Otto Kirchhimer (1905-1965) GIUSTIZIA POLITICA
Parliamo di giustizia politica quando procedure giudiziarie vengono utilizzate per fini politici. Lo scopo politico può essere rivoluzionario o conservatore, può servire un interesse pressante di chi detiene il potere, ovvero nascere dalla pura e semplice arroganza di chi ne ha la pienezza. Per noi non si tratta della legittimazione di coloro che arrivano all’affermazione per via giudiziaria delle loro pretese di potere, ma semplicemente del fatto che per questo fine viene scelta la via di una procedura giudiziaria. Emerge poi presto la contraddizione interna tra il mezzo giuridico e il fine politico che con esso viene perseguito: un agire politico finalizzato a confermare dei rapporti di forza o a configurarli in maniera nuova, mentre l’ordinamento giudiziario esiste allo scopo di prendere decisioni, nel caso di conflitti, - sia tra individui e gruppi, sia tra questi e lo Stato - sulla base di regole comunitarie. Per quanto si possa sempre desiderare di sottoporre a regole i rapporti di forza, la loro stessa natura pone, al posto dello sforzo di prevederli e di ottenere cieca obbedienza, limiti ristretti. Il diritto invece cerca di concretizzare valori generali e di farli riconoscere. Bisognerà tenere presente questo rapporto di tensione se si vuole mettere a fuoco il rapporto tra politica e giustizia nella realtà sociale.
[Liberilibri, Macerata, 2002, p. 3]