Robert H. Bork: Il giudice sovrano

Il pensiero liberal rifiuta di riconoscere che le istituzioni reali non potranno mai approssimarsi a quelle ideali. Il perseguimento di un ideale insegna in maniera inevitabile un modo di ragionare e di argomentare giuridicamente astratto e universalistico. [...] I diritti diventano armi da utilizzare in battaglie legali, culturali e politiche per l'affermazione di una superiorità morale accompagnata, ovviamente, da velleità di redistribuzione di ricchezze e privilegi in favore dei sostenitori. Dal momento che la concessione di diritti speciali comporta indubbi vantaggi, proliferano continue richieste e rivendicazioni alle quali, dato il potere persuasivo della retorica dei diritti, è sempre più difficile opporre resistenza. Ne risulta l'intensificarsi delle divisioni in seno all'opinione pubblica, con un conseguente, grave deterioramento del tessuto sociale. A ciò si accompagna un'ulteriore politicizzazione del diritto, dal momento che sono proprio i giudici a scegliere i gruppi che dovranno cedere alcuni dei propri diritti e quelli che dovranno invece riceverne di nuovi. In tale processo è difficile riconoscere qualcosa che assomigli alla rule of law.

[Robert H. Bork, Il giudice sovrano, Coercing virtue: the worldwide rule of judges, Liberilibri, 2006, p.217]

Il pensiero liberal rifiuta di riconoscere che le istituzioni reali non potranno mai approssimarsi a quelle ideali. Il perseguimento di un ideale insegna in maniera inevitabile un modo di ragionare e di argomentare giuridicamente astratto e universalistico. [...] I diritti diventano armi da utilizzare in battaglie legali, culturali e politiche per l'affermazione di una superiorità morale accompagnata, ovviamente, da velleità di redistribuzione di ricchezze e privilegi in favore dei sostenitori. Dal momento che la concessione di diritti speciali comporta indubbi vantaggi, proliferano continue richieste e rivendicazioni alle quali, dato il potere persuasivo della retorica dei diritti, è sempre più difficile opporre resistenza. Ne risulta l'intensificarsi delle divisioni in seno all'opinione pubblica, con un conseguente, grave deterioramento del tessuto sociale. A ciò si accompagna un'ulteriore politicizzazione del diritto, dal momento che sono proprio i giudici a scegliere i gruppi che dovranno cedere alcuni dei propri diritti e quelli che dovranno invece riceverne di nuovi. In tale processo è difficile riconoscere qualcosa che assomigli alla rule of law.

[Robert H. Bork, Il giudice sovrano, Coercing virtue: the worldwide rule of judges, Liberilibri, 2006, p.217]