Pascal Salin LA TIRANNIA FISCALE

L’imposta sull’eredità: immorale e nociva

Non può esserci società libera senza proprietà. La confisca della proprietà da parte del governo è dunque da condannarsi per principio, e il fatto che la confisca abbia luogo al momento del decesso del proprietario non cambia nulla. In nome di quale morale gli uomini di governo possono violare la volontà del proprietario di un patrimonio, da lui creato e accumulato, di usarlo come meglio vuole e di trasmetterlo a quelli che ritiene in grado di fari o fruttare secondo i suoi desideri? La capacità di proiettarsi nel futuro, anche oltre la morte, è una prerogativa umana. Il ciclo della vita e il ciclo delle generazioni non sono scindibili dal ciclo dei patrimoni, dalla loro nascita, crescita, trasformazione e fine. La trasmissione dei beni - tramite libera transazione o per eredità - è uno degli strumenti primari per cui si realizza l’evoluzione, imprevedibile, della storia umana.

Tassare le successioni è ignorare questa dimensione storica dei patrimoni, è avere un’immagine del tutto stereotipata delle società: si prende una fotografia dei patrimoni in un dato momento e si dichiara che la loro ripartizione non è soddisfacente agli occhi di chi detiene il potere. La trasmissione per eredità di un bene - che si tratti di una casa o di un’impresa familiare - è per gli uomini un modo di stabilire un legame tra passato e futuro. Confiscando una parte importante di tale bene lo Stato amputa non soltanto un patrimonio ma l’essenza stessa di colui che l’ha creato. Le imposte di successione devono essere soppresse, senza eccezione.

[Liberilibri, Macerata, 1996, p. 116]

L’imposta sull’eredità: immorale e nociva

Non può esserci società libera senza proprietà. La confisca della proprietà da parte del governo è dunque da condannarsi per principio, e il fatto che la confisca abbia luogo al momento del decesso del proprietario non cambia nulla. In nome di quale morale gli uomini di governo possono violare la volontà del proprietario di un patrimonio, da lui creato e accumulato, di usarlo come meglio vuole e di trasmetterlo a quelli che ritiene in grado di fari o fruttare secondo i suoi desideri? La capacità di proiettarsi nel futuro, anche oltre la morte, è una prerogativa umana. Il ciclo della vita e il ciclo delle generazioni non sono scindibili dal ciclo dei patrimoni, dalla loro nascita, crescita, trasformazione e fine. La trasmissione dei beni - tramite libera transazione o per eredità - è uno degli strumenti primari per cui si realizza l’evoluzione, imprevedibile, della storia umana.

Tassare le successioni è ignorare questa dimensione storica dei patrimoni, è avere un’immagine del tutto stereotipata delle società: si prende una fotografia dei patrimoni in un dato momento e si dichiara che la loro ripartizione non è soddisfacente agli occhi di chi detiene il potere. La trasmissione per eredità di un bene - che si tratti di una casa o di un’impresa familiare - è per gli uomini un modo di stabilire un legame tra passato e futuro. Confiscando una parte importante di tale bene lo Stato amputa non soltanto un patrimonio ma l’essenza stessa di colui che l’ha creato. Le imposte di successione devono essere soppresse, senza eccezione.

[Liberilibri, Macerata, 1996, p. 116]