Miguel De Cervantes y Saavedra (1547-1616) - IL GIUDICE DEI DIVORZI

Farsa in un atto

GIUDICE Udite, signori: quantunque alcuni di voi abbiano esposto alcune cause che richiedono necessariamente sentenza di divorzio, è necessario però che ogni cosa consti per iscritto e che lo confermino i testimoni. Vi ammetto dunque le prove.. Ma cosa vedo? Musica e chitarre alla mia udienza? Gran novità è questa!

ENTRANO DUE SUONATORI.

SUONATORE Signor Giudice, quella coppia di sposi tanto inferociti che l’altro giorno vossignoria pacificò, conciliò e tornò a unire, sta aspettando vossignoria a casa sua per una gran festa, e ci manda a pregare vossignoria che si degni di andare colà e d’onorarli con la sua presenza.

GIUDICE Verrò molto volentieri, e piacesse a Dio che tutti i presenti si riconciliassero come coloro.

PROCURATORE Se ciò accadesse, noi procuratori e avvocati di questo tribunale morremo di fame! Speriamo perciò il contrario, che tutti chiedano il divorzio; tanto più che alla fine tutti restano come prima, e noi ci godiamo il frutto delle loro liti e delle loro stupidaggini.

SUONATORE Vogliamo cominciare la festa fin da questo istante.

[Da Farse spagnole del secolo d’oro, Edipem Novara, 1974, tratto dal copione teatrale disponibile sul sito di Gruppo Teatro Tempo: http://www.gttempo.it]