Lysander Spooner (1808-1887) I VIZI NON SONO CRIMINI

I vizi sono quelle azioni con le quali un uomo danneggia se stesso o i suoi averi.

I crimini sono quelle azioni con le quali un uomo danneggia la persona o gli averi di un altro.

I vizi sono semplicemente gli errori che un uomo commette nella ricerca della propria felicità. A differenza dei crimini, essi non implicano malvagità nei confronti degli altri né alcuna interferenza con la loro persona o i loro averi.

Nei vizi, la vera essenza del crimine - vale a dire l’intenzione di arrecare danno alla persona o agli averi di un altro - viene a mancare.

È un principio del diritto che non ci possa essere un crimine senza un’intenzione delittuosa; senza, cioè, l’intenzione di violare la persona o gli averi di un altro. Ma nessuno pratica un vizio con una tale intenzione delittuosa. Egli pratica il pro- prio vizio unicamente per la propria felicità, e non per malvagità verso gli altri.

Se le leggi non fanno una chiara distinzione tra vizi e crimini e non la riconoscono, non può esistere al mondo qualcosa come il diritto individuale, la libertà o la proprietà, né cose come il diritto di un uomo al controllo della sua persona e dei suoi averi, e i corrispondenti e uguali diritti di un altro uomo al controllo della propria persona e dei propri averi.

Affermare che un vizio è un crimine e punirlo come tale è, da parte di un governo, un tentativo di falsare la stessa natura delle cose. È tanto assurdo quanto lo sarebbe affermare che la verità è falsità, o che la falsità è verità.

[Liberilibri, Macerata, 1998, p. 3]

I vizi sono quelle azioni con le quali un uomo danneggia se stesso o i suoi averi.

I crimini sono quelle azioni con le quali un uomo danneggia la persona o gli averi di un altro.

I vizi sono semplicemente gli errori che un uomo commette nella ricerca della propria felicità. A differenza dei crimini, essi non implicano malvagità nei confronti degli altri né alcuna interferenza con la loro persona o i loro averi.

Nei vizi, la vera essenza del crimine - vale a dire l’intenzione di arrecare danno alla persona o agli averi di un altro - viene a mancare.

È un principio del diritto che non ci possa essere un crimine senza un’intenzione delittuosa; senza, cioè, l’intenzione di violare la persona o gli averi di un altro. Ma nessuno pratica un vizio con una tale intenzione delittuosa. Egli pratica il pro- prio vizio unicamente per la propria felicità, e non per malvagità verso gli altri.

Se le leggi non fanno una chiara distinzione tra vizi e crimini e non la riconoscono, non può esistere al mondo qualcosa come il diritto individuale, la libertà o la proprietà, né cose come il diritto di un uomo al controllo della sua persona e dei suoi averi, e i corrispondenti e uguali diritti di un altro uomo al controllo della propria persona e dei propri averi.

Affermare che un vizio è un crimine e punirlo come tale è, da parte di un governo, un tentativo di falsare la stessa natura delle cose. È tanto assurdo quanto lo sarebbe affermare che la verità è falsità, o che la falsità è verità.

[Liberilibri, Macerata, 1998, p. 3]