Marco Poli COSE D’ALTRI TEMPI
LA GIUSTIZIA GIUSTA E RAPIDA DI PAPA BONCOMPAGNI
Il bolognese Ugo Boncompagni (1502-1585), divenne sacerdote all’età di 56 anni e papa all’età di 70 col nome di Gregorio XIII.
È rimasto celebre per la grande riforma del calendario, ma la prima riforma che introdusse riguardò la giustizia; infatti, nel luglio del 1572 istituì la figura del Magistrato della Concordia al fine di ridurre i tempi dei processi e di conseguenza evitare ai cittadini esborsi troppo esosi per onorare le parcelle degli avvocati: le cause dovevano durare, al massimo, qualche settimana e non qualche mese.
Boncompagni era convinto che a cimentarsi nei tribunali c’è talvolta il pericolo del patrimonio e dell’onore: protestarono sia i magistrati, in quanto limitati dalla nuova figura, sia gli avvocati, propensi a tirare in lungo le cause per vuotar le borse dei miseri litiganti.
A questa riforma ne fece seguire altre allo scopo di tutelare gli inquisiti ed i carcerati. Magistrati ed avvocati dovettero ingoiare questi amari bocconi: ma dopo la morte di Gregorio XIII furono ripristinati gli antichi comportamenti.
[Cose d’altri tempi. Frammenti di storia bolognese, Minerva Edizioni, 2008, pag. 19]
LA GIUSTIZIA GIUSTA E RAPIDA DI PAPA BONCOMPAGNI
Il bolognese Ugo Boncompagni (1502-1585), divenne sacerdote all’età di 56 anni e papa all’età di 70 col nome di Gregorio XIII.
È rimasto celebre per la grande riforma del calendario, ma la prima riforma che introdusse riguardò la giustizia; infatti, nel luglio del 1572 istituì la figura del Magistrato della Concordia al fine di ridurre i tempi dei processi e di conseguenza evitare ai cittadini esborsi troppo esosi per onorare le parcelle degli avvocati: le cause dovevano durare, al massimo, qualche settimana e non qualche mese.
Boncompagni era convinto che a cimentarsi nei tribunali c’è talvolta il pericolo del patrimonio e dell’onore: protestarono sia i magistrati, in quanto limitati dalla nuova figura, sia gli avvocati, propensi a tirare in lungo le cause per vuotar le borse dei miseri litiganti.
A questa riforma ne fece seguire altre allo scopo di tutelare gli inquisiti ed i carcerati. Magistrati ed avvocati dovettero ingoiare questi amari bocconi: ma dopo la morte di Gregorio XIII furono ripristinati gli antichi comportamenti.
[Cose d’altri tempi. Frammenti di storia bolognese, Minerva Edizioni, 2008, pag. 19]