Una piccola pastorale in musica, cantata nel villaggio d’Issy nel 1659, nella casa di campagna del gioielliere del re monsieur de la Haye, aveva avuto un grande successo; tutte le strade da Parigi a Issy erano coperte di carrozze di principi, duchi e pari, marescialli, cortigiani e ufficiali di corte; nel pubblici c’era Charles Perrault il favolista, che racconta. Era la prima opera in francese; la musica era di Robert Cambert, e le parole di Pierre Perrin, che era chiuso alla Bastiglia per debiti – pur avendo sposato una ricca vedova, e aver acquisito così la carica d’introduttore degli ambasciatori e dei principi stranieri presso Gaston d’Orléans: ma era perseguitato dal figlio, ed era sette volte che vaniva carcerato. L’opera gli portò, nel fondo della sua prigione, grandi profitti; fu liberato solo a settembre.

[Daria Galateria: L’etichetta alla corte di Versailles, Sellerio editore Palermo, p.225]