Platone (427? - 347 a. C.) MINOSSE O DELLA LEGGE

Minosse
Minosse

Platone (427? - 347 a. C.) MINOSSE O DELLA LEGGE

 

Molteplicità delle leggi

 

AMICO Ma se la legge è scoperta dell’essere, come mai non ci serviamo sempre delle stesse leggi alla stessa maniera, posto che l’essere è stato da noi scoperto?

SOCRATE Nondimeno la legge vuole essere scoperta dell’essere. Ma se gli uomini, come sembra, non si servono sempre [315b] delle stesse leggi vuoI dire che non sempre possono trovare ciò che la legge vuole, cioè l’essere. Al dunque, vediamo se a partire di qui si possa chiarire se ci serviamo sempre delle stesse leggi o di differenti leggi in differenti tempi, e se tutti i popoli hanno le stesse leggi o chi ne ha alcune e chi altre.

AMICO Ma questo, Socrate, non è difficile da appurare, poiché non sempre gli uomini usano le stesse leggi, ma certi ne usano alcune, certi altre. Ad esempio, tra noi compiere sacrifici umani non è lecito, ma empio. I Cartaginesi, invece, li compiono come cosa per loro santa [315c] e legittima, tanto che fra di essi c’è persino chi sacrifica i propri figli a Crono, come tu pure forse hai sentito dire. E non solo i barbari si servono di leggi diverse dalle nostre, ma anche i nostri vicini di Licea e i discendenti di Adamanto compiono sacrifici, pure essendo essi Greci! E tu sai, per averlo sentito dire, di quali leggi noi stessi ci servivamo riguardo ai morti, quando, prima del trasporto della salma, immolavamo vittime sacre e mandavamo a chiamare le donne che raccolgono le ceneri nelle urne. [315d] E ancora, le generazioni più antiche di questa usavano seppellire i cadaveri in casa. Noi non facciamo nulla di tutto ciò. Si potrebbe raccontare migliaia di altri esempi: v’è un gran numero di prove che né noi, tra noi stessi, pensiamo sempre secondo queste usanze, né gli altri uomini tra gli altri.

[Liberilibri, Macerata, 2002, p. 8]