Omero ILIADE Libro III, 245-291
due agnelli e vino rallegrante, frutto dei campi,
in un otre di capra: portava il cratere lucente
l’araldo Ideo e le coppe d’oro;
e, standogli presso, incitò con parole il vegliardo:
"Sorgi, Laomedontiade, t’invitano i primi
dei Troiani doma tori di cavalli, degli Achei chitoni di bronzo, a
scendere nella pianura, per consacrare patto leale: Alessandro e
Menelao caro ad Ares
con le lunghe aste combatteran per la donna;
al vincitore andranno la donna e i beni,
e noi altri, fatta amicizia e patto leale,
abitiamo la Troade terra feconda, essi tornino
ad Argo che nutre cavalli, all’Acaia belle donne! "
Disse cosi, rabbrividi il vecchio, ordinò ai compagni
260 d’aggiogare i cavalli; e quelli con zelo ubbidirono;
e Priamo montò e tirava indietro le briglie,
vicino a lui Antènore sali sul cocchio bellissimo;
e i due, passate le Scee, reggevano i cavalli rapidi verso la piana.
Ma quando giunsero fra i Troiani e gli Achei,
scendendo giù dal cocchio sopra la terra nutrice di molti,
si avanzarono in mezzo ai Troiani e agli Achei.
Sorse subito allora il sire d’uomini Agamennone,
e anche Odisseo abilissimo; e gli araldi alteri
portarono i patti fidi degli dèi, mescolarono il vino
nel cratere, versarono acqua sopra le mani ai re.
E l’Atride, traendo fuori con la mano il coltello,
che gli pendeva sempre vicino al gran fodero della spada,
tagliò i peli dalle teste degli agnelli; gli araldi
li diedero ai primi dei Troiani e degli Achei;
in mezzo a loro a gran voce l’Atride alzando le braccia pregò:
"Zeus padre, signore dell’Ida, gloriosissimo, massimo,
Sole, che tutto vedi e tutto ascolti,
e Fiumi, e Terra, e voi due che sotterra i morti
uomini punite, chi trasgredì giuramenti,
siate voi testimoni, serbate il patto leale!
Se Alessandro ucciderà Menelao,
Elena allora si tenga e tutti i beni,
e noi ce ne andremo con le navi che vanno sul mare;
ma se il biondo Menelao ucciderà Alessandro,
ai Troiani allora rendere Elena e i beni,
pagare agli Argivi un compenso, che sia conveniente,
che si ricordi ancora tra gli uomini avvenire.
Ché se questo compenso Priamo e i figli di Priamo
non mi volessero dare, quando sia morto Alessandro,
allora anche dopo combatterò pel compenso,
restando qui, fin che lo scopo della guerra raggiungo ".
[Traduzione di Rosa Calzecchi Onesti, Einaudi Tascabili, p.103 - 105] E gli araldi portavano per la città i patti fidi dei numi,
due agnelli e vino rallegrante, frutto dei campi,
in un otre di capra: portava il cratere lucente
l’araldo Ideo e le coppe d’oro;
e, standogli presso, incitò con parole il vegliardo:
"Sorgi, Laomedontiade, t’invitano i primi
dei Troiani doma tori di cavalli, degli Achei chitoni di bronzo, a
scendere nella pianura, per consacrare patto leale: Alessandro e
Menelao caro ad Ares
con le lunghe aste combatteran per la donna;
al vincitore andranno la donna e i beni,
e noi altri, fatta amicizia e patto leale,
abitiamo la Troade terra feconda, essi tornino
ad Argo che nutre cavalli, all’Acaia belle donne! "
Disse cosi, rabbrividi il vecchio, ordinò ai compagni
260 d’aggiogare i cavalli; e quelli con zelo ubbidirono;
e Priamo montò e tirava indietro le briglie,
vicino a lui Antènore sali sul cocchio bellissimo;
e i due, passate le Scee, reggevano i cavalli rapidi verso la piana.
Ma quando giunsero fra i Troiani e gli Achei,
scendendo giù dal cocchio sopra la terra nutrice di molti,
si avanzarono in mezzo ai Troiani e agli Achei.
Sorse subito allora il sire d’uomini Agamennone,
e anche Odisseo abilissimo; e gli araldi alteri
portarono i patti fidi degli dèi, mescolarono il vino
nel cratere, versarono acqua sopra le mani ai re.
E l’Atride, traendo fuori con la mano il coltello,
che gli pendeva sempre vicino al gran fodero della spada,
tagliò i peli dalle teste degli agnelli; gli araldi
li diedero ai primi dei Troiani e degli Achei;
in mezzo a loro a gran voce l’Atride alzando le braccia pregò:
"Zeus padre, signore dell’Ida, gloriosissimo, massimo,
Sole, che tutto vedi e tutto ascolti,
e Fiumi, e Terra, e voi due che sotterra i morti
uomini punite, chi trasgredì giuramenti,
siate voi testimoni, serbate il patto leale!
Se Alessandro ucciderà Menelao,
Elena allora si tenga e tutti i beni,
e noi ce ne andremo con le navi che vanno sul mare;
ma se il biondo Menelao ucciderà Alessandro,
ai Troiani allora rendere Elena e i beni,
pagare agli Argivi un compenso, che sia conveniente,
che si ricordi ancora tra gli uomini avvenire.
Ché se questo compenso Priamo e i figli di Priamo
non mi volessero dare, quando sia morto Alessandro,
allora anche dopo combatterò pel compenso,
restando qui, fin che lo scopo della guerra raggiungo ".
[Traduzione di Rosa Calzecchi Onesti, Einaudi Tascabili, p.103 - 105]