Paride del Pozzo (1410-1493): Duello
Volendo ordinatamente seguire il nostro incominciato proposito, e debisogno principalmente declarare se li duelli cioe battaglie da persona a persona sono permesse dala christiana religione, overamente prohibiti; .et che li Re et Imperatori possano permettere le battaglie, per auctorità del decreto se prova che la battaglia iusta e permessa da iustitia divina, et per questa ragione vuole che’l principe possa indicere et manifestare battaglia contra disobedienti; et dice più che lo principe che permette, et indice la battaglia iusta, lo fa in virtu de Dio anchora che morte ne possa seguire, et per volunta de Dio . ; et non se permetteno tal battaglie se non per grande errore, et per conservatione della militare disciplina; et per ritrovare la verita dandose gran punitione a quello che contra iustitia combatte quale iniusto combattitore e fra tutti li cavalieri se reproba, et dasse per infame; et si como voleno le lege deli Imperatori la militia se debbe observare con grande honestate et virtute, et observatione dele cose publice, et con religione, et punitione deli delicti militari; perche con iustitia grande fra li disfidati se debbe combattere si como havemo desopra dicto.
[PUTEO, PARIS de, "Duello: libro de Re, Imperatori, Principi, Signori, Gentil’homini; et de tutti Armigeri, continente Disfide, Concordie, Pace, Casi accadenti, et iudicii con ragione, Exempli, etc." in Venetia, per Marchio Sessa, et Piero dela Serena Compagni. A dì .X. Marzo. M.D.XXV.]
Volendo ordinatamente seguire il nostro incominciato proposito, e debisogno principalmente declarare se li duelli cioe battaglie da persona a persona sono permesse dala christiana religione, overamente prohibiti; .et che li Re et Imperatori possano permettere le battaglie, per auctorità del decreto se prova che la battaglia iusta e permessa da iustitia divina, et per questa ragione vuole che’l principe possa indicere et manifestare battaglia contra disobedienti; et dice più che lo principe che permette, et indice la battaglia iusta, lo fa in virtu de Dio anchora che morte ne possa seguire, et per volunta de Dio . ; et non se permetteno tal battaglie se non per grande errore, et per conservatione della militare disciplina; et per ritrovare la verita dandose gran punitione a quello che contra iustitia combatte quale iniusto combattitore e fra tutti li cavalieri se reproba, et dasse per infame; et si como voleno le lege deli Imperatori la militia se debbe observare con grande honestate et virtute, et observatione dele cose publice, et con religione, et punitione deli delicti militari; perche con iustitia grande fra li disfidati se debbe combattere si como havemo desopra dicto.
[PUTEO, PARIS de, "Duello: libro de Re, Imperatori, Principi, Signori, Gentil’homini; et de tutti Armigeri, continente Disfide, Concordie, Pace, Casi accadenti, et iudicii con ragione, Exempli, etc." in Venetia, per Marchio Sessa, et Piero dela Serena Compagni. A dì .X. Marzo. M.D.XXV.]